Uno Scacchista

Annotazioni, Spigolature, Punti di vista e altro da un appassionato di cose scacchistiche

A cosa servono gli studi e i problemi?

3 min read

Vladimir Korolkov

(del MI Federico Manca)
Capita spesso di sentire che gli studi e i problemi di scacchi trattano posizioni artificiali, che non hanno a che fare con la partita reale, e quindi non sono cosÏ utili da studiare. Sarà proprio così? A questo punto voglio condividere la mia esperienza personale.

Mi sono imbattuto per la prima volta nella composizione scacchistica molti anni fa. Se non ricordo male nel 1978 al circolo scacchistico di Padova di Piazza insurrezione. Un socio del circolo stava mostrando a tutti i presenti la posizione del diagramma. Si trattava di uno studio di uno dei più grandi compositori di sempre. Il bianco che ha il tratto deve trovare il modo di vincere.

A. Troitzky
Novoye Vremja, 1897
Il bianco muove e vince

Rimasi folgorato da questo studio, il bianco solo con il cavallo riesce a vincere contro il nero che ha un vantaggio materiale schiacciante! Fui come catapultato verso un mondo fantastico, fatto di gnomi e folletti, dove il valore materiale era relativo.

Il libro da cui il socio del circolo attingeva questo esempio era il famoso libro di raccolta di composizioni, studi scacchistici di Giorgio Porreca. Nel giro di pochissimo tempo comprai questo libro e cominciai a guardare tutte le composizioni.


Scorrendo il libro di Porreca rimasi colpito da uno studio in particolare. Nella posizione del diagramma il bianco nonostante l’enorme vantaggio materiale, deve fare i salti mortali per vincere

V.Korolkov
1° premio Pravda, 1930
Il Bianco muove e vince


Dopo questo studio, Korolkov era diventato il mio idolo. i suoi studi caratterizzati da posizioni stranissime e irrealizzabili in partita, mi sembravano dei racconti di fantascienza degni di Jules Verne. Il tema della promozione minore era il mio preferito, e decisi quindi di mettermi al lavoro per emulare il grande compositore.

Nello studio del diagramma che composi tredicenne nel 1983, il nero muove e il bianco vince. Per motivi di costruzione la mossa è al nero.

Federico Manca
L’Italia Scacchistica, 1983
Il Nero muove il Bianco vince


Anche il seguente lavoro tratta il tema della promozione a pezzo minore.

Federico Manca
L’Italia Scacchistica, 1983
Il Bianco muove e vince

Lo studio appare chiaramente meccanico e grossolano, e l’idea della promozione a pezzo minore seppure gradevole non giustifica la pesantezza della posizione iniziale.


Nel 1984, grazie al mio maestro Guido Cortuso, mandai delle piccole composizioni a uno degli studisti più rappresentativi dello scacchismo italiano, il maestro internazionale Enrico Paoli. Paoli pubblicò un simpatico
articolo, teso a incoraggiarmi, nella rivista Due alfieri nel gennaio del 1984. Uno degli studi era il seguente, dove Il bianco, che ha il tratto, deve vincere. La posizione, a differenza degli studi precedenti, presenta il pregio di avere una certa naturalezza.

Federico Manca
Due alfieri, 1984
Il Bianco muove e vince

Paoli nell’articolo si complimentò per i miei primi tentativi, e mi augurò di continuare nella non facile arte della composizione scacchistica. Dopo il 1984 la studistica e la problemistica smisero di esercitare si di me quell’incredibile fascino.
Continuerò a parlare domani di quanto la mia passione per gli studi mi abbia aiutato anche nel gioco vivo.

(continua)

1 thought on “A cosa servono gli studi e i problemi?

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: