Caso Carlsen-Niemann: anche chess(dot)com dice la sua
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Hans Niemann durante la sua famosa intervista alla Sinquefield Cup 2022 (foto di Lennart Ootes)
(UnoScacchista)
Dopo una lunga anticipazione sul Wall street Journal (“Chess Investigation Finds That U.S. Grandmaster ‘Likely Cheated’ More Than 100 Times“), è stato reso pubblico il risultato delle indagini di Chess.com sulle partite giocate da Niemann sulla loro piattaforma di gioco online. Si tratta di un rapporto corposo (22 pagine più 50 di allegati) che descrive la ragioni della squalifica imposta al giocatore e altre considerazioni sui risultati ottenuti dallo statunitense negli ultimi anni nel gioco dal vivo.
Consiglio vivamente di leggere questo interessante documento a firma “Erik, Danny, and the Fair Play Team at Chess.com“, ovvero Erik [Allebest, CEO e co-fondatore di Chess.com], Danny [Rensch, CCO di Chess.com] e il Team per il Fair Play di Chess.com. Per chi non potesse o non avesse tempo, riporto la traduzione (rigorosamente non ufficiale) delle conclusioni.

Questa è la prima delle dichiarazioni introduttive, che anticipa le conclusioni del lavoro svolto:
In questo rapporto presentiamo le prove che Hans probabilmente ha imbrogliato online molto più di quanto le sue affermazioni pubbliche suggeriscono. Tuttavia, anche se Hans ha avuto un notevole aumento di Elo e di forza di gioco a livelli di record, a nostro avviso mancano prove statistiche concrete che abbia barato nella sua partita con Magnus o in qualsiasi altra partita dal vivo.
Ecco alcune frasi tratte del capitolo 11 (Conclusioni”)
Anche se ci sono molti segnali particolari e modalità insolite nella crescita di Hans come giocatore, e nonostante alcune partite, comportamenti e azioni siano difficili da comprendere, Chess.com non è a conoscenza di alcuna prova concreta che dimostri che Hans stia barando o l’abbia mai fatto nelle partite dal vivo.
Storicamente Chess.com non è stato coinvolto in decisioni riguardo al cheating nei tornei con partite dal vivo poiché non ne abbiamo mai gestiti.
La nostra indagine ha rivelato che nonostante ci siano state partite giocate online sospette che hanno catturato la nostra attenzione a partire dall’agosto 2020, non abbiamo alcuna prova sul fatto che Hans abbia barato online da allora. La nostra indagine ha concluso che, tuttavia, ha imbrogliato molto più di quanto abbia ammesso pubblicamente, anche in numerosi eventi a premi, almeno 25 partite in streaming e oltre 100 partite classificate su Chess.com, fino a quando aveva 17 anni.
Crediamo che Hans sia un giocatore incredibilmente forte e di talento. Detto questo, vista la sua storia sul nostro sito, non abbiamo ritenuto di poter garantire che avrebbe giocato in modo corretto nei nostri eventi online finché non avremmo potuto rianalizzare le prove e le nostre risultanze. Tuttavia, per essere chiari, la nostra posizione è che Hans non dovrebbe essere limitato o bandito dagli scacchi dal vivo. I comportamenti online e dal vivo di Hans potrebbero essere completamente diversi, e questo dovrebbe essere preso in considerazione.
Abbiamo condiviso i nostri risultati con la FIDE e continueremo a collaborare a qualsiasi indagine o richiesta. Siamo convinti che gli organizzatori di eventi dal vivo dovrebbero prendere precauzioni molto più stringenti contro gli imbrogli per garantire la correttezza del gioco. Per mantenere il gioco corretto, tutti i giocatori dovrebbero giocare nelle stesse condizioni ed essere controllati prima, durante e dopo le partite, utilizzando le tecnologie e i metodi più appropriati per contrastare qualsiasi assistenza esterna.
Il rapporto include statistiche e grafici molto interessanti che dettagliano i motivi di queste conclusioni, spiegazioni di come funziona l’algortimo di verifica delle mosse e una serie di comunicazioni tra Chess.com e Niemann. Così facendo, viene anche affermato che ci sono stati almeno altri 24 GM che hanno barato nel periodo coperto dall’indagine.
Pur non essendo normale materia di studio da parte di Chess.com, il report include anche interessanti confronti tra la forza di gioco calcolata per Niemann e quella di molti altri giocatori.
Cosa aggiunge questo report a quanto già si sapeva?
Secondo me poco o nulla dal punto di vista delle evidenze, molto dal punto di vista della credibilità di Niemann (che ne esce male), qualcosa sulle modalità con le quali chess.com affronta il problema del cheating e nient’altro.
Come avevo facilmente previsto, non c’è un modo basato sullo studio ex-post delle mosse che può dimostrare che Niemann abbia barato contro Carlsen, nè Chess.com può dire nulla del comportamento dei giocatori alla scacchiera, visto che non organizzano questo tipo di tornei.
In realtà il rapporto racconta di una diffusione ampia del problema del cheating anche a livello di Grandi Maestri, ma ciò va oltre la questione che si sta dibattendo.
Rimane, insanabile, il conflitto tra chi pretende una prova inconfutabile che Niemann abbia barato contro Carlsen e chi ritiene che i comportamenti passati online e le sensazioni di Carlsen e di altri esperti siano un insieme sufficiente di indizi per decidere che Niemann sia un baro.
Nonostante il report di Chess.com sia ben strutturato e ricco di informazioni, secondo me non sposta nulla nella battaglia tra accusatore e accusato e aiuta solo marginalmente il difficile, se non impossibile, lavoro della Commissione d’Inchiesta della FIDE.

PS: per quanto possa valere come ulteriore elemento di riflessione, ieri Niemann ha battuto con il Nero Christopher Yoo nel primo turno del Campionato USA. All’ingresso in sala torneo, i giocatori sono stati attentamente controllati, senza che nulla di anomalo sia stato riscontrato, e le partite sono state trasmesse online con 30 minuti di ritardo.