Uno Scacchista

Annotazioni, Spigolature, Punti di vista e altro da un appassionato di cose scacchistiche

Da Belgrado a Linares: Ljubomir Ljubojević

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(Riccardo M.)
Ljubojevic. Raramente si sente parlare di questo giocatore che pure seppe raggiungere nel 1983 la terza posizione delle classifiche mondiali alle spalle di Karpov e Kasparov e che è da considerare tra i più forti, se non il più forte, giocatore jugoslavo di tutti i tempi.

Lunghissima la fila dei tornei da lui vinti: Sarajevo, Olot, Palma de Majorca, Montreal, Las Palmas, Manila (2 volte), Orense, Wijk aan Zee, San Paolo, Buenos Aires, Linares, Belgrado, Vina del Mar. Un po’ dappertutto, insomma.

Qualche vecchio amico se lo potrà ricordare, Ljubojevic, basettoni neri e pantaloni “a zampa d’elefante”, al via nei tornei di Caorle 1972 (che vinse alla pari con il connazionale Ivkov) e qualche altro amico in più di sicuro se lo ricorderà tra i protagonisti del grande torneo di Milano 1975, dove nella fase preliminare appaiò sul secondo gradino del podio Karpov e Petrosian, a mezzo punto dal vincitore Portisch. E poi c’è stata Reggio Emilia, dove “Ljuba” (come spesso era amichevolmente chiamato) vinse nel 1985-86, alla pari con Andersson e Romanishin, e dove, non più giovanissimo, si ripeté nel torneo “B” nel 1990-91, davanti a Vaganian e Gulko.

Il 2 novembre del 2022 Ljubomir Ljubojevic, serbo di Uzice, festeggia i suoi 72 anni. Da un bel po’ di tempo vive con la moglie in Spagna, a Linares, dove nel torneo del 1985 aveva diviso il primo posto con Hubner, precedendo Portisch e Korchnoi.

Nel 2017, in occasione di una breve vacanza nella natìa Serbia, fu intervistato da un redattore di una rete tv locale (Milan Boskovic di B92), che gli chiese, tra l’altro, se ritenesse l’avvento dei programmi di scacchi come un passo avanti o indietro per il gioco. Comprensibile e condivisibile la risposta del due volte campione nazionale jugoslavo: “I programmi hanno reso di certo più facile giocare a scacchi, ma forse non aiutano ai fini di una più profonda comprensione del gioco. Gli scacchi hanno infatti una componente intuitiva; pertanto, se dal punto di vista puramente matematico un programma aiuta tutti, non sono certo che aiuti a padroneggiare altre componenti e a perfezionare la personalità stessa del giocatore”.

Il suo gioco combinativo, a tratti spettacolare, per molti versi simile a quello di Tal, affascinava gli organizzatori dei tornei nel decennio 1972-1982, e alla Federazione scacchistica jugoslava il suo nome era il più richiesto.

Agli appassionati di calcio jugoslavi ed olandese poco mancò negli anni ’70 di vedere in campo giocare, l’un contro l’altro in Stella Rossa – Ajax, Ljubojevic e un altro tra i grandi di quel periodo, l’olandese Jan Timman. Per fortuna entrambi lasciarono in tempo il pallone per dedicarsi agli scacchi, e di sfide fra loro due sulle 64 caselle ce ne furono addirittura 70! Timman le chiuse in leggero vantaggio: 20 a 17 con 33 patte, ma conosciamo quello che è stato per tanto tempo l’eccezionale livello di gioco di Jan.

Nel caso di Ljubojevic l’abbraccio con gli scacchi e l’abbandono del pallone fu determinato da un episodio casuale capitatogli a 15 anni, nel 1965: il leggendario campione jugoslavo Svetozar Gligoric tenne una simultanea a Belgrado, dove la famiglia di Ljubomir si era trasferita. Lui giocò, quasi casualmente: il risultato fu una patta e dopo una settimana andò a iscriversi al circolo di scacchi “Stella Rossa” di Belgrado: da una stella ad un’altra stella, insomma. Passava lunghe serate al circolo. Divenne un professionista, e 6 anni dopo avrebbe conquistato il titolo di Grande Maestro. “Non c’è professione più bella di questa”, affermò un giorno.

Tra le sue partite più spettacolari ne segnalo due del 1982, la prima contro Spassky a Londra:

e la seconda contro Karpov a Torino:

E’ da notare, per sottolineare il livello del gioco di Ljubojevic, lo score che il serbo può vantare contro un ex campione del mondo come Spassky: 4 vittorie a 2, con 18 patte.

Una partita di Ljubojevic da tenere a mente è questa che vado a presentarvi:

L.Ljubojevic – V.Korchnoi
Torneo SWIFT, Bruxelles, 4 aprile 1987

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