Uno Scacchista

Annotazioni, Spigolature, Punti di vista e altro da un appassionato di cose scacchistiche

Strategia e tattica/33: Mariotti – Schumacher, Praia da Rocha 1969

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(del GM Sergio Mariotti)
Le partite perdute si dimenticano facilmente? Io penso proprio di no, specialmente se sono legate ad un evento importante! Era il 1969, ed ero stato selezionato, come campione italiano, al torneo zonale di Praia da Rocha (Portogallo). Erano gli inizi della mia carriera, era il primo torneo importante a cui partecipavo e fu un vero successo perché in tale torneo giocai partite molto belle e, soprattutto, adottai aperture fino ad allora non molto conosciute che portavano a grandi attacchi alla baionetta sul re nemico, il che mi fece ottenere l’appellativo di “the italian fury”.

Però non ho mai dimenticato la prima partita del torneo, con il belga Schumacher, nella quale avevo condotto un coraggioso attacco ed avevo posizione vinta, ma che invece ho perduto per una mossa affrettata e pessima proprio quando era il momento di concludere. Questa partita fu un vero shock per me, ma è stato anche un grande insegnamento per la mia carriera e tale infortunio non è mai più capitato, ed è stato un insegnamento che voglio condividere con tutti coloro che seguono i miei articoli e che magari in qualche torneo vengono a trovarsi in una posizione vinta: in quel caso fermatevi a pensare, se possibile ed avete tempo sull’orologio, non abbiate fretta di concludere e rianalizzate bene la posizione, ricordatevi che è il vostro avversario che sarà nervoso attendendo la mannaia che piomberà sul suo capo, quindi ripeto “niente fretta” e verrete infine premiati, ok?

Praia da Rocha 1969 – Hotel Jupiter, sede del torneo Zonale

Mariotti – Schumacher
Praia da Rocha, 1969
Torneo Zonale

Nessun commento alla mia ultima mossa, allora avevo 23 anni, se ne avessi avuti qualcuno in meno mi sarei messo a piangere! Una partita condotta con coraggio e sprecata per un raptus di nervosismo e di frettolosità, e con questo punto, alla fine del torneo, sarei arrivato primo!

Questa vittoria sfuggita per un soffio ha veramente lasciato il segno, facendo dimenticare due particolari importanti a Sergio: 1. Che in quel torneo ottenne il titolo di Maestro Internazionale; 2. Che arrivò quarto in classifica e che per solo mezzo punto non raggiunse il terzetto di testa non qualificandosi per un soffio al Torneo Interzonale. Ironia della sorte vuole che il terzo per spareggio tecnico fosse proprio quel Gligoric che sconfisse con un’altra variante dei quattro pedoni contro la difesa Est-Indiana, partita giocata sempre in quel torneo, che vide un’inaspettata débâcle del fortissimo GM iugoslavo, caduto sotto i colpi di un incredibile attacco di tutti i pedoni dell’ala di Re del bianco che è entrato nella storia scacchistica come uno dei più folli attacchi mai giocati e che a noi ha ricordato un poco la famosa “Carica dei Seicento di Balaklava”! [ndr]


Un caro saluto a tutti.

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