Il club dei quasi Campioni del Mondo
3 min read
(del MI Federico Manca)
Quando si parla di possibili Campioni del Mondo che non riuscirono ad ottenere il massimo titolo, tra i nomi che vengono subito in mente compare sicuramente quello di Paul Keres, e Akiba Rubinstein. Cosa hanno in comune questi due grandi giocatori? Sia Rubinstein che Keres non poterono mai battersi in un match per il titolo di campione del Mondo, anche se questo non è proprio esatto.
Keres infatti nel 1948, nel quadrangolare dell’Aia e Mosca valido come campionato del mondo, ebbe la possibilità di consacrarsi Campione del Mondo se solo non avesse avuto la sfortuna di battersi con un Botvinnik nella sua forma migliore. Cosa nettamente diversa per il campione polacco. Rubinstein infatti nel suo periodo di maggiore forza non potè confrontarsi né con il campione del Mondo Emanuel Lasker né, anni dopo, con il formidabile campione Cubano Capablanca.
Ma quelli si sa erano altri tempi. La FIDE infatti non esisteva ancora, e il titolo di Campione del Mondo veniva arbitrariamente messo in palio dal campione in carica. La Fide dopo molti anni mise tutto a posto regolarizzando la selezione per sfidare il campione in carica.
Ad un certo punto però le cose cambiarono. Nel 1993, prima del match Kasparov-Short, i due duellanti decisero di fondare una associazione parallela a quella della FIDE e di svolgere un Campionato del Mondo al di fuori dell’ egida della FIDE. Il risultato fu che
per alcuni anni i campionati del mondo furono due, uno della FIDE e un altro della PCA.
Nel 1988 a Cazorla, Alexei Shirov ebbe la meglio di un giovane Kramnik nel match che avrebbe dovuto decretare lo sfidante del campione del mondo classico Kasparov, in un match sotto l’egida della World Chess Council. Che cosa successe è storia ormai nota.
Kasparov invece di giocare con il legittimo sfidante Shirov, decise di sfidare Vladimir Kramnik che aveva addirittura perso il match contro Shirov. Fu come tornare indietro nel passato di molti anni. Kasparov in maniera arbitraria, come se il titolo di Campione del Mondo fosse una sua proprietà, decise di metterlo in palio contro un giocatore di sua scelta.
Nonostante la grave ingiustizia subita, Alexei Shirov rimane un giocatore destinato a lasciare un impronta indelebile nella storia
degli scacchi , non solo per i suoi notevoli risultati, ma anche per uno stile di gioco inconfondibile. “Fuoco e fiamme sulla scacchiera”, libro che raccoglie molte delle partite più significative del giocatore lettone, è sicuramente da leggere, e ci fa capire il motivo per cui questo giocatore ha lasciato il segno nella storia degli scacchi, come Rubinstein, Keres, Korcnoj, Ivanchuk, Short etc.
Alexei Shirov – Sergei Tiviakov
Hoogeveen, 2010
(Commenti del MI Federico Manca)