Dopo qualche tentativo andato a vuoto, Carlsen riesce finalmente a perdere. C’è voluta molta ingegnosità a cacciarsi in tutte le peggiori situazioni possibili, ma alla fine ce l’ha fatta. A questo punto, vista la proverbiale capacità di reazione del norvegese, il Mondiale è ormai finito: Magnus Carlsen si confermerà Campione.
Nato a Roma nel 1960, sono stato scacchista attivo dal 1979 (ma forse scacchista “dentro” da almeno 10 anni prima). Sono Candidato Maestro a tavolino, con carriera interrotta da una felice paternità, e fondatore della rivista periodica “Zeitnot”. Da qualche anno il fuoco sotto le ceneri scacchistiche si è riacceso e ho pubblicato qualche articolo sul blog SoloScacchi e un racconto sul libro “57 storie di scacchi” (ed. Messaggerie Scacchistiche). Nel 2016, in attesa di un ritorno alla scacchiera che si è poi realizzato 3 anni dopo, ho deciso di aprire il blog UnoScacchista.
Mi sembra prematuro considerare il match concluso, in un senso o nell’altro. Da quanto visto finora, ho solo l’impressione di un momento di scarsa forma di Carlsen, al contrario di Karjakin. Potrebbero ancora esserci sorprese.
Sono d’accordo. il mio era solo un commento ironico, venuto spontaneo dopo aver seguito in diretta una partita veramente surreale, in cui Carlsen ha più volte negato l’evidenza della posizione, che non si prestava a tentativi di vottoria.
Quello che più mi ha colpito, e che Svidler ha descritto molto bene, è l’incoerenza delle scelte strategiche di Carlsen, esattamente il contrario della estrema logicità e profondità dei piani di gioco a cui ci ha abituato.
Karjakin ci ha messo un po’ a vincere, ma alla fine ha chiuso bene. La nona partita non sarà affatto semplice psicologicamente, per nessuno dei due.
Mi sembra prematuro considerare il match concluso, in un senso o nell’altro. Da quanto visto finora, ho solo l’impressione di un momento di scarsa forma di Carlsen, al contrario di Karjakin. Potrebbero ancora esserci sorprese.
Sono d’accordo. il mio era solo un commento ironico, venuto spontaneo dopo aver seguito in diretta una partita veramente surreale, in cui Carlsen ha più volte negato l’evidenza della posizione, che non si prestava a tentativi di vottoria.
Quello che più mi ha colpito, e che Svidler ha descritto molto bene, è l’incoerenza delle scelte strategiche di Carlsen, esattamente il contrario della estrema logicità e profondità dei piani di gioco a cui ci ha abituato.
Karjakin ci ha messo un po’ a vincere, ma alla fine ha chiuso bene. La nona partita non sarà affatto semplice psicologicamente, per nessuno dei due.