Doha, WCC Rapid (3): Ivanchuk & Muzychuk campioni
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(UnoScacchista)
I battistrada di fine seconda giornata si confermano campioni del mondo a fine torneo, ma i percorsi per arrivare al titolo sono stati molto diversi: mentre Anna Muzychuk ha navigato senza scossoni chiudendo con due brevi patte, il grande Vassily ha dovuto sudare le proverbiali sette camicie (e ricevere anche qualche grazioso dono) per arrivare primo a pari merito con Grischuk e Carlsen, vincendo solo per spareggio tecnico.
Dopo notevoli vicissitudini (cominciando con l’orrenda sconfitta di Carlsen con Korobov e quella di Ivanchuk con Nepomniachtchi in apertura di giornata), Il torneo Open ha raggiunto l’apice della tensione all’ultimo turno, quando ben cinque campioni si sono ritrovati in testa con 10 punti: Ivanchuk (omaggiato da una svista colossale di Anand al penultimo turno), Grischuk (che si era appena sbarazzato di Vachier-Lagrave, autore di un timido tentativo di affacciarsi sulle prime scacchiere dopo un torneo deludente), Carlsen (che aveva appena inflitto a “Nepo” la sua prima sconfitta del torneo), Mamedyarov (in rallentamento con 2,5 nelle ultime 5 partite) e Nepomniachtchi (che aveva appena sprecato un “match-ball” con Carlsen).

I cinque hanno dato vita quindi a due appassionanti scontri diretti (Carlsen-Mamedyarov e Grischuk-Nepomniachtchi), con il solo Ivanchuk (che aveva già giocato con tutti) a pescare tra i giocatori a 9.5 il più abbordabile Melkumyan.
Un ruolo fondamentale ha ovviamente giocato il meccanismo di spareggio (nel seguito TB1), definito dagli organizzatori come “la media Elo degli avversari incontrati, con l’esclusione dell’Elo più basso“. In questa particolare graduatoria, il favorito era Ivanchuk, come si vede dalla tabella qui sotto, mentre Carlsen sarebbe potuto diventare campione solamente nel caso in cui avesse vinto e nessuno degli altri a pari merito avesse fatto altrettanto.

Ivanchuk è stato il primo a terminare la sua partita, battendo Melkumyan grazie ad una svista in un finale di alfieri di colore contrario nel quale l’ucraino ha sempre esercitato una notevole pressione. Dopo poco Carlsen ha chiuso vittorioso con la sua quarta vittoria consecutiva e infine Grischuk ha infranto i sogni di medaglia di Nepomniachtchi infliggendogli la seconda sconfitta consecutiva.

La classifica finale, stilata anche tenendo conto del primo criterio di spareggio, è riportata qui sotto.

Il verdetto è chiaro: Vassily Ivanchuk è il nuovo Campione del Mondo Rapid.

Molto si è detto e si dirà di Ivanchuk, ma l’apprezzamento generale da parte dei campioni del passato (Kasparov in primis) e del presente (Carlsen ha onestamente detto che lo ha surclassato nell’incontro diretto e che un giocatore di tale classe e longevità è il miglior vincitore diverso da se stesso che potesse augurarsi) la dice lunga su quanto Vassily rappresenti per gli scacchi: genio, classe, passione, dedizione… fate voi.
Prima di passare a qualche annotazione “a margine”, vi voglio mostrare una analisi grafica dell’andamento del torneo. Sono evidenziati in verde i leader per turno, in giallo gli inseguitori a mezzo punto e in rosso quelli a un punto.

Alla voce “annotazioni statistiche”, annoveriamo i recordman: maggior numero di vittorie per Carlsen (10), maggior numero di patte per … (indovinate, non è difficile)… Leko (12) e minor numero di sconfitte per Cheparinov, Anand e Leko (1). Nessun giocatore imbattuto.
Deludente, nel complesso, la prestazione di Nakamura, Karjakin e Vachier Lagrave. Nonostante un torneo abbastanza incolore, Anand avrebbe potuto dire la sua nella classifica finale se non avesse semplicemente regalato un pezzo a Ivanchuk al quattordicesimo turno. Peccato per Korobov: il ragazzo sta dimostrando stoffa e coraggio, ma difetta ancora di tenuta (e forse di convinzione).
A adesso, qualcosa di sorprendente nella classifica finale. Guardate voi stessi.

Ecco i quattro giocatori argentini in azione.
Molto convincente la prestazione dell’iraniano Alireza Firouzja (68° con 7 su 15)

Il nostro Luca Shytaj conclude molto in basso, con 5 punti su 15. Visto che la moglie Esizabeth Paehtz non ha concluso il torneo femminile, spero che non ci siano ragioni personali dietro questo risultato.
Passiamo adesso al torneo femminile, che, come detto, ha visto una sola dominatrice dall’inizio alla fine: l’ucraina Anna Muzychuk.

La classifica finale vede al secondo posto la russa Alexandra Kosteniuk (ed è il suo terzo piazzamento d’onore in questa competizione) e al terzo posto la georgiana Nana Dzagnidze.
Solo 14a Valentina Gunina,recente vincitrice a Londra e ultimo ostacolo sulla strada per la vittoria per la Muzychuk.

Bene, calato il sipario sui tornei Rapid è adesso ora dei Campionati Blitz. Vediamo se Carlsen sarà in grado di tornare a casa con almeno un titolo e se la Muzychuk completerà il “cappotto” nei tornei femminili.
(dove non indicato espressamente, le foto sono tratte dal sito ufficiale del torneo e da #dohachess2016)
E’ molto indovinata la tabella progressiva a colori. Senza dubbio i lettori la sapranno apprezzare.