Quasi banale sulla grande diagonale
2 min read
(Riccardo M.)
L’Elo esprime con buona approssimazione il livello di un giocatore. Ma forse meglio esprime il dislivello fra due giocatori. Così accade spesso che un non classificato possa prendere lezioni da un “2200”; ma accade anche che di quella stessa lezione possa esser vittima un “2200” quando affronta un “2500” o più.
Parliamo di alfieri e grandi diagonali. Cosa ci diceva un tempo il vecchio maestro del circolo? Cosa ci dicono i sacri testi? Che un alfiere sulla grande diagonale, se aperta sull’arrocco, è come un bazooka, e che l’alfiere dello stesso colore per neutralizzare il bazooka dovrebbe, per solito, contrastarlo al più presto e cercare di annullarlo sulla stessa grande diagonale. Guai a sottovalutare questa semplice lezione.
Eppure può accadere che talvolta ci si dimentichi della regola e che, attratti da qualche altro elemento tattico (nel caso in esame l’inutile inchiodatura del cavallo bianco in e5), si scelga per il nostro alfiere la casa sbagliata. E si faccia in fretta una brutta e imprevista fine.
Guardiamo dunque la chiusa della partita del diagramma qui rappresentato, partita disputata il 9 luglio 2016 in Russia nel settimo turno del “Memorial Polugaevsky”.

Il G.M. di Togliattigrad Alexandr Predke (classe 1994, Elo 2573) ha appena giocato 21. gxf5. La sua posizione sembra preferibile. Il suo meno noto avversario, Rasul Musaev (stessa età, ma Elo 2287) (*) avrà certamente riflettuto sulle due alternative principali: Af6 oppure Ad6? E alla fine si è, purtroppo per lui, lasciato allettare da quest’ultima: 21. … Ad6.
Ahi, ahi! Predke prosegue con 22.Dg2 Ce4 (se 22. …Axe5 23. Dxd5+) 23. Cxg6 hxg6 24. h7+ Rxh7 (il nero ormai accetta tutto, e la sua fine è sempre più vicina) 25. Dh3+ Rg8 26. Dh8+ e poi matto.
Elementare, Watson, anzi Musaev: ci dici adesso, Rasul, perché non hai voluto contrastare per tempo il bazooka bianco in d4?
Di Alexandr Predke abbiamo trovato in rete questa immagine. Lui è ovviamente quello a sinistra. Ma sapete chi è, con i pezzi neri e i capelli bianchi, e così tranquillamente concentrato, il suo ben più celebre avversario?

E sapete anche (questo quesito è un pochino più difficile) chi è questa bella ragazza dai capelli neri e dai pezzi nerissimi?

Troverete le risposte nella seconda puntata, fra qualche giorno.
(*) gli indicati Elo non sono dell’epoca ma di febbraio 2017
Un mio ricordo di tanti anni fa. Imparai a giocare a scacchi a 7 anni circa leggendo le lezioni sull’Enciclopedia dei Ragazzi Mondadori (edizione ante guerra) che mia madre mi aveva comprato da un rigattiere. Cominciai a giocare per strada a Montesacro con degli amichetti tra i quali ne ricordo con particolare nostalgia uno (si chiamava Massimino, chissa dov’è ora) che aveva l’abitudine di mettere i suoi alfieri in fianchetto, sulla grande diagonale appunto, la quale, una volta aperta completamente, diventava un’autostrada per il suo Alfiere che arrestava la sua corsa solo dopo che aveva mangiato la mia Torre. Quello che più mi mandava in bestia era il fischio beffardo che il mio amico emetteva allorché faceva percorrere la diagonale al suo Alfiere fino a togliere la mia Torre dalla scacchiera mentre io rimanevo lì come un fesso. “Fiuuuù” e la Torre non c’è più!….