Votate il vostro candidato
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(UnoScacchista)
No, non stiamo parlando dei candidati alle prossime elezioni, ma dei Candidati alla sfida Mondiale per il titolo di Campione del Mondo! Il Torneo si giocherà a Berlino e comincerà sabato prossimo, 10 Marzo. Per presentare il torneo e i giocatori, abbiamo chiesto ad alcuni nostri autori di raccontarci perché, secondo loro, dovrebbe vincere un particolare candidato.
Sarete poi voi a confrontare questi… “discorsi elettorali” a decidere il “vostro candidato”.
Usate la lista in alto a fianco a questo post per votare!
Cominciamo in realtà non da un giocatore ma da un sicuro vincitore: la città che ospita il torneo, Berlino.
La sede di gioco: il palazzo Kühlhaus (graphic rendering degli interni dal sito del torneo)
Berlino
(Marco B.)
Duemila anni fa il vanto maggiore era poter dire “Civis Romanvs svm”; oggi nel mondo degli scacchi il vanto maggiore è poter dire “Ich bin ein Berliner”.
Sono in molti a dire che realmente non capiscono, o dicono di non capire, la differenza che c’è fra il mondo degli scacchi e quello degli altri giochi. Fateli venire a Berlino! Sono in molti a dire che il Go è il gioco del futuro, fateli venire a Berlino! E ci sono anche quelli che dicono che dobbiamo collaborare con i bridgisti: lass’ Sie nach Berlin kommen! Gli scacchi hanno molti problemi e non sono perfetti, ma non abbiamo mai dovuto costruire dei separatori per impedire di barare, non abbiamo mai dovuto dare dei vantaggi (o komi) a uno dei giocatori, e non abbiamo mai dovuto sorteggiare le aperture per evitare i pareggi!
Tutti gli scacchisti, dovunque vivano, sono cittadini di Berlino e perciò come scacchista sono orgoglioso di poter dire: ”Ich bin ein Berliner”.
Proseguiamo adesso con la carrellata dei protagonisti, in rigoroso ordine alfabetico. Per ognuno, vi mostreremo anche l’andamento del suo punteggio Elo a partire da Gennaio 2017, in modo che possiate farvi un’idea anche del percorso che li ha portati a Berlino.
[Le foto dei giocatori sono tutte di Lennart Ootes, tratte dai siti ufficiali di vari tornei]
Levon Aronian
(Stefano C.)
Aronian è già ora uno degli sportivi più famosi del suo paese, l’Armenia. Al suo recente matrimonio con Arianne Caoili, il suo padrino è stato il presidente della repubblica armena. Possiamo immaginare la sua popolarità se dovesse qualificarsi per la sfida mondiale con Carlsen, e Aronian ha senz’altro ottime possibilità.
E’ un giocatore completo che ha ottenuto ottimi risultati in tutti i tipi di competizione, dalla coppa del mondo ad eliminazione diretta agli open di alto livello per finire con i super tornei ristretti ai top player. Berlino sarà un super torneo nel quale sarà necessario essere solidi ma anche in grado di realizzare tre o quattro vittorie per finire a +3 o + 4, punteggio che dovrebbe essere sufficiente per ottenere il primo posto. Certo il brutto precedente del Torneo dei Candidati di Mosca 2016 non depone a suo favore, ma non deve essere considerato come una mancanza di tenuta nervosa nei momenti decisivi.
Le sue qualità di “vincente” sono state dimostrate più volte, a partire dal mondiale under 12 del 1994 nel quale, con 8/9, mise in fila Étienne Bacrot, Ruslan Ponomariov, Francisco Vallejo Pons, and Alexander Grischuk. Il 2016 è stato semplicemente un anno da dimenticare per Aronian, il peggiore da quando, ormai diversi anni fa, entrò nell’olimpo del gioco. Il 2017 e l’inizio del 2018 hanno dimostrato che l’appannamento è passato: Grenke Classic a Baden Baden, primo con un punto e mezzo di vantaggio su Carlsen e Caruana; Norway Chess, primo con un punto di vantaggio su Carlsen, Kramnik e Kariakin; vittoria nella World Cup.
Aspettiamo quindi con fiducia di vedere qualche sua tipica brillante novità teorica, frutto del suo costante lavoro casalingo, seguita da irresistibile attacco vincente.
Fabiano Caruana
(Uberto D.)
Solo il nome, Fabiano Caruana, dovrebbe accendere le speranze dei tifosi italiani ma, in realtà, dopo la scelta di tornare a giocare per la Federazione statunitense Fabiano ha un seguito abbastanza limitato da noi. Mettiamoci l’atteggiamento punitivo nei confronti di un “traditore”, mettiamoci il fatto che non siamo mai riusciti a sentirlo parlare davvero italiano, fatto sta che non c’è molto feeling con “Fabi” (come lo chiamano gli americani).
E’ però vero che è stato il giocatore che più si è avvicinato a scalzare Carlsen dalla testa della classifica Elo (solo 11 punti di distanza a Febbraio 2017) e che ha creato un modo di dire (“to do a Caruana“) che sta a significare una serie sette vittorie consecutive (il riferimento è al torneo di St. Louis del 2014). Ed è anche vero che Caruana è arrivato a un passo dal vincere il Torneo dei Candidati del 2016, perdendo la partita decisiva all’ultimo turno contro Karjakin.
Insomma, gli ingredienti per uno sfidante ci sono tutti e i recenti risultati poco brillanti (43 punti Elo persi in 12 mesi) potrebbero solo essere un indice di energia potenziale accumulata, pronta a trasferirsi sulla scacchiera a Berlino. Se la riconosciuta enorme preparazione in apertura e l’acume tattico si combineranno a dovere, Carlsen dovrà prepararsi a battagliare con un avversario ostico, che più volte lo ha messo in difficoltà.
Abbastanza per tifare per Caruana? Forse no.
E per metterlo tra i favoriti? Decisamente si.
Ding Liren
(Riccardo M.)
A Berlino vincerà Pechino, anzi Whenzou, ovvero Liren Ding (detto all’italiana, cioè prima col nome). Liren, 26 anni, è appena il secondo giocatore del continente asiatico, dopo il filippino Eugenio Torre nel 1983, a qualificarsi tra i Candidati. Ma sarà l’inizio della inarrestabile scalata orientale: votatelo!
Sono per Liren perché (non) voglio battere il mio record, che è quello di non aver mai indovinato il risultato di un torneo di scacchi.
Sono per Liren perché lui passa alla mamma infermiera tutti i denari che vince, mentre in Italia per solito tutte le mamme, infermiere e non, passano il loro stipendio ai figli, anche se quarantenni e indipendenti.
Sono per Liren perché credo che sia uno dei rari cinesi che ami gli animali.
Sono per Liren perché è uno dei non molti giovani in giro ai quali piace leggere libri di carta (e non soltanto di scacchi).
Sono per Liren perché è uno dei pochi campioni in circolazione ad aver riconosciuto che ci sono dei connazionali di Elo inferiore (Yu Yangyi e Wei Yi) che sono più forti di lui.
Sono per Liren perché io da piccolo assomigliavo a lui da piccolo, ma poi sono riuscito a qualificarmi soltanto per le preselezioni dello “Zecchino d’oro”.
Sono per Liren perché non l’ho mai visto sbagliare una sola mossa: in realtà ho guardato una sola sua partita, cioè quella, strepitosa, contro Bai Jinshi che UnoScacchista ha pubblicato lo scorso 5 novembre. E mi è bastata. Ma voi avete visto di che razza di super-partita si è trattato?
Un segreto, ma che resti tra noi nove: ho perfino già scommesso su di lui, anche se una somma modesta, non di più di “mille Liren”. E allora: votate il mio Candidato!
Alexander Grischuk
(Folco F.)
Certo, sono tanti i favoriti al prossimo torneo dei Candidati. Io però spero che vinca Alexander “Sasha” Grischuk perché:
- Non è stato pronosticato praticamente da nessuno come possibile vincitore, quindi un suo successo sarebbe una piacevole sorpresa.
- Ha già dimostrato di avere la stoffa per arrivare ad un match mondiale: nel 2011 venne sconfitto di strettissima misura da Boris Gelfand nella finale per decidere lo sfidante di Anand.
- E’ un giocatore dallo stile vario ed interessante e dalla forte personalità, nel bene e nel male.
- Ha l’età giusta per esprimere al meglio il suo potenziale. A 35 anni, oltre a raggiungere il proverbiale “mezzo del cammin della nostra vita”, in uno sport non fisico come gli scacchi si dovrebbe essere nelle condizioni ideali per raggiungere il giusto mix fra energia ed esperienza.
- Non ha coltivato il suo enorme talento con uno studio intenso e scientifico come alcuni dei suoi rivali, e se questo gli può forse far pagare pedaggio a livello tecnico, in compenso lo fa apparire più simpatico e meno “costruito”.
- Solo se costretto a impegnarsi a fondo (in quanto motivato a lottare per il primo posto) si salverà dai cronici vizi in cui perennemente ricade quando non trova i giusti stimoli: le troppe rapide patte e una gestione folle del tempo sull’orologio (stile Michele Godena, per capirci). In altre parole, con un Grischuk subito fuori gioco i Candidati avrebbero un protagonista in meno.
- E, per finire: perché ho deciso che deve vincere lui. Il tifo deve essere irrazionale, altrimenti che tifo è?!
Sergey Karjakin
(Claudio S.)
Io dico Sergey. Non risulta simpatico come Ivanchuk o Aronian, non ha un gioco aggressivo come Nakamura o Topalov, non è un collezionista di punti ELO come Carlsen o Caruana, ma quando conta Sergey c’è.
Talento puro, dal 2002 detiene il record di Grande Maestro più giovane, titolo conquistato a dodici anni e sette mesi. E che sia un tipo precoce non vi sono dubbi, dato che a ventiquattro anni si era già sposato per la seconda volta!
Sergey vince poco, ma quando conta: primo a Wijk Aan Zee nel 2009 e Norway Chess 2013 e 2014, vincitore della World Cup 2015, Campione del Mondo rapid nel 2012 e blitz nel 2016.
E poi le due partecipazioni al torneo dei candidati, secondo nel 2014 e primo nel 2016, sono un biglietto da visita di tutto rispetto.
Solamente una volta nella sua vita scacchistica, Sergey ha perso il suo istinto vincente. Parlo del match mondiale contro Carlsen, match previsto sulle dodici partite. Dopo sette pareggi iniziali e la sua vittoria nella ottava partita, che lo portava in vantaggio, il titolo sembrava a portata di mano. Ma Sergey per un attimo vacillava permettendo a Magnus il pareggio nella decima e la vittoria agli spareggi veloci.
Lo stile di gioco di Sergey? Dopo il suo cambio di nazionalità (nato in Ukraina nel 2009 ha preso la cittadinanza russa), è stato soprannominato “Ministro della Difesa della Russia”. Si, un grande difensore, capace di sostenere con successo posizioni disperate per ore, come ad esempio nel match contro Carlsen. Ma attenzione, capace anche di travolgenti vittorie, se la posizione lo ispira. Un paragone col passato: Tigran Petrosian.
L’enigma è la sua forma attuale, ma se questa lo sostiene, allora Magnus si deve preoccupare… ancora.
Vladimir Kramnik
(Roberto C.)
Kramnik, per oltre 20 anni tra i primi tre giocatori di scacchi più forti del mondo, selezionato dalla FIDE con la ‘wild card’, è il mio favorito per il torneo dei Candidati 2018: spero sia anche il tuo!
CAMPIONE DEL MONDO: Kramnik, nel 2000 supera Kasparov (non proprio uno qualunque) nel match mondiale (non in un torneo qualsiasi). Lo fa giocando la Difesa Berlinese contro l’apertura Spagnola, una variante considerata inferiore, e grazie alle due vittorie col bianco (2ª e 10ª partita), vinse per 8.5 a 6.5 senza perdere una partita. Dal 2000 al 2006 è Campione del Mondo PCA e dopo la riunificazione del titolo con la FIDE, dal 13 ottobre 2006 al 1º ottobre 2007.
ELO FIDE: Kramnik, ha avuto il 2° Elo FIDE dietro Kasparov per quasi tre anni (aprile 2001-gennaio 2004), al 1° posto con 2809 punti tra l’ottobre 2002 ed il primo trimestre 2008 e nella lista FIDE di ottobre 2016 ha raggiunto, all’età di 41 anni (!), il proprio record personale con 2817 punti, secondo assoluto dietro Carlsen (considerato un ‘marziano’, non un comune terrestre).
TORNEI: 10 vittorie a Dortmund, di cui 4 consecutive (1995-1998), e Medaglia d’Oro in 2ª scacchiera (Russia) con 6½ su 8 (prestazione Elo 2903 punti) alle Olimpiadi a squadre di Baku 2016 non bastano per votare lui ?
Vladimir Borisovič Kramnik (25 giugno 1975) nasce a Tuapse, sulle rive del Mar Nero (non un colore qualsiasi!); nel suo nome ha ‘Boris’, come Spasskij, e nel suo cognome il doppio ‘fattore K’, come Karjakin ma Vladimir ha una ‘K’ all’inizio e una alla fine. Eh, eh.
Shakhriyar Mamedyarov
(Glauco S.)
Non avevo mai seguito un torneo in diretta internet prima di questo inverno quando utilizzando le piattaforme scacchistiche saltavo da una partita all’altra del super torneo Tata Steel Master 2018 a Wijk aan Zee in terra di Olanda; tantomeno conoscevo il palmares di Mamedyerov ma sono rimasto sorpreso, nelle sue prime partite, per la disarmante facilità con cui ha imposto il suo stile di gioco aggressivo a super GM del calibro di Caruana e Svidler tra i tanti.
Il nuovo campione del mondo di scacchi è probabilmente descritto in queste breve presentazione.
Mamedyerov è nato a Sumgaitil il 12 Aprile 1985 in Azerbaijan paese ai confini del mar Caspio a sud della ex Unione Sovietica ove l’economia dominante è basata sul petrolio e la religione di maggioranza è musulmana; terra natia di famosi scacchisti quali Kasparov, Radjabov e Gashimov.
Mamedyerov ha due sorelle anche loro scacchiste, con titolo di grandi maestre, ed ha come trainer il padre, formatore di pugili.
Parliamo del giocatore attualmente al posto numero due nelle classifiche mondiali per punteggio Elo e quindi favorito al torneo dei Candidati per la sfida mondiale contro il norvegese Carlsen.
In realtà Mamedyarov, grande maestro dal 2002, di mondiali ne ha già vinti diversi: nel 2013 ha vinto il mondiale rapid e vanta due altri mondiali juniores (unico scacchista ad avere vinto due volte il titolo) ed un mondiale under 18 oltre alla medaglia d’oro in terza scacchiera alle olimpiadi del 2012.
Wesley So
(Antonio M.)
Perchè Wesley So dovrebbe vincere il torneo dei candidati 2018? Semplice, perchè è un predestinato. È stato, a 14 anni e 8 mesi, il settimo più Giovane Grande Maestro nella storia degli scacchi e nel 2008 il più giovane giocatore a superare i 2665 punti Elo; infine, neanche a farlo apposta, è il più giovane tra i concorrenti di questo torneo.
È poi la sintesi dell’integrazione tra i popoli, essendo naturalizzato statunitense ma di origini filippine, a dimostrazione che gli scacchi, ed invero lo sport in generale, vanno oltre i confini e le differenze di culture e modi di vivere. Ed è anche simpatico e, a prima vista, sufficientemente “normale” rispetto al classico stereotipo dello scacchista che regna nell’immaginario collettivo. Anzi, la sua mancanza di ossessione per la vittoria, lo rende quasi unico. Eh sì, perché è un fervente Cristiano, e ritiene che giocare a scacchi sia una forma di onorare Dio ed è per questo che lo ringrazia alla fine di ogni partita, sia in caso di sconfitta che di vittoria, oltre che per ogni altra cosa della vita quotidiana, trovando lo spunto di pregare alla prima occasione disponibile.
Da anni risulta essere stabilmente ai vertici mondiali, avendo tra l’altro raggiunto, a febbraio del 2017, il secondo posto assoluto nel rating mondiale superando i fatidici 2800 punti Elo, mentre oggi risulta essere quarto ad un solo punto da detta soglia. Insomma, le qualità sportive ed umane ci sono tutte, e penso che in tanti tiferanno per lui, il giovane combattente che si dovrà misurare con alcuni “vecchi volponi” e con diversi coetanei altrettanto pericolosi. Il torneo sarà difficile ed, a prima vista, abbastanza equilibrato, dove non vincerà necessariamente chi giocherà meglio, ma chi saprà mantenere la giusta concentrazione ed una buona dose di nervi saldi per tutta la sua durata. E soprattutto chi avrà anche quel pizzico di fortuna che a volte fa la differenza quando i valori in campo sono equivalenti. Vecchia guardia o gioventù rampante, l’esperienza della maturità o la voglia di emergere delle giovani leve? Beh, io punto sui giovani ed in questo caso … sul più giovane!
Bene, eccoci giunti al termine di questa rapida carrellata di talenti e di campioni. La scelta è difficile e, da quando è stato ripristinato nella forma attuale nel 2013, il Torneo dei Candidati si è sempre dimostrato equilibrato ed emozionante: Carlsen che vince a Londra nel 2013 perdendo all’ultimo turno e sopravanzando Kramnik, anch’egli sconfitto nell’ultima partita, solo grazie allo spareggio tecnico; Anand che sorprende tutti a Khanty-Mansiysk nel 2014 da non-favorito, con Aronian che arriva penultimo; Karjakin che nel 2016 a Mosca vince la sfida diretta con Caruana all’ultimo turno, dopo aver anche rischiato di perderla.
Insomma tutto lascia prevedere un Marzo caldo a Berlino: prepariamoci a un torneo intenso e, come sempre, vinca il migliore (ovvero il giocatore per cui faccio il tifo!)
Usate la lista in alto a fianco a questo post per votare!
Scelta davvero difficile! Sono sicura che sorprese e colpi di scena, come in un giallo che si rispetti, non mancheranno. Gli attori principali della scena scacchistica mondiale saranno lì, a Berlino, fra pochi giorni e finalmente i riflettori si accenderanno su di loro. Come in un’arena (tale pare la sede di gioco) si batteranno come leoni: alcuni più riflessivi, altri più audaci, ma tutti con grandissime potenzialità. Davvero difficile scegliere per chi tifare. E, come in un giallo che si rispetti, il “colpevole” (ma in questo caso il “vincitore”) non si saprà che alle battute finali.
E sarà una “sorpresa”.
Oh, what a difficult decision! How are we chess players and chess fans supposed to choose THE ONE? And how are we supposed to choose the one of the authors, all enthusiastically writing advocates? And why can’t I vote additionally for Berlin, which is introduced and presented in such a famous style, written from the heart!
Oh, che decisione difficile! Come possiamo noi giocatori di scacchi e tifosi di scacchi scegliere L’ UNO? E come possiamo scegliere quello degli autori, tutti entusiasti di scrivere sostenitori? E perché non votare a favore di Berlino, che viene introdotta e presentata in uno stile così famoso, scritto dal cuore!