Uno Scacchista

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Scaccobollo – 1966: Simultanea gigante a Cuba

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(Roberto C.)
Cuba vanta una grande tradizione nelle simultanee di scacchi. Nella giornata di chiusura della XVII Olimpiade degli scacchi, il 19 novembre 1966, giorno dell’anniversario della nascita di Capablanca, nella gigantesca Plaza de la Revolución a L’Avana c’erano 6.840 scacchiere; per oltre cinquanta anni fu il record delle simultanee di scacchi per il numero dei giocatori coinvolti, ben 13.680.

 

 

Tra loro anche Fidel Castro che giocò con l’allora Campione del Mondo, Tigran Petrosian (la partita di breve durata finì ‘diplomaticamente’ patta). Fidel Castro per l’evento sportivo affermò: “L’idea di Capablanca che gli scacchi dovrebbero essere un argomento a scuola, è una grande idea“. Noi ne siamo dei sostenitori convinti.

Vinse ancora l’Unione Sovietica (Petrosjan, Spasski, Tal, Korcnoj, Stejn e Polugaievski), per l’ottava volta consecutiva dal 1952, ma soltanto negli ultimi turni riesce a distanziare gli Stati Uniti dove giocò uno strepitoso Fischer che in prima scacchiera fece 15 punti su 17 ottennendo la medaglia d’argento individuale; quella d’oro andò al Campione del Mondo Petrosjan 11,5 su 13 (+10 =4 -0), terza l’Ungheria. In questa Olimpiade tornò a partecipare l’Italia (Tatai 10,5/17, Cappello 11/18, Zichichi 12,5/17, Romani 7,5/15, Norcia 5/9) che, dopo la fase eliminatoria, si qualificò per la Finale C vincendola, precedendo Mongolia, Filippine e Grecia rispettivamente di 4½, 7 e 9 punti; in Classifica Generale l’Italia arrivò al 29° posto assoluto su 52 nazioni partecipanti.

Per l’occasione furono emessi dall’amministrazione postale cubana una serie di sei francobolli ed un foglietto sugli scacchi. I sei francobolli raffigurano i sei pezzi degli scacchi: il pedone sul valore facciale di 1 c. (Centavo Cubano è la centesima parte del peso cubano chiamato Moneda Nacional), la Torre sul 2 c., il Cavallo su quello da 3 c., l’Alfiere da 9 c., quello da 10 c. la Regina e quello da 13 c. il Re.

I primi quattro pezzi (pedone, Torre, Cavallo e Alfiere) dai colori di fondo differenti sormontano un mappamondo ovale stilizzato con le caselle della scacchiera che rappresentano una stilizzazione dei cinque cerchi olimpionici.

Il valore con la Regina presenta un ovale della simultanea gigante mentre quello con il Re un Cavallo bianco ed una Torre nera davanti ad un mappamondo schematizzato formano il logo della manifestazione con la scritta ‘GENS UNA SUMUS’ (Siamo un solo popolo).

Cuba 1966_30c

Il foglietto non dentellato dal valore di 30 c. e dai colori giallo, azzurro, grigio e nero, raffigura anch’esso il logo accanto alla posizione finale della famosa partita Capablanca – Lasker giocata a Berlino nel 1914 e conclusa con la vittoria del cubano, grazie alla seguente combinazione:

Capablanca – Lasker, Berlino 1914

Capablanca –Lasker Berlin, 1914: 1. Cxc7 Cxc7 2. Ta8+ !! Cxa8 3. Rc8 Cc7 4. Rxc7 Ra8 5. Rxb6 Rb8 6. Rc6 Rc8 7. b6 Rb8 8. b7 Ra7 9. Rc7 Ra6 10.b8=D e vince; questa posizione viene considerata sia come uno studio che un finale artistico.

Oltre trenta anni dopo, il 7 dicembre 2002, a chiusura delle Prime Olimpiadi dello Sport Cubano, Cuba segnò un nuovo record: 11.320 giocatori; Fidel Castro giocò anche questa volta: con il primo GM cubano Silvino García dopo Capablanca).

E nelle Seconde Olimpiadi dello Sport Cubano del 2004 il record precedente fu nuovamente superato: coinvolti 13.000 giocatori nella Plaza Ernesto Che Guevara a Santa Clara.

Attualmente però il record è del Messico con la simultanea del 22 ottobre 2006 organizzata a Città del Messico, ospite d’onore Anatolij Karpov. Nella piazza centrale di El Zócalo circa 600 maestri sfidarono tra i 20 ed i 25 giocatori ciascuno ed i dati ufficiali indicano che il numero totale dei giocatori fu 13.446. I tavolini, disposti in quadrati bianchi e neri, visti dall’alto simulavano una gigantesca scacchiera.

Indipendentemente di chi sia il record per questa specialità sarebbe bello organizzare un evento simile in Italia! E se una simultanea di scacchi da svolgersi contemporaneamente in ogni provincia italiana è così difficile allora che si organizzi una simultanea in ogni località, piccola o grande che sia, dove è presente una società scacchistica.

(Qui la rubrica precedente)


[Per questo argomento seguiremo quanto già scritto sulle maggiori riviste scacchistiche italiane da vari autori (Ariodante Agostinucci, Oscar Bonivento, Giuseppe Scoleri Cardelli, ecc.) nonché i vari cataloghi italiani ed esteri presenti anche sul web.]

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