La Domenica Scacchistica: Ulan Bator
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(Claudio S.)
Ulaanbaatar (o Ulan Bator), capitale della Mongolia, ha ricevuto questo nome, dal significato “Eroe Rosso”, nel 1924. Ulaanbaatar era infatti il soprannome del generale Sukhbaatar, protagonista della liberazione dai cinesi.
Subito due parole sulla pericolosità degli scacchisti mongoli: Tudev Ujtumen (1939-1993) pareggiò contro Fischer (1970) e due volte contro Spassky. Lhamsuren Myagmarsuren (classe 1938) sconfisse Hort (1960), Ivkov (1967) e Larsen (1970). Bayarsaikhan Gundavaa (classe 1989) ha battuto Caruana nel mondiale blitz del 2014.
Purtroppo Ulan Bator è tristemente nota anche per i suoi “bambini dei tombini”, bambini che nei quartieri più poveri vivevano a centinaia (migliaia secondo The Economist una decina di anni fa) nei tombini della città. Spesso fuggiti da famiglie poverissime o sbandate, trovavano rifugio nel sottosuolo, dove corrono i tubi dell’acqua calda. L’inverno laggiù è terribile, con temperature minime anche di 30-35 gradi sotto lo zero, e per quei bambini la vita misera nei fetidi e bui cunicoli sotterranei, tra muffe, topi, avanzi di cibo e disagi di ogni tipo, non aveva alternative. Sembra che finalmente negli ultimi anni, grazie ad alcune organizzazioni umanitarie, anche italiane, sia stato fatto qualcosa di concreto per loro, con la realizzazione di fabbricati per l’accoglienza ed assistenza. Tra questi interventi segnaliamo l’opera ammirevole dell’antropologo spezzino David Bellatalla, il quale è sul posto impegnato fin dal 2006 in iniziative umanitarie e adesso vive stabilmente a Ulan Bator.
(UnoScacchista)
Gli scacchi internazionali fanno tappa in Mongolia dal 17 al 26 Agosto. La capitale Ulaanbaatar ospita infatti i Campionati Asiatici 2018 per Ragazzi e Ragazze, competizioni riservate a giocatori sotto i venti anni. Dopo le edizione del 2016 a Nuova Delhi (India) e del 2017 a Shiraz (Iran), questa manifestazione continentale visita un Paese senza una grande tradizione scacchistica ma con una forte identità nazionale. Sarà interessante vedere come si comporteranno gli arrembanti giovanotti e giovanotte indiani, cinesi e iraniani, sapendo che i vincitori dei due tornei guadagneranno d’ufficio il titolo di Grande Maestro.
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