Uno Scacchista

Annotazioni, Spigolature, Punti di vista e altro da un appassionato di cose scacchistiche

The column of “The Field”

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(Riccardo M.)
Qualche giorno fa, nel post “I fantastici avvenimenti degli anni ‘70”, scrivevo: “nel 1872 …. Steinitz apriva sul “The Field” una sua rubrica di scacchi, dalle cui pagine era solito sfidare Zukertort, suo acerrimo rivale, in colorite contese verbali …”.

Non sono stato del tutto preciso per due motivi, ed un lettore d’oltre Manica me lo ha fatto notare. Sembrava infatti da quelle mie parole che la colonna sul “The Field” quasi fosse stata intrapresa da Steinitz e che non esistesse prima del 1872. Non è esattamente così: “The Field” e la sua colonna scacchistica vivevano già da anni e Steinitz vi arrivò probabilmente nel 1872 ma solo a novembre 1873 la iniziò a curare da solo in luogo di Cecil De Vère.

E allora parliamo un po’ più a fondo di questa secolare pubblicazione e di quella mitica colonna.

La rubrica è stata inaugurata nel gennaio del 1853 dal farmacista di Bristol Elijah Williams (1809-1854), che era stato Presidente del “Clifton and Bristol Chess Club” e che, una volta trasferitosi a Londra, divenne uno dei frequentatori più noti e più forti (superò in un match perfino Staunton), del “Simpson’s Divan”.

The Field” è un periodico mensile dai contenuti sportivi e ricreativi, edito a Londra proprio a partire da quella data, fondato dallo scrittore e commediografo Mark Lemon e tuttora in vita. Forse è anche il più antico periodico esistente al mondo.

Quando Elijah Williams, nel settembre del 1854, venne a mancare, la rubrica proseguì irregolarmente e cessò nell’ottobre del 1856. Fu fortunatamente ripresa l’anno successivo da un funzionario delle Ferrovie inglesi, critico d’arte e pittore, il maestro di scacchi Samuel Boden (1826-1882), e da allora non ebbe più interruzioni fino al 1925. Boden, oltre ad essere ritenuto uno dei più forti giocatori inglesi, era anche una buona penna: fu autore del volume “Popular Introduction to Chess” e seppe rilanciare al meglio la colonna del “The Field” grazie alla sua abilità e spigliatezza. Ebbe pure la fortuna d’incontrare Paul Morphy quando il grande americano giunse a Londra nel 1858, e quindi di poter pubblicare e commentare tra i primi parecchie delle sue partite e di farlo pertanto ben conoscere al lettore britannico.

Boden diresse quella rubrica fino al 1870, quando gli successe il fortissimo maestro venticinquenne Cecil Valentine De Vère (1845-1875), impiegato ai “Lloyds” di Londra, celebre per essere stato, nel 1861, il primo campione britannico ufficiale della storia ed anche il più giovane fino al successo, nel 1984, di Nigel Short.

Cecil De Vère

Tre anni dopo lo sfortunato De Vère si ammalò di tubercolosi (morì in un paesino della Manica nel febbraio del 1875) e fu così che nel novembre 1873 gli subentrò al “The Field” il suo amico Wilhelm Steinitz, col quale Cecil aveva giocato alcune sfide negli anni 1865-66.

Steinitz, da buon campione mondiale e professionista di scacchi, arricchì assai la rubrica, ed è da ritenere che fosse (al contrario di chi lo precedette) anche ben remunerato dai proprietari della pubblicazione. Steinitz vi espose i princìpi della sua scuola e non lesinò, com’era nel suo carattere, di scendere in colorite polemiche con alcuni suoi rivali dell’epoca, fra i quali, come appunto citai nell’altro post, c’era Johannes Zukertort, il quale intanto aveva fondato nel 1979 il “Chess Monthly” e che di là gli ribatteva colpo su colpo.

Ma nel 1882 Steinitz lasciò l’Europa per l’America, dove fondò l’”International Chess Magazine” e la rubrica del “Field” fu rilevata da Leopold Hoffer.

Leopold Hoffer

Hoffer (1842-1913), giornalista di origine ungherese, buon giocatore (vinse anche dei matches con Rosenthal e De Rivière), era stato il co-fondatore di Chess Monthly, pubblicazione che poi diresse da solo tra il 1889 e il 1896. Hoffer era anche un eccellente analista e teorico, e fu collaboratore del “City of London Chess Magazine” e di altri giornali.

Non era raro, nel secolo scorso, leggere di una sostanziale identificazione tra la rubrica del “The Field” e il nome di Hoffer, in quanto Hoffer ne tenne le redini, e sempre ad alti livelli, per oltre 30 anni (1882-1913), ovvero fino alla sua morte.

I proprietari del “The Field” nel 1913 avevano bisogno di un successore all’altezza di De Vère, di Steinitz e di Hoffer. Riuscirono a trovarlo: fu Amos Burn (1848-1925), allievo di Steinitz e giocatore noto per le sue raffinate capacità difensive. Burn si trasferì da Liverpool a Londra e abbracciò per 12 anni quel lavoro con lo stesso amore dei suoi predecessori, mantenendolo, come fu per Hoffer, fino al momento della morte. Pare che Amos Burn sia stato colpito da un infarto il 25 novembre del 1925, proprio mentre analizzava una partita da pubblicare il mese successivo.

Purtroppo la rubrica, a partire da quel momento, non ebbe più la stessa cura e vitalità e finì per scemare e poi sparire definitivamente dal “The Field”. Se qualche studioso lettore, britannico o meno, sarà in grado di darci qualche ulteriore dettaglio per gli anni che seguirono il 1925, le pagine del nostro Blog saranno naturalmente a sua disposizione.

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