Grandi come Lasker a 67 anni
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(Riccardo M.)
Le classifiche Elo sono assai seguite. Anche da me, fin dal primo momento. Mi piacerebbe però che esistesse un altro tipo di classifica: chi è stato il più forte giocatore di tutti i tempi all’età di 15 anni? E all’età di 50 anni? E all’età di 60? E di 70?
[foto dal Bundesarchiv, Bild 102-00457 / CC-BY-SA 3.0]
Si può essere oggi grandi come lo fu Lasker a 67 anni, quando giunse 3° nel terribile torneo di Mosca 1935? A guardare la prova di Kasparov a Saint Louis nell’estate del 2017 (ma Kasparov ha tanti anni di meno di quanti ne avesse avuti Lasker a Mosca), sembra che spesso il fattore età possa essere compensato da integrità fisica e grandissima classe.
Il nostro Max Romih nel 1967 a Thorshavn (Isole Faroer), cioè a quasi 74 anni, raggiunse il centro classifica con un notevole 5,5 su 11. A 76 anni Romih prendeva ancora parte al Campionato Italiano di San Benedetto 1969. Enrico Paoli a 96 anni (nel 2004) giocava ancora l’Open internazionale di Saint Vincent. Certo, direte, bisogna sempre vedere di che tipo di competizione si tratta, quali sia il livello dei competitors, età a parte.
Eppure qualche tempo fa un giocatore mi diceva di aver letto che un tal Horacio Amil Meilan, argentino di 95 anni e di 1996 punti Elo, ha vinto un torneo semilampo in Argentina davanti ad alcuni IM o FM. Chissà se il nostro amico Daniel Perone ne è al corrente e ci può raccontare qualche particolare di più. Roba da non credere! E che mi lascia ben sperare …..
Dubito però che Kasparov quando avrà 67 anni possa ripetere le alte orme di Lasker: troppe cose sono cambiate negli scacchi.
In tutti i casi ritengo che l’impresa di Lasker a Mosca nel 1935, all’età di 67 anni, resterà per tanto tempo con pochi rivali e lo abbia definitivamente inserito fra i più grandi combattenti di sempre della scacchiera.
Ecco la tabella di quel forte torneo.
Ed ecco quale fu il banale commento al torneo da parte della stampa specialistica del nostro Paese: “Il torneo, terminato il 14 marzo, non ha deluso le aspettative. E’ stato combattutissimo e di risultati incerti fino all’ultimo giorno in cui Flohr e Botvinnik, con una patta, si son potuti assicurare il 1° e 2° posto con 13 punti su 19. Questa percentuale, insolitamente bassa, mostra l’alto valore di tutti i concorrenti, che eccettuata Miss Menchik, sono arrivati in gruppo nello spazio limitatissimo di 5 punti. Lasker è arrivato 3° a mezzo punto dai vincitori senza perdere, alla pari di Flohr, nessuna partita. Risultato veramente meraviglioso per un vecchio di 68 anni che per di più è stato vari anni senza giocare. Capablanca ha migliorato la sua forma che si era mostrata alquanto deficiente ad Hastings, ma l’aver perduto anche qui due partite dimostra che non è ancora ritornato “la macchina che gioca a scacchi” come fu chiamato quando deteneva il titolo di campione del mondo…..”
A parte che Lasker aveva da poco compiuto i 67, e non 68, anni e che in ogni caso definirlo “un vecchio” (anziché anziano) è stato poco delicato, a parte che tornare a vedere “la macchina che gioca a scacchi” pareva una scommessa azzardata, almeno l’articolista avrebbe potuto spendere qualche riga in più per i due vincitori a pari merito, due personaggi che negli anni successivi avrebbero raccolto il più grande interesse degli scacchisti del mondo. Prosit.
Vediamo invece cosa scrisse, anni dopo, Mikhail Botvinnik su Lasker: “La prima volta che ho visto Lasker, egli era un uomo anziano. Il suo aspetto non è stato impressionante. A colpirmi furono i suoi movimenti molto lenti. Era un uomo molto saggio, il primo ad aver studiato tutti i lati pratici del gioco degli scacchi e dei tornei: come prepararsi per un torneo, per la fase di gioco, per il riposo, come mangiare, dormire, eccetera”.
Se mi fosse stato possibile intervistare Lasker dopo Mosca 1935, mi sarebbe piaciuto chiedergli quale era stato, fra questi tre aspetti, quello che gli aveva dato più soddisfazione: finire terzo in un torneo così importante, finire imbattuto, oppure aver battuto Capablanca in una specie di rivincita del match mondiale del 1921 (quando aveva già 53 anni ed ormai in tanti, dopo il match, lo davano per finito).
Piccola riflessione conclusiva. Non avete ancora 67 anni? Avete tempo per giocare e vincere! Avete 67 anni o di più? Non è mai troppo tardi per combattere come Lasker e vincere o almeno non perdere!
Quandò iniziò il torneo di Mosca, Lasker aveva 67 anni e 2 mesi.
I migliori punteggi Elo a quella età sono:
Lasker 2687
Korchnoi 2662
Smyslov 2644
Maroczy 2614
Geller 2600.
Da notare che a 67 anni e 5 mesi Korchnoi scavalcò Lasker.
Tutto questo grazie a Chessmetrics, sito che non ritengo affidabile al 100% (mancano molti tornei, spesso i punteggi Elo di ingresso sono esagerati, attenzione non è più aggiornato da qualche anno), ma comunque interessante.
Per chi si vuole divertire, guardando le liste Elo da 12 fino a 79 anni e 11 mesi, ecco il link (nella barra in alto trovate tabellini dei singoli giocatori, liste per anno, liste per età):
http://www.chessmetrics.com/cm/