Il più forte torneo di tutti i tempi? (2)
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(Riccardo M.)
Può essere stato Palma de Mallorca 1989? No, questo non vincerebbe mai in una ipotetica classifica, pur avendo i migliori numeri. I numeri di Palma ’89 erano dati non dalla quantità di partecipanti ad un Open (184, appena discreto), ma dalla circostanza che fra di loro c’erano la bellezza di 160 Grandi Maestri (addirittura 164 secondo alcune fonti), e quasi tutti di primissimo piano.
Oggi è facile radunare in un salone 160 GM per un unico torneo, ma trent’anni fa non c’erano in circolazione tutti i GM di oggi (e mancavano completamente i cinesi e, salvo Anand, gli indiani): 30 anni fa, radunare in un un’unica manifestazione 160 GM significava forse avere tutti insieme 160 dei migliori 200 giocatori del mondo.
Volete qualche nome fra quei 160 GM? Ve li trascrivo in ordine di classifica finale, omettendo però i nomi dei primi tre, dei quali parlerò alla fine.
Sono, quindi a partire dal quarto posto: Makaritchev, Gurevich M., Malaniuk, Dreev, Anand (20 anni), Velimirovic, Balashov, Hansen, Goldin, Romanishin, Lautier (16 anni), Razuvaev, Palatnik, Lputian, Ftacnik, Tsheskovsky, Adams, Timoshenko, Suba, Gavrikov, Smyslov, Hulak, Tukmakov, Sokolov I., Vyzmanavin, Knaak, Akopian, Sveshnikov, Psakhis, Ree, Gheorghiu, Smagin, Ubilava, Gruenfeld, Van der Wiel, Mednis, Browne, Benjamin, Csom, Kuzmin, Bagirov, Georgiev Kir., Dolmatov, Polugaevsky, Gufeld, Kovacevic Vl., Kupreichik, Dorfman, Olafsson, Larsen, Lerner, Piket, Byrne, Azmajparashvili, Mikhalchishin, Gligoric, Lein, Taimanov, Savon, Cebalo, Westerinen, Gurgenidze, Geller, Liberzon, Kholmov, Radulov, Vasjukov, Panno, Shamkovitch, Averbakh, Ghitescu, Pachman, Denker. E a questi aggiungiamo il fiorellino di cinque “Grandi Signore” quali Chiburdanidze, Gurieli, Arakhamia, Gaprindashvili e Akhmilovskaya (con due campionesse mondiali!).
Che dite di questo schieramento impressionante (e ometto di citarne parecchi, altrimenti questo post diventerebbe …. un elenco del telefono!)? In pratica sono tutti i migliori di quegli anni se togliamo Kasparov, Karpov, alcuni ungheresi e pochissimi altri.

Ma allora perché Palma-89 non è il più forte torneo di sempre? E’ evidente. Perché è stato un torneo “a sistema svizzero” di appena 9 turni. E’ matematicamente evidente che, più sono i giocatori (e tutti di altissimo e quasi pari livello) e di più, per rendere verosimile la classifica finale, dovrebbero essere i turni. Con 160 campioni in gara, 9 turni lasciano troppo spazio all’alea del sorteggio e c’è la possibilità che i primi tre non s’incontrino neppure tutti fra di loro (e ciò è accaduto a Palma) e che abbiano 9 avversari quasi tutti diversi fra loro. Si sarebbe dovuto fare un piccolo sforzo in più ed alzare i turni almeno a 12 (dodici) se si voleva entrare nella storia e non fermarsi sul suo uscio. Peccato.
Il torneo era uno di quelli organizzati dalla GMA, l’Associazione Grandi Maestri, ed era valido come qualificazione per la Coppa del Mondo individuale 1991-92. Si giocò nel magnifico “Gran Hotel” di Palma.
Vinse, solitario con ben 7,5 punti su 9, il ventunenne sovietico Boris Gelfand, al suo primo grande successo internazionale, ma già pochi mesi prima laureatosi campione europeo giovanile. Poco più tardi Gelfand confermò quello stato di grazia trionfando al Torneo Interzonale di Manila.
Boris è di Minsk, quindi bielorusso, ma dal 1998 vive in Israele. Pertanto è medagliato olimpico sia con l’URSS (oro a Novi Sad nel 1990) sia con Israele (a Dresda 2008). Nel 2013 toccò il suo “top” Elo con 2777 punti.
Se voi lettori volete diventare forti come è diventato Boris Gelfand non dovrete far altro che seguire un suo consiglio molto semplice. Nel dicembre 2014 fu intervistato per www.etvnet.com dalla giornalista Tanya Kisilevsky, che gli chiese quale fosse il segreto del suo gioco. Una persona molto semplice quale è Boris non poteva che rispondere con queste parole: “Il mio approccio alla partita è molto semplice: ogni posizione richiede la mossa più forte e io devo provare a trovarla”. Molto semplice, vero?

A Palma ‘89 giunse sorprendentemente secondo (7 su 9) un ragazzino senza titolo di GM, il quindicenne statunitense di origine sovietica Gata Kamsky (o Kamskij). Nessuno di certo pronosticava Kamsky, che era, con il suo Elo di 2345, appena il numero 163 della lista Elo e che l’anno precedente, dopo il torneo di New York, aveva, assieme al padre Rustam, chiesto agli USA asilo politico. Scrisse all’epoca il nostro Adolivio Capece: “Se saprà confermare il gioco messo in mostra in questo torneo, Kamsky potrà puntare seriamente al titolo mondiale entro pochi anni”. E Adolivio è stato buon profeta, dal momento che Gata fra il ’94 e il ’95 avrebbe superato gli scogli Van der Sterren, Anand e Salov, giungendo ad affrontare per il titolo mondiale FIDE (allora c’era anche quello PCA) Anatoly Karpov, dal quale fu sconfitto nel ’96 ad Elista, in Calmucchia, per 7,5 a 10,5 (3 vittorie, 9 patte e 6 sconfitte).
A pari merito con Kamsky, terzo sul podio di Palma ’89 troviamo l’inglese Anthony Miles, classe 1955, quindi non giovanissimo come i primi due, tornato così alla ribalta dopo un periodo di risultati poco soddisfacenti. Ed ecco il guaio che mette in ombra il risultato di questo mega-torneo: sia Kamsky sia Miles non hanno incontrato neppure uno dei primi 15 classificati! Invece il 16°, il meno fortunato Oleg Romanishin, che è stato in corsa per la vittoria fino all’ultimo turno, ha incontrato tutti i primi 3! E Makarichev, 4°, ha incontrato ben 4 dei primi 15, mentre il giovane emergente Viswanathan Anand, 10°, addirittura non ha incontrato sulla sua strada nessuno dei primi 30! Qualità altissima, pertanto, è vero, ma una classifica finale (a parte Gelfand) assai poco rappresentativa dei meriti dei partecipanti: è come se ciascuno dei primi avesse giocato un torneo parallelo e diverso da quello dei suoi vicini di classifica. Peccato. Altri 2 non-GM entrati nei 15 furono l’inglese King e l’islandese Arnason.

Dell’Open di Palma de Mallorca abbiamo scelto una bella partita del vincitore Boris Gelfand, questa:
Un vincitore bravissimo ed una vittoria meritatissima.