(UnoScacchista)
Questo caldo, le difficoltà a viaggiare e l’astinenza dagli scacchi giocati possono giocare brutti scherzi. Come ad esempio ritrovarsi in un dormiveglia pomeridiano, storditi dall’umidità e con la testa che vaga tra scacchi, teatro, storia, fotografia in un vortice apparentemente insensato. Il risultato di tutto ciò sono 5 immagini curiose, tra fantasia scacchistica ed enigmistica.
[La foto di apertura è di Robert Descharnes (1966) e ritrae Duchamp e Dalí che giocano a scacchi]
Il gioco di associazione tra immagini e giocatori è lo stesso che sarebbe potuto venire in mente a un frequentatore del circolo Steinitz di Roma negli anni ’80, guardando questa immagine:
La città sullo sfondo è Catania
Conoscendo i giocatori del circolo, avrebbe sicuramente pensato a una partita tra Giovanni Lava e Fulvio Etna. Credo abbiate capito il meccanismo … 🙂
Quali partite tra Grandi Maestri vi fanno venire in mente le immagini che seguono? Potete leggere le spiegazioni delle mie… allucinazioni cliccando sul bottone blu “Partita #N” dopo ogni immagine.
Un partita… regale
Nella foto, Re Alberto primo del Belgio e Re Vittorio Emanuele III (Foto di Enrico D’Albertis, scattata a Genova negli anni ’20 del secolo scorso)
La partita che questa foto richiama è tra due GM inglesi, quindi… è importante la traduzione dei loro cognomi.
Re Vittorio Emanuele III è stato un re di particolare bassa statura, tanto che fu soprannominato “il Re Sciaboletta” ironizzando sul fatto che sarebbe stata necessaria la forgiatura di una sciabola particolarmente corta, ad evitare che strisciasse sul terreno…
E’ evidente quindi che la partita che mi è venuta in mente è quella tra i britannici Nigel Short e Daniel King, i cui cognomi “Short King” in italiano significano “Re basso”. Mi risulta che i due non si siano mai incontrati nonostante siano quasi coetanei, ma l’associazione di idee rimane…
Una partita… assurda
La foto è una scena di “Endgame” di Samuel Beckett (Foto di Tristram Kenton per “The Guardian”)
Samuel Beckett è stato un grande appassionato di scacchi, ma nulla si sa sui suoi colleghi appartenenti a quel genere teatrale e filosofico definito “Teatro dell’assurdo“. Qualche idea?
La partita che fa riferimento al “Teatro dell’assurdo” è quella tra Constantin Ionescu e Jozsef Pinter, omonimi di Eugène Ionesco (nato Ionescu) e Harold Pinter. I due si sono incontrati a Manila (Filippine) durante le Olimpiadi del 1992.
Joszef Pinter
Ecco la partita, tipico esempio dello stile tagliente dell’ungherese, giocatore molto forte e ben noto agli appassionati italiani per le sue tre vittorie al torneo del Banco di Roma.
Una partita… di belle speranze
Questa volta la mia partita immaginaria si è svolta in Italia in tempi recenti…
Questo basso a forma di stella non può che avervi rimandato a una partita tra Pier Luigi Basso e Andrea Stella, sicuramente giocata in uno degli due Campionati Italiani, nel 2018 a Salerno o nel 2019 a Padova.
Pier Luigi Basso al CIS 2016
Una partita… a metà
Qui non è chiaro chi sia il giocatore con i Bianchi, ma non dovreste avere problemi a riconoscere chi gioca con i pezzi neri…
La partita che ho immaginato vedeva giocare con i Neri l’argentino Héctor Decio Rossetto, ovviamente. Magari non in quella molto famosa di Mar del Plata del 1959 (tra le 60 “memorabili” di Bobby Fischer), ma nella sua complicata patta sempre contro Bobby nell’interzonale di Portoroz del 1958.
Un giovane Héctor Decio Rossetto
Una partita… con cambio di finale
Nero Wolfe nell’interpretazione di un noto attore italiano
Per risolvere questa “allucinazione” serve un po’ di fantasia e cambiare l’ultima lettera del cognome dell’attore nella foto per avere la giusta traccia.
La partita è quella tra l’argentino Oscar Panno e lo statunitense Reuben Fine, come suggerito dal cambio di lettera finale del cognome di Francesco Pannofino, che è stato l’interprete di Nero Wolfe nell’omonima serie televisiva della RAI andata in onda nel 2012.
Un giovane Oscar Panno
Anche in questo caso, i due giocatori non si sono mai incontrati in realtà, visto che Fine ha abbandonato gli scacchi nel 1951 e Panno fece il suo ingresso sulla scena mondiale solo nel 1952.
Insomma, c’è voluta una doppia granita di gelsi per tornare in me, accidenti al caldo. Però… perché guardando quella collina e quelle alture laggiù mi viene in mente una improbabile Colle – Monticelli?
Nato a Roma nel 1960, sono stato scacchista attivo dal 1979 (ma forse scacchista “dentro” da almeno 10 anni prima). Sono Candidato Maestro a tavolino, con carriera interrotta da una felice paternità, e fondatore della rivista periodica “Zeitnot”. Da qualche anno il fuoco sotto le ceneri scacchistiche si è riacceso e ho pubblicato qualche articolo sul blog SoloScacchi e un racconto sul libro “57 storie di scacchi” (ed. Messaggerie Scacchistiche). Nel 2016, in attesa di un ritorno alla scacchiera che si è poi realizzato 3 anni dopo, ho deciso di aprire il blog UnoScacchista.