Uno Scacchista

Annotazioni, Spigolature, Punti di vista e altro da un appassionato di cose scacchistiche

Tanti talenti in famiglia Penrose (1)

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(Riccardo M.)
Roger Penrose, uno dei vincitori del Premio Nobel per la fisica 2020, è il fratello del Grande Maestro Jonathan Penrose, che ha vinto ben 10 volte il British Chess Championship e che qui sopra vediamo fronteggiare Bobby Fischer.
E’ l’intera famiglia Penrose ad aver avuto ed avere dei notevolissimi talenti: il papà Lionel Penrose (1898–1972) fu un nome importante nella genetica e nella psichiatria.

Riprendo da “Science Direct”: “… durante il declino dell’eugenetica della metà del XX secolo e lo sviluppo della moderna genetica medica…. lavorando da un sistema di classificazione sviluppato con il suo collega, E.O. Lewis, Penrose ha elaborato una confutazione statisticamente sofisticata e clinicamente fondata della convinzione popolare che la scarsa intelligenza sia intrinsecamente uno stato di malattia. All’inizio degli anni ’30, Lionel Penrose sosteneva di dividere il “difetto mentale” (scarsa intelligenza) in due categorie: “difetto mentale patologico”, che è uno stato di malattia che riconducibile ad una causa genetica o ambientale distinta, e “difetto mentale sottoculturale”, che non è uno stato di malattia intrinseco, ma piuttosto una manifestazione statisticamente necessaria della variazione umana dell’intelligenza”.

Lionel Penrose sposò Margareth Leathes, sorella del fisiologo John Beresford Leathes. Margareth e Lionel ebbero 4 figli: Oliver, Roger, Jonathan e Shirley. A casa loro gli scacchi erano presenti ogni giorno e Lionel era un discreto giocatore ed anche un  compositore di studi. La madre di Margareth Leathes si chiamava Sarah Mara Nathanson ed era una pianista lèttone, di famiglia ebraica, che visse a lungo a San Pietroburgo prima di trasferirsi negli Stati Uniti.

Lionel Penrose

Oliver Penrose, il primogenito, è nato a Londra nel 1929. Oggi pensionato, è stato un importante fisico ed ha insegnato fisica e matematica presso la School of Mathematical and Computer Sciences, Heriot-Watt University. Le sue ricerche si sono in particolare concentrate sulla meccanica statistica e quantistica e sulla termodinamica, sui superconduttori e sulla chimica dei tensioattivi. Anche Oliver, come il padre, era un buon giocatore, studioso di finali e compositore di studi.

Oliver Penrose

Due anni dopo di Oliver, nel 1931 a Colchester (Essex), nasceva Roger, ed è merito di Roger se oggi ci occupiamo della famiglia Penrose, in quanto il nome di Roger Penrose è salito prepotentemente alla ribalta internazionale vincendo nell’ottobre 2020, ormai vicino alla soglia dei 90 anni, il premio Nobel per la Fisica grazie alle sue decennali e importanti ricerche sui buchi neri dell’universo.

Chessbase” è stata tra le prime pubblicazioni scacchistiche a dedicare ampio spazio all’evento.

Roger Penrose

Roger conseguì il Dottorato a Cambridge nel 1958 con una tesi sui “metodi tensoriali” in geometria algebrica. Fu tra i collaboratori del grandissimo fisico e cosmologo Stephen Hawking (1942-2018) e fece anche una breve apparizione nel film sulla vita di Hawking “The Theory of Everything”.

Qualcuno ricorderà Roger Penrose a Roma nel 1985 in occasione di un convegno sulla vita del grande incisore olandese Maurits Cornelis Escher (1898-1972), che visse a lungo nella capitale ed era molto amico di Roger. Di Escher lo affascinarono certe figure bizzarre e tridimensionali, che lo portarono (lui che è un appassionato di giochi matematici) a parlarne col padre Lionel ed a sviluppare due disegni che furono inviati per la pubblicazione al “British Journal of Psychology”, disegni che sono considerati un classico della teoria della percezione visiva e che vengono utilizzati anche in psicologia.

Eccoli:

“Triangolo e Scala di Penrose, da “MaddMaths”, 9.10.2020

Roger Penrose vinse già nel 1988 il Premio Wolf per la fisica, e nel 1990 gli fu attribuita la Medaglia Albert Einstein.

La motivazione della recentissima attribuzione del Nobel a Roger (premio condiviso con altri due fisici) è stata “la scoperta che la formazione dei buchi neri è una robusta previsione della teoria generale della relatività”.

Di Roger ha parlato uno dei nostri collaboratori, Ivano Pollini, nel suo “The Chess Mind” (Milano 2014): “Definire la mente e il cervello è una questione complessa e una precisa distinzione tra le loro funzioni non è sempre così chiara, tuttavia possiamo farci un’idea delle loro rispettive funzioni con l’aiuto del libro di Roger Penrose “La Nuova Mente dell’Imperatore”, un affascinante contributo al campo delle scienze cognitive. La nuova mente che l’intelligenza artificiale sostiene di poterci dare è per Penrose qualcosa di profondamente diverso dalla mente dell’uomo. Dopo aver descritto le diverse funzioni della mente e cervello, l’autore introduce il lettore al tema dell’IA e alla sfida Uomo-Computer ….”

Al centro del pensiero di Roger è la coscienza umana. Eterno enigma non ancora risolto. Cos’è in effetti la conoscenza? E’ solo un prodotto dell’elaborazione dei processi informativi, e come tale pertanto riproducibile anche su un computer, oppure deriva da specifiche caratteristiche del cervello umano? E’ un prodotto dell’evoluzione umana oppure preesiste ad essa ed appartiene all’Universo?

Sappiamo” -disse Roger Penrose al “The Telegraph” nel 2017- “che ci sono cose che la mente umana può fare e che i supercomputer non possono fare. Ma non sappiamo perché“.

Roger venne intervistato tempo fa da Luca Fraioli de “La Repubblica”. Per chi non sa molto di fisica, il tema è ostico, ma alcuni passaggi del pensiero di Roger erano comunque affascinanti per tutti:

“… il problema fondamentale sull’origine dell’Universo: cos’è davvero il Big bang? L’esplosione da cui tutto ha avuto origine non è, come si potrebbe immaginare, l’inverso di un buco nero che collassa su sé stesso. Mentre nel collasso di un buco nero la massa è dominata dalla gravità, nel Big bang la gravità è soppressa… Si può immaginare un ‘prima’ del Big bang. E lo si può fare guardando al nostro futuro remoto: i buchi neri inghiottiranno via via tutta la materia, poi si mangeranno l’uno con l’altro producendo quantità enormi di onde gravitazionali. Alle fine rimarranno solo dei “black hole”. Ma Stephen Hawking ci ha spiegato che i buchi neri evaporano fino a dissolversi emettendo radiazione. Nell’Universo finale non ci sarà massa ma solo fotoni, come nel Big bang”. L’attuale Universo può essere uno degli infiniti che costituiscono un Universo eterno: ogni Universo si espande da zero a infinito, ma l’infinito futuro di ogni Universo coincide con il Big bang di quello successivo”.

Roger Penrose ha fondato il “Penrose Institute” a La Jolla, in California, e lì si studiano, in collaborazione con l’ Oxford Institute of Mathematic, i rapporti fra intelligenza umana e artificiale, biologia quantistica e ultime scoperte della fisica. Vengono utilizzati a tal fine anche dei problemi di scacchi.

La sfida della fisica -dice Roger- è spiegare come funziona la coscienza”.

Due anni ancora e dopo Roger è nato il terzo figlio di Lionel e Margareth, ovvero Jonathan Penrose, il 7 ottobre 1933, sempre a Colchester. L’ultimogenita, Shirley Penrose, è invece del 1945 e ha seguito le orme del padre Lionel, divenendo insegnante di genetica.

Jonathan Penrose ha svolto la professione di psicologo e docente universitario. Ma dei quattro fratelli è quello che più ha dedicato tempo agli scacchi, fino ad aver avuto il titolo di Grande Maestro a tavolinio ed anche di Grande Maestro per corrispondenza. Del resto all’età di 4 anni lui già giocava a scacchi a casa con il padre e i fratelli…


(1 – segue dopodomani)

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