Uno Scacchista

Annotazioni, Spigolature, Punti di vista e altro da un appassionato di cose scacchistiche

I luoghi degli scacchi: Trieste

4 min read

(Claudio S.)
È uno sguardo di «scontrosa grazia», quello che Trieste getta sull’Alto Adriatico da Piazza Unità d’Italia, che pare interminabile. Un porto franco che parla tutte le lingue d’Europa, un ponte tra Oriente e Occidente, incastrato su un golfo.

Questa è Trieste, che si difende come può dai secchi refoli di bora, con lo scudo dell’altipiano del Carso parato a ventaglio, monumento alla memoria di cruente battaglie. Ancora doleva la ferita della vittoria mutilata del 1918, gli antichi privilegi passavano la mano, mentre prendeva le mosse un ventennio tiranno, preludio di altri massacri.

Trieste italiana, slava, ebrea, austroungarica sperimentava la crisi, ma conservava imperterrita il suo relativismo mercantile, con i suoi gruppi assicurativi e le sue compagnie di navigazione, con i suoi esuli tristi ed i suoi intellettuali un po’ schivi. Sono anni, quei ’20, di grande vivacità culturale, dove si incrociano James Joyce ed Italo Svevo, Umberto Saba e Gianni Stuparich.

Sebbene l’orizzonte delinei foschi presagi, a Trieste, nonostante tutto, si lavora sodo ma si mangia e si beve in una pantagruelica affannosa ebbrezza tra un piatto di gnochi de pan o di jota ed il flusso di coscienza di Molly Bloom, tra l’ultima sigaretta di Zeno Cosini ed un bicchiere di Cabernet.

In quel crogiuolo solcato da mille sguardi diversi si gioca anche a scacchi. Nel 1923 vincerà a sorpresa lo svizzero Paul Johner, davanti ad un semisconosciuto peruviano di sangue misto, Esteban Canal, che nella terra di Guglielmo Oberdan, come un fervente irredentista, si innamorerà dell’Italia per non abbandonarla mai più.

Trieste produsse nella prima metà del novecento un gruppo di maestri di alto livello. Martinolich, Gladig, Staldi e Paoli divennero campioni nazionali, mentre Daveglia, Horn, Singer, Romi, De Nardo, Orbach e Formanek ottennero il titolo magistrale.

Il primo maestro triestino fu il boemo Vincenz Hruby, che a Trieste insegnò e morì nel 1917. Giovanni Martinolich, scomparso a ventisei anni nel 1910, fu il più forte giocatore triestino del periodo, e riuscì bene anche nel torneo internazionale di Vienna del 1907. Il suo posto venne preso da Matteo Gladig, che dopo aver fermato sul pareggio i grandi maestri Duras (+1=2-1) e Schlechter (=1), di passaggio a Trieste nel 1909 e nel 1910, venne ucciso nel 1915, a causa del suo sentimento patriottico, quando si rifiutò di vestire la divisa dell’esercito austro-ungarico.

Nel 1921 il campionato della Società Scacchistica Triestina venne vinto da Max Romi dopo uno spareggio con Horn e Singer. Alle loro spalle giunsero Daveglia e Sardos.

Nell’agosto del 1923 si tenne a Trieste un congresso con l’organizzazione di tre tornei. Il torneo internazionale venne vinto con pieno merito dal maestro svizzero Paul Johner, che precedette l’italo-peruviano Esteban Canal. Alle loro spalle si classificarono il britannico Yates e il tedesco Tarrasch.

Al quinto posto terminò il fiorentino Stefano Rosselli, autore di un ottimo torneo culminato con la vittoria contro Tarrasch. Altri due italiani si comportarono bene, Luigi Miliani che giunse ottavo e il siciliano Giuseppe Cancelliere, nono, vincitore di una bella partita contro l’ungherese Asztalos.

Cancelliere-Asztalos
Trieste 8.9.1923

Il grande Siegbert Tarrasch, ‘Praeceptor Germaniae’, scrisse così di questa partita: “Apertura corretta, abile e strategica condotta, fine brillante, e tattica, contraddistinguono questa partita, di cui potrebbe andar superbo ogni maestro.”

Il torneo magistrale vide il successo del triestino Gastone Daveglia, che precedette il maestro romano Sacconi e il trentino Trafojer. Promossi maestri il primo e il terzo.

Trieste 1923, torneo magistrale: 1° Daveglia 9/10, 2° Sacconi 8, 3° Trafojer 7, 4°-5° Traubner ed Hellmann 5, 6°- 7° Nardacchione e Matteucci 4,5, 8°-9° Foraboschi e Padulli 4, 10°-11° Sardos e Guarini 2. Il torneo principale diede il titolo di maestro al giocatore triestino di origine ceca Formanek, che superò nello spareggio il triestino Ferrari.

Trieste 1923, torneo principale: 1°-2° Romeo Ferrari e Zdenek Formanek 6/8, 3° Szabados 5,5, 4°-5° De Nardo e Stalda 5, 6° Bohm 4, 7° Jaquinto 3,5, 8° Orlando 1, 9° Sicherl 0


Nel 1954 Trieste ospitò il 17° Campionato Italiano assoluto, che venne vinto da Vincenzo Nestler dopo uno spareggio terminato 4-2 contro il più forte maestro triestino Cherubino Staldi.


N.d.R.:

Come vi è noto, i due volumi de “I luoghi degli scacchi”, andati in stampa nel 2015, fermavano al secolo XX la narrazione degli eventi. Ad “UnoScacchista” piace aggiungere oggi che la tradizione degli scacchi a Trieste non è mai tramontata e che anche ai nostri giorni, pur tristemente condizionata dall’imperversare della pandemia, essa prosegue con lo stesso ammirevole spirito e dinamismo di un tempo, quello che portò a costituire nel 1904 la “Società Scacchistica Triestina”. Pertanto vogliamo invitare i nostri lettori di Trieste e dintorni, che già non la conoscessero, a prendere contatto con la Società stessa, ad iscriversi e partecipare alla sua attività (Riccardo M.).  

Questo il link: https://www.sst1904.com/eventi/


Puoi trovare “I luoghi degli scacchi” nelle principali librerie on-line, come MondadoriStore, ibs e laFeltrinelli.

About Author

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: