I luoghi degli scacchi: Modena
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(Claudio S.)
Fra il 1099 e il 1106 l’architetto Lanfranco e lo scultore Wiligelmo sono stati gli artefici, insieme ai loro fidi “maestri comacini” e poi a quelli delle loro botteghe, di quel capolavoro del romanico italiano che è il Duomo di Modena, “il più bel Duomo d’Italia” come scrisse Guido Piovene, incredibilmente luminoso con i marmi bianchi e rosati, sbalorditivo con i suoi ricami di lesene ed archi e i giochi di luci.
Lanfranco è ricordato nella tabella marmorea all’esterno dell’abside centrale come “di quest’opera principe, rettore e maestro”, mentre Wiligelmo è celebrato in una lastra a sinistra del portale Maggiore “di quanto onore tu sia degno, o Wiligelmo….”.
Modena e il Duomo racchiudono strani misteri: nel suo museo sono custodite otto “metope” (formelle in pietra scolpite a rilievo) con figure mostruose inesplicabili, opera di un (grande) scultore anonimo della bottega di Wiligelmo intorno al 1125; altrettanto inesplicabile è il significato delle doppie colonne annodate come serpenti nella Porta Regia, come curiosi sono i bassorilievi (databili fra 1120 e 1130) dell’archivolto del Portale in cui è rappresentato un episodio della saga di Re Artù; se questa fu diffusa in Europa solo parecchi anni più tardi, come potevano già esserne a conoscenza a Modena? Misteri del medioevo.
Nel Duomo di Modena venne sepolto nel 1796 monsignor Domenico Lorenzo Ponziani (1719-96), sacerdote e professore di diritto, “personaggio eminente nella piccola capitale del Ducato” che nel 1769 diede alle stampe, con lo pseudonimo di “Autor Modenese”, “Il giuoco incomparabile degli scacchi sviluppato con nuovo metodo …” (in realtà il titolo era lungo almeno quattro righe!).
Il Ponziani non è da confondere con l’Anonimo Modenese, che invece risponde al nome del magistrato Ercole Del Rio (1723-1802), anch’egli artefice di alcuni trattati fra i quali il notevole “La guerra degli scacchi”, il cui manoscritto fu fortunatamente recuperato molti anni dopo nella biblioteca pubblica di Cleveland.
Completava il trio di amici modenesi il Giambattista Lolli (1698-1769), autore di un ponderoso volume di 632 pagine dal titolo “Le osservazioni teorico pratiche sopra il gioco degli scacchi, o sia …” (qui Lolli superò il record di Ponziani: il titolo conteneva ben 99 parole!).
Insomma, davvero possiamo dire che in quegli anni Modena fu la capitale italiana del nostro gioco e che contese alla Parigi di Philidor la supremazia in Europa.
Adriano Chicco (1907-1990), il più grande studioso italiano in materia, nella sua opera con Antonio Rosino “Storia degli scacchi in Italia” (ed. Marsilio, 1990), dedicò non a caso ai tre un intero capitolo, “I tre grandi modenesi e il loro tempo”, da cui riprendiamo queste righe:
“Ercole Del Rio era un grande scacchista ed un uomo del suo tempo, con tutti i pregi e i difetti connessi alla sua indole, alla sua cultura e all’ambiente nel quale visse. Sotto questo aspetto “La Guerra degli Scacchi” e gli altri documenti conservati nella biblioteca di Cleveland ci danno non soltanto un’idea esatta dello stato della teoria del gioco alla fine del settecento, ma anche un quadro avvincente della società modenese di quel tempo”…
… E su Lolli il Del Rio si esprimeva a sua volta in tal modo: “era lepido, pulito, gioviale e singolarissimo ne’ suoi tratti azzardosi. Vero è che il suo disegno molte volte abortiva, ma essendo trasportato più dal piacere della novità che da quello della vittoria, mai non seppe o non volle correggere il proprio umore”.
Mentre il Ponziani così fu descritto dal suo biografo Antonio Lotti: “…si limitò ad occuparsi di questo geniale trattenimento nelle vacanze canonicali ……. fuori di questo tempo di vacanza egli attendeva ai doveri proprii di Ecclesiastico, e con tanta coscienza che non giuocava agli scacchi se non qualche rara volta e ad eccitamento soltanto del suo intrinseco amico il Consigliere Del Rio, eccellente giocatore di scacco, che riuscì a vincere la somma modestia del Vicario Ponziani inducendolo a pubblicare il suo lavoro…”
… Giambattista Lolli è oggi ricordato in Italia dai soci di un circolo scacchistico che porta il suo nome e che s’incontrano per giocare nella bassa modenese, a Cavezzo (in Via Rosati 46) e a Carpi (in via Sigonio 25)…
… Ercole del Rio, nel 1798 battè in una storica partita il generale dell’esercito napoleonico De Beaurevoir, giocatore che si misurò anche contro Philidor in partite a vantaggio…”
Louis-Francois Ferdinand De Beaurevoir – Ercole Del Rio
Modena, 1798
I tre grandi modenesi del settecento lasciarono un terreno fertile per la crescita di nuovi campioni, ed ecco che nell’ottocento a Modena vissero Calvi, Discart e Bonetti. Ignazio Calvi (1797-1872), nativo di Reggio Emilia, dopo i motti del 1834 dovette rifugiarsi in Francia, dove ottenne eccellenti risultati arrivando a battersi col Saint Amant. La sua notorietà in Francia è dimostrata dal fatto che la rivista “La Palamede” pubblicò dal 1842 al 1845 un suo corso di scacchi. Nel 1845 pareggiò un match di quindici partite contro Lionel Kieseritzky. Rientrato a Modena vinse Discart e impattò contro Bonetti, ma dopo il 1850 intraprese la carriera militare tralasciando gli scacchi.
Francesco Discart (1819-93) non si spinse mai fuori dalla propria città, dove era segretario del Duca di Modena. Giocò tre matches con il concittadino Bonetti, rimanendo superiore (38-30), ma perse dal Calvi e dal conte Vitzhum di passaggio a Modena. Il suo gioco, che si sviluppava con un crescendo che portava alla combinazione, ha avuto nei secoli molti estimatori. Ecco Discart in azione:
Francesco Discart – Conrad Waldemar von Eckstaedt Vitzhum
Modena, 1859
6.Rg1/Te1 (arrocco all’italiana!)
Carlo Bonetti (?-1875) soprannominato “il Biscione”, si battè con le regole italiane contro il Calvi, pareggiando (+8=4-8), ed in tre match contro Discart rimanendo nel complesso inferiore (30-38). Nel 1862, già in avanzata età, Bonetti perse nettamente contro il Dubois (+1=1-11) di passaggio a Modena.
Insomma, dopo i fasti del secolo precedente, almeno fino al 1883 la città fu ancora di fatto la capitale italiana degli scacchi. I suoi giocatori gravitavano intorno all’Accademia Montecuccoli, nel palazzo omonimo.
Il declino di Modena può esser fatto coincidere con la scomparsa dell’ultimo pluricampione cittadino, il conte Ferdinando Cassoli Lorenzotti (1827-1883), il quale, insieme al Discart, aveva dominato il campo dopo la morte di Calvi e Bonetti.
Lorenzotti fu Autore del libro “Al signor Cavaliere avv. Emilio Orsini direttore della Nuova Rivista degli Scacchi” e questa è, per finire, una lista completa dei giocatori modenesi, tratta dal sito “Club64.it” (n.d.R.):
I principali scacchisti modenesi dei secoli XVII, XVIII, XIX Secolo XVII:
Piacenza Francesco—1637/1638 circa—Modena, 22.9.1687—Giocatore, Compositore, Autore del trattato I campeggiamenti degli scacchi Secolo XVIII (10)
Bellincini Adeodato—Modena—Giocatore Borsari G.—Modena—Giocatore, Collaboratore di Ercole Antonio del Rio (La guerra degli Scacchi o sia il Re de’ Giuochi)
Del Monte Ludovico—Modena—Giocatore, Compositore
Del Rio Ercole Antonio (L’Anonimo Autore Modenese; L’Anonimo Modenese)— 1723?1726?—Modena, 23.5.1802—Giocatore, Compositore, Autore di due trattati: Sopra il gioco degli scacchi. Osservazioni pratiche d’anonimo autore modenese e La guerra degli Scacchi, o sia Il Re de’ Giuochi
Gasperoni Ferdinando—Modena, 1683—28.3.1738—Giocatore, Compositore
Lolli Giambattista—1698—Nonantola (Modena), 4.6.1769—Giocatore, Compositore, Autore del trattato Osservazioni teorico-pratiche sopra il giuoco degli scacchi
Mundadori Francesco—Modena—Giocatore, Compositore
Parenti Luigi—Modena—Giocatore, Compositore
Ponziani Domenico Lorenzo (L’Autore Modenese)—Modena, 9.11.1719—Modena, 15.7.1796—Giocatore, Compositore, Autore del trattato Il giuoco incomparabile degli scacchi
Tavernarini Angelo—Modena—Giocatore, Compositore Secolo XIX
Bonetti Carlo (Il Biscione)—m. Roma, circa 1875—Giocatore
Calvi Ignazio—Reggio nell’Emilia, 21.1.1797—Finale Emilia, 17.8.1872—Giocatore, Studista
Cassoli Lorenzotti Ferdinando—Modena, 1827—Modena, 26.1.1883—Giocatore, Autore del libro Al signor Cavaliere avv. Emilio Orsini direttore della Nuova Rivista degli Scacchi
Discart-Galli Francesco—Modena, 1819—Vienna (Austria), 27.6.1893—Giocatore
Gandini Antonio—Giocatore, Autore del manoscritto Il primo scioglimento dei pezzi
Salimbeni Leonardo—Autore della Nota bibliografica intorno gli scacchi. Scritti del Conte Valerio Salimbeni
Salimbeni Valerio—Nonantola, 9.9.1801—Nonantola, 31.3.1869—Giocatore, Autore
Puoi trovare “I luoghi degli scacchi” nelle principali librerie on-line, come MondadoriStore, ibs e laFeltrinelli.