Uno Scacchista

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[R] A Riga c’era un mago: Mikhail Tal

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R I S T A M P A

(Riccardo Moneta)
Il campione lèttone Mikhail Nekhem’evich Tal (9 novembre 1936 – 28 giugno 1992) è stato uno degli uomini di scacchi più affascinanti della storia moderna. Perché? Probabilmente per certe sue qualità umane di comunicazione, probabilmente anche perché non è mai stato un freddo calcolatore come tanti altri dei suoi anni o prima di lui.

Il mago di Riga“, così lo chiamavano spesso. A disegnarne il mito era stata forse anche l’handicap della mancanza di alcune dita della mano destra e quello di una certa salute malferma che lo accompagnava spesso e che lo avrebbe accompagnato alla morte ad appena 55 anni. I suoi fans impazzirono quando le sue doti di intuizione e improvvisazione lo issarono nel 1960 al titolo mondiale prevalendo sulla fredda razionalità del solidissimo e apparentemente invincibile campione uscente Botvinnik.

L’incredibile accoglienza riservata a Tal dai cittadini di Riga nel 1960, dopo essere diventato Campione del Mondo battendo Botvinnik

Chi non lo annovera fra i più grandi di ogni tempo, sostiene che Tal troppo spesso non giocava mosse corrette. Ma dimentica che l’uomo non è un computer e che Tal volutamente e intelligentemente sceglieva a volte la mossa non migliore, diciamo non la “prima scelta di un programma”. Un giorno, dopo il vittorioso match mondiale con Mikhail Botvinnik, Tal affermò: “So bene che talora ho fatto delle mosse sbagliate o dubbie, ma così il mio avversario ha dovuto perder tempo prezioso a cercar di capire perché le avevo fatte”. Del resto fu proprio lui una volta ad ammettere che esistevano due tipi di sacrifici: “quelli corretti e i miei!”.

La battuta facile, l’umorismo e l’ottimismo, lo stile di vita un po’ scanzonato, l’hanno sempre contraddistinto, nella buona come nella cattiva sorte.

L’aneddoto che mi piace ricordare oggi è questo: durante uno dei grandi tornei vinti da Tal, gli fu chiesto dall’argentino Miguel Najdorf quale era stata la partita migliore che avesse fin lì giocato. “Non una”, rispose Tal, “ma quattro: quelle contro Donner, Olafsson e Parma”. “Hai detto quattro, ma me ne hai citate soltanto tre!” ribatté giustamente Najdorf”. “Certo, la quarta sarà l’ultima del torneo, quella che giocherò domani contro di te”. E così accadde veramente e Tal seppe schiantare in bellezza anche la “Siciliana-Najdorf” di Najdorf!

Nella stessa occasione, a fine torneo un giornalista occidentale gli fece rilevare che sì, lui aveva vinto con merito il torneo, però sia lui sia i suoi connazionali sovietici Geller e Petrosjan avevano dovuto alzare bandiera bianca nello scontro diretto contro un emergente scatenato Robert Fischer, e che il solo Keres era riuscito contro Fischer a portare a casa un mezzo punto giocando molto accortamente. Sapete quale fu la replica di Tal? “E’ vero, ma quella è stata un’iniziativa geniale degli organizzatori per rendere più incerto e interessante il torneo!”.

Ho scritto che talvolta Tal non giocava le mosse migliori. Questo era perfettamente in linea con il concetto che lui aveva degli scacchi, ovvero: “per molti giocatori la bellezza degli scacchi sta esclusivamente nel trionfo della logica, una bella partita dev’essere per loro come una costruzione classica e impeccabile; anch’io spesso vinco delle partite con l’aiuto della logica, tuttavia mi piace e talvolta cerco negli scacchi anche l’illogicità e l’assurdità“.

A proposito di bellezza, sembra che Tal sia stato il giocatore che nella storia abbia vinto in assoluto più “premi di bellezza”, ben 15.

Grazie, Mikhail, eri tu il vero genio!

Ehi!” (dirà qualcuno a questo punto) “ma almeno un suo colpo geniale, uno solo,  non ce lo mostrate?”.

Un momento di pazienza, amici, solo un momento … ed accontentatevi per adesso della partita con Najdorf (con i commenti di Antonio Monteleone), partita che ci ha fatto scoprire anche il lato ironico di Tal.

Tal, insomma, non disdegnava il fine gioco posizionale, ma è nelle complicazioni che il GM lèttone ha dato il meglio di sé, come in un post di prossima pubblicazione vi potrà mostrare il nostro Antonio.

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