Magyar csárdás
2 min read
(Topatsius)
No, qui non parliamo di Bela Bartok (nell’immagine) o di Lipot Auer o di Franz Liszt. Parliamo di Sax e di Tatai. O, meglio: parlano Sax e Tatai. Il Grande Maestro di Budapest Gyula Sax fu il protagonista vincente della partita che vi presentiamo e il Maestro Internazionale italiano (di origini ungheresi) Stefano Tatai ne fu il commentatore (quasi) in diretta.
E’ trascorso esattamente mezzo secolo dal Campionato d’Europa a squadre svoltosi fra il 5 e il 13 luglio 1973 a Bath, in Inghilterra. Il successo arrise ai favoritissimi sovietici guidati da Spassky e Tal, che persero appena 2 partite delle 56 complessivamente giocate e che chiusero con 40,5 punti distanziando la Jugoslavia (34) di Ljubojevic, che per il secondo posto la spuntò sull’Ungheria (33). Lontanissime le altre, con Polonia al quarto posto (25). Le altre partecipanti all’europeo inglese furono Germania Occidentale, Inghilterra, Romania e Svizzera.
Gli ungheresi non riuscirono ad impensierire i sovietici, pur schierando campioni quali Portisch e Szabo. E c’era pure l’allora campione nazionale Istvan Csom, che a Bath realizzò un ottimo 5,5/7, e poi giovani promesse come Sax, al quale il nostro Antonio ha già dedicato il post “I Tornei Internazionali di Scacchi del Banco di Roma: Gyula Sax“.
Di Sax ecco una bella vittora di Nero a Bath contro il polacco Sznapik. Sono trascorsi oggi esattamente 50 anni:
Aleksander Sznapik – Gyula Sax
5° Campionato Europeo maschile a squadre
Bath (UK), 5 luglio 1973
D’accordo, questa partita non sarà stata l’Orpheus o l’Hungaria di Liszt, né una delle sue 19 rapsodie, però per noi scacchisti del XX° secolo un Sax è sempre un Sax …
… A proposito, mentre così stavo concludendo il post col titolo “Sinfonie ungheresi” (suggeritomi da Riccardo) e cercando un’immagine a corredo, Antonio e Roberto mi hanno corretto puntualizzando che col duplice accenno a Liszt si sarebbe adattato meglio il titolo “Rapsodie ungheresi“. Da Sinfonie a Rapsodie siamo infine giunti a ‘Ciarde ungheresi‘? E Perché? Perché Uberto, con il cui visionario acume potremmo ormai perfino dipingere su tela ogni partita di un certo spessore come questa, ha sottolineato giustamente un particolare: la ciarda (in ungherese csárdás o csárda o czardas ) è una danza popolare, e genere musicale, ungherese caratterizzata da “un’introduzione lenta ma espressiva, e da un finale dal ritmo incalzante e frenetico“, e tale immagine si adatta perfettamente a questa partita di Gyula Sax, che sembra presentarci (restando in tema musicale) quasi un “crescendo rossiniano“.