Uno Scacchista

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Ufficiali le nuove regole FIDE per il calcolo dell’Elo

Immagine FIDE

(Uberto Delprato)
Dopo molte settimane di incertezza la FIDE ha finalmente pubblicato le decisioni del Consiglio che si è svolto il 14 dicembre 2023 e che includono la ratifica della proposta di ricalcolo del punteggio Elo al di sotto dei 2000 punti. Non ci sono sostanziali differenze rispetto a quanto riportavo nel mio post del 20 luglio scorso (“2024: Nuove regole FIDE per il calcolo dell’Elo“), se non la conferma che lo stesso algoritmo di ricalcolo si applicherà anche ai punteggi Rapid e Blitz.

Antefatto

Come potete leggere nel mio post di luglio sopracitato, la FIDE aveva affidato a un gruppo di esperti, guidato da Jeff Sonas, l’identificazione di una soluzione al problema della progressiva perdita di Elo per molti giocatori nella fascia 1600-2000 (con effetti anche fino ai 2400 punti) a parità (statistica) di forza di gioco nel tempo. La relazione di Jeff Sonas del 20 luglio 2023 pubblicata dalla FIDE riportava grafici a sostegno della conclusione che questo effetto fosse riconducibile principalmente a due cause “sistemiche”: (1) la limitazione del “taglio” del punteggio atteso al delta di 400 punti per una sola partita per torneo e (2) una distribuzione troppo ampia dei punteggi Elo causata da un punteggio di ingresso (1000) troppo basso.

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I correttivi approvati

Correggere la causa (1) è stato semplicissimo: è bastato tornare alle regole ante-2022 per ripristinare la possiiblità di tagliare sempre a 400 la differenza massima per il calcolo del punteggio atteso. In questo modo sarà possibile cercare di limitare i danni di un risultato negativo contro un giocatore con Elo molto più basso anche giocando (e vincendo) contro altri giocatori con Elo basso (evento molto frequente nei tornei che adottano il sistema di accoppiamento svizzero – praticamente tutti i tornei open).

Per correggere il problema (2) è stato pensato di comprimere l’ampiezza della distribuzione dei giocatori a partire da Elo 1000 fino a Elo 2000. La proposta della FIDE, adesso ufficialmente approvata, prevede di alzare il punteggio Elo minimo a 1400 e di ricalcolare i punteggi Elo tra 1000 e 2000 aggiungendo al punteggio attuale un incremento calcolato secondo questa formula:

Incremento Elo = (2000 – punteggio Elo attuale) * 0,40

Una volta applicata, il punteggio più basso non sarà più 1000 bensì 1400 [ = 1000 + (2000 – 1000) * 0,40], mentre non ci sarà nessuna modifica per punteggi superiori a 2000. Se avete meno di 2000 punti Elo, potete divertirvi a calcolare il vostro nuovo punteggio usando il semplice calcolatore qui sotto:



E’ stato inoltre approvato un nuovo metodo di calcolo per il punteggio di ingresso, che in ogni caso non potrà essere inferiore a 1400 o superiore a 2200.

Per completezza di informazione, sono anche variate le regole per la conquista dei titoli FIDE, ma lascio ai pochi interessati la verifica di cosa sia stato effettivamente modificato. Va però detto che queste modifiche sono già in vigore a partire dal 1° gennaio 2024.

Il ricalcolo dell’Elo in vigore dal 1 marzo 2024

La più grande incertezza finalmente risolta dal comunicato della FIDE è la data di ingresso in vigore della nuova modalità di calcolo. Inizialmente era stato ipotizzato il 1° gennaio 2024, ma essendo stato approvato il 14 dicembre 2023 era di tutta evidenza l’impossibilità di implementare le molte regole e aggiornare i sistemi informatici in pochi giorni e in un periodo festivo.

La data ufficiale è stata fissata al 1° marzo 2024, dando così 2 mesi di tempo per predisporre tutti i meccanismi necessari al funzionamento della “macchina”. Se pensate che in fin dei conti si tratti di una formuletta semplicissima da applicare avete ragione, ma le conseguenze impattano l’organizzazione di tutte le manifestazioni che prevedono soglie di accesso ai vari tornei e che assegnano premi di fascia. E’ chiaro che potrebbe bastare un semplice ricalcolo delle soglie e delle fasce utilizzando lo stesso algoritmo, ma, oltre a dover consentire la modifica di bandi già pubblicati, bisognerà tenere conto della confusione nel leggere che un certo torneo è per giocatori con Elo “tra 1760 e 1940” (che oggi è molto più semplicemente “tra 1600 e 1900”).

Effetto delle nuove regole sulla distribuzione dei giocatori sulle fasce di Elo (simulazione di Jeff Sonas)

Per quelle Federazioni nazionali che prevedono categorie assegnate al superamento di precisi punteggi Elo (come la nostra FSI), bisogna poi rivedere soglie e procedure, per evitare di distribuire categorie “a pioggia” senza che ciò rappresenti uno specifico merito del giocatore, che dal 29 febbraio al 1 marzo non sarà certamente diventato più bravo. Volendo applicare la solita formuletta, queste sarebbero le nuove soglie:

  • Candidato Maestro: al superamento di 2000 (invariato)
  • Prima Categoria Nazionale: al superamento di 1880
  • Seconda Categoria Nazionale: al superamento di 1760
  • Terza Categoria Nazionale: al superamento di 1700 (molto, molto vicino alla Seconda Nazionale!)

Se posso permettermi di lanciare una provocazione, secondo me le categorie nazionali non hanno più senso di esistere da quando il punteggio Elo FIDE viene usato per tutti i tesserati. Sono un retaggio del passato e spero che la FSI colga l’occasione per cancellarle (come hanno già fatto in passato molte altre federazioni). So bene che danno un senso del raggiungimento di un obiettivo, ma è chiaro che oggi, volendo valutare la forza di un giocatore, si guarda l’Elo e non la categoria, magari presa 40 anni prima.

Ma, a conti fatti, a chi conviene questo “regalo” di punti Elo?

Sento in giro molta eccitazione per questo “regalo di Elo”, specialmente tra i giocatori che otterranno un incremento numericamente sostanzioso. Non vorrei spegnere facili entusiasmi, ma ricordate che questa modifica è stata pensata per aiutare chi ha un Elo attorno ai 2000 (e oltre), non per chi ha un Elo basso! Visto che la variazioni di Elo seguono il meccanismo del punteggio atteso, è evidente che i giocatori che oggi gravitano attorno ai 1600 punti e che si troveranno dal 1° di marzo a quota 1760, quando affronteranno avversari attorno ai 2000 avranno un punteggio atteso decisamente maggiore e in caso di sconfitta perderanno molti più punti: esattamente quelli che guadagneranno i giocatori con Elo più alto, come è nelle intenzioni della nuova regola.

Volendo estremizzare il concetto, a un giocatore che oggi ha Elo 1100 basta ottenere una patta in 5 partite contro avversari da Elo 1500 per non perdere Elo (anzi, guagnare 0,1K) mentre dopo il 1° marzo lo stesso giocatore avrà Elo ricalcolato 1460 e dovrà ottenere un punto in 5 partite contro avversari da Elo ricalcolato 1700 per non perdere Elo! A parità di risultato (evento altamente probabile visto che la forza relativa dei giocatori è rimasta invariata) di una patta, il nostro giocatore avrà perso 0,5K invece di guadagnarne 0,1K; ipotizzando un K=40, stiamo parlando di una perdita di 20 punti invece di un guadagno di 4 punti.

E non crediate che la cosa sia diversa se siete voi ad avere 1500 punti e vi trovate a giocare con avversari da (mediamente) 1900, perché la differenza di Elo è esattamente la stessa, quindi l’effetto di una sola patta su 5 partite primo o dopo il 1° marzo è esattamente lo stesso!

Diciamo che una probabile conseguenza sarà che molti giocatori di poco sopra alla soglia minima (oggi 1000, domani 1400) finiranno per scendere sotto e dovranno ricominciare da capo con la tranche di ingresso. Volendo guardare il rovescio della medaglia, per i giocatori con punteggi da 1900 in su sarà più facile decidere di partecipare agli Open integrali o a tornei con soglia Elo bassa, perché il loro punteggio atteso sarà più basso, esattamente ciò per cui la riforma dell’Elo è stata pensata.

The aftermath (Florian Renner)

Insomma, tutto a posto?

In realtà queste modifiche “una tantum” ai punteggi Elo sotto i 2000 sono evidentemente dei correttivi adottati “in corsa” e non c’è nessuna garanzia che non ci sarà bisogno di altri interventi in futuro. Al di là della validità statistica del metodo ideato da Arpad Elo, la sua applicazione continua a mostrare molti difetti nel misurare la forza (anche solo relativa) dei giocatori.

Prima è stato necessario introdurre coefficienti K diversificati per tenere conto della differente dinamica dei giocatori più giovani rispetto a quelli più stabili, poi abbiamo assistito al fenomeno dell’inflazione, adesso al fenomeno della deflazione… insomma con l’aumentare dei giocatori, delle partite giocate e della frequenza di aggiornamento si vedono chiaramente i limiti di un metodo di calcolo che si limita ad analizzare ogni partita singolarmente senza considerare la “storia” di un giocatore o di un torneo, e senza dare una scadenza ai punti accumulati. Sette anni fa è stato lanciato l’URS (Universal Rating System), il cui utilizzo è però attualmente limitato al Grand Chess Tour e il cui ambito di applicazione comprende partite a tutte le cadenze.

Non posso dire che l’URS sia un metodo migliore dell’Elo o che lo sia il sistema Glicko-2 [adottato dal sito lichess(dot)org)] statisticamente più valido ma complesso nella sua applicazione, ma quello che sarebbe utile è che la FIDE mettesse in discussione uno dei capisaldi del proprio sistema di governo delle competizioni e avvii, sotto la sua egida, una discussione tra esperti che identifichi come evitare di trovarci tra qualche anno a parlare di nuovo di correttivi ai punteggi Elo. Magari cambiando l’approccio e abbandonando l’Elo!

Certo, per avviare questo tipo di processo servirebbe una FIDE autorevole e lungimirante, cosa che al momento non sembra essere il caso.


Nel frattempo, buona scorpacciata di Elo a chi ne ha diritto, ma state attenti all’indigestione!

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5 thoughts on “Ufficiali le nuove regole FIDE per il calcolo dell’Elo

  1. Sicuramente il mio è un punto di vista condizionato dalla mia situazione personale, ma non sono d’accordo sul fatto che la FSI dovrebbe rivedere le soglie d’ingresso alle categorie nazionali. Una volta si entrava a 1440 e per arrivare a 3N era sufficiente guadagnare 60 punti. Io ho cominciato a fare tornei dopo la riforma e ho il punteggio costantemente trascinato in basso dai punti persi con ragazzi fortissimi ma con 1100-1200 di Elo, e arrivare a 1500 sarebbe un miraggio, ma non mi sento meno forte di chi ha preso la 3N venti anni fa, penso di essermela meritata se mi dovesse arrivare dopo il ricalcolo. Si potrebbe condizionare il passaggio di categoria ad aver giocato un certo numero di tornei negli ultimi anni. Se poi si volessero abolire del tutto le categorie, lo capisco, però la 3N era l’obiettivo che mi ero posto, mi dispiacerebbe tanto.

    1. Ciao Michele, grazie per il commento. Sicuramente il tuo punto di vista è comprensibile, a prescindere dal fatto che assieme a te prenderebbero la categoria anche altri giocatori che (usando le tue parole) “non se la sarebbero meritata”. E’ vero che, come ho scritto, le categorie hanno un valore simbolico importante a testimonianza del raggiungimento di un obiettivo personale e oggettivo (anche se il tecnicismo con cui si ottiene cambia nel tempo). Al di là di quello che propongo io, penso cha la FSI non eliminerà le categorie nazionali esattamente per questi motivi, ma credo anche che rivedrà le soglie di accesso per evitare di svilirne il valore. PS: Non seguivo gli scacchi nel periodo in cui fu introdotto l’Elo per tutti i giocatori, quindi mi sorprende che per passare da NC a 3N bastassero 60 punti.

  2. Credo che per tagliare la testa al toro, si debba tornare “all’antico”. Abolizione dell’elo al di sotto di una certa forza, diciamo fino alla categoria di un maestro standard (2200). Sopra i 2200 e solo per giocatori molto attivi, attribuzione di un “simil elo fide” valido internazionalmente. Un po’, come succede nell’Atp di tennis. L’elo dovrebbe essere utile, solo a chi vuole e ha la capacità di fare il professionista. Dovrebbe essere necessario, soltanto per il conseguimento delle uniche tre categorie internazionali conosciute o comunque per misurare una forza riconosciuta come magistrale. E dovrebbe essere ritirato se non si è più attivi dopo anni, oppure se si scende di forza, in base ad una flessione continuativa nei risultati di tornei Fide. Le federazioni nazionali dovrebbero essere lasciate autonome, nel decidere se contemplare o meno categorie con fasce di punteggio valevoli solo nazionalmente. Io farei un sistema per cui ci siano tornei divisi per categorie (per NC, per Terze, seconde, etc). Si passa di categoria arrivando primi o secondi nelle suddette competizioni. Si prende una “norma di categoria nazionale” se si fanno dal 60% in su dei punti. Norma che ha una scadenza. Alla terza norma si ratifica la categoria. Le categorie rimangono invariate da NC a CM. Quando si diventa maestri nazionali (con regole di conseguimento titolo da definire) o categoria equiparata (per altri paesi) si può fare richiesta di partecipare a tornei con Elo fide in palio, valevoli per il conseguimento di categorie internazionali. E in bocca al lupo! Secondo me, così, i dilettanti che sono la maggioranza non avranno il delirio dell’elo che causa ridicole ansie e “nevrosi” agonistiche in giocatori amatoriali di ogni età. Gli obiettivi ovvero il passaggio di categoria con la spintq motivazionale che ne consegue rimarrebbero invariati. Ai pro e ai maestri l’onere sadomasochistico di giocare anche per l’elo…

    1. Ciao Jacopo, davvero stai proponendo di tornare “all’antico”! 🙂 Credo che semplicemente sia impossibile tornare a tornei non validi per il punteggio FIDE ed eliminare i tornei Open. Gli scacchi sono decisamente un gico di respiro internazionale e di assolutà parità di diritti. L’Elo può non essere il metro migliore e sappiamo tutti le controindicazioni che la “corsa all’Elo” comporta, ma impedire a giocatori esteri (non di categoria magistrale) di giocare tornei in Italia validi per la variazione Elo e a giocatori italiani di andare a giocare all’estero perché non di categoria magistrale (e quindi senza Elo FIDE) non credo sia la soluzione al problema.

  3. Buongiorno, che senso ha ipotizzare nuove soglie di ingresso più alte relative alle categorie nazionali se il problema pare proprio l’eccessiva deflessione dell’Elo? E Soprattutto non ne vedo il motivo se, come si evidenzia in questo articolo, sarà poi ancora più dura per tutti coloro che guadagneranno una o più categorie nazionali e, quindi, punti Elo.
    La modifica è stata fatta principalmente per i giocatori con punti Elo alti, come è ben spiegato dall’articolo, ma è anche vero che prima di questa modifica era chiaro a tutti che tanti giocatori con punteggio Elo molto basso non erano così scarsi come rappresentava erroneamente il loro Elo e, dunque, venivano penalizzati anche giocatori con punteggio Elo “medio”, non riuscendo a prendere ingiustamente la 3N o la 2N, di cui avevano tutto il diritto (per quanto possa valere il titolo di 3N, 2N, 1N, ecc.).
    Al di là di questi ragionamenti e i vari correttivi, ammesso non ve ne saranno altri in futuro, io penso che sotto i 2000 Elo non dovrebbe esserci alcun punteggio Elo. Ma entra in gioco anche una questione economica e di quanti “abbonati” ci sono ogni anno, comunemente noti come i tesserati; secondo me il motivo principale è questo e vista la fissa e il feticismo per l’Elo che hanno la stragrande maggioranza delle persone, la FIDE non può certo prescindere da questo.

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