Uno Scacchista

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Poi non dite che Fischer non aveva ragione!

Bobby Fischer durante il match del 1992 contro Spassky

(UnoScacchista)
Partite blitz! Croce e delizia di tutti gli scacchisti! L’adrenalina che sale, la tensione scandita dal tempo che scorre, la frenesia di trovare la mossa, anzi una qualsiasi mossa prima che “cada la bandierina”… Dai, ci siamo passati tutti ma con un distinguo fondamentale tra quelli che hanno giocato (e giocano) senza incremento, e quelli che giocano blitz con un qualche incremento. “Incremento”, parola magica che segna il discrimine tra gli orologi meccanici e quelli digitali e che porta immediatamente alla memoria Fischer.

Già perché chi suggerì l’adozione di un orologio che concedesse qualche secondo in più al completamento di ogni mossa fu proprio Fischer, che ne brevettò anche l’idea. Come lui, anche Bronstein aveva immaginato che avesse senso restituire al giocatore qualche secondo (anche se con una modalità diversa, ma non è questo l’argomento del post), in particolare nelle situazioni di zeitnot quando il tempo fisico per effettuare la mossa rende impossibile completare anche le più elementari sequenze di matto in pochi secondi.

Chiaramente la costruzione di un orologio meccanico con queste caratteristiche era impossibile e si dovette aspettare l’affermazione degli orologi elettronici per avere a disposizione un oggetto affidabile e semplice da usare. La prima volta che l’orologio inventato da Fischer fece la sua apparizione sulla scena mondiale fu durante il match del 1992 contro Spassky (immagine di apertura) ma fu dopo altri 6 anni che il match mondiale FIDE del 1998 tra Karpov e Anand ufficializzò l’adozione di tale orologio nella competizioni FIDE. È per questo che chi ha cominciato a giocare in questo millennio può non capire perchè si dice “è caduta la bandierina” quando è finito il tempo a disposizione o addirittura immaginare come era possibile giocare senza incremento.

Questa lunga introduzione serve a commentare quello che è successo un paio di giorni fa a Londra, durante un torneo abbastanza unico nel suo genere, il “Tech Mahindra Global Chess League 2024“. Si tratta di un torneo a squadre giocato in presenza e alla cadenza Rapid di 20 minuti senza incremento. E’ un torneo a cui partecipano quasi tutti i più forti giocatori del mondo (inclusi Carlsen, Anand, Nakamura, Firouzja, Wei Yi…) raggruppati in squadre di 6 giocatori di cui fanno parte almeno due donne e un junior.

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La scelta di giocare senza incremento alla scacchiera mi è sembrata subito abbastanza incomprensibile. Se è vero che da un lato nei match online si può giocare senza incremento perché è concessa la pre-mossa (altro concetto inimmaginabile per chi giocava prima dell’avvento degli scacchi online), dall’altro la mancanza di incremento porta inevitabilmente, come noi “vecchi” delle blitz sappiamo bene, a “pezzi volanti” e grandi sbattimenti di orologio.

Al di là di episodi tipici di questo genere di cadenze (Nakamura che “flagga” Anand continuando a giocare un finale patto e Carlsen che perde per il tempo con Firouzja con Donna e Alfiere contro Cavallo perché si può costruire una posizione di matto), il culmine fino ad oggi (il torneo è ancora in svolgimento) è stata la partita tra Sarin e Dardha.

Guardate il video e fatevi una vostra idea.

Ok, pezzi che volano, orologio schiacciato prima che la mossa venga completata (se cade un pezzo, va rimesso a posto prima di schiacciare), mosse probabilmente impossibili con pezzi su case indefinite… ma a un certo punto Sarin ferma l’orologio e chiede all’arbitro che la partita sia dichiarata patta! Attenzione, non lo fa reclamando la ripetizione della posizione (che non c’è stata) ma per qualche altro motivo. E qui entra in scena l’arbitro.

La domanda che viene spontanea è: ma sulla base di cosa Sarin ferma l’orologio e chiede la patta? Nelle regole degli scacchi della FIDE (“E.01 Laws of chess”) c’è una sezione specifica (“Linee guida III”) per il cosiddetto “Quickplay finish” (in italiano “Finale rapido”), che si applica al termine delle partite senza incremento. Ai punti III.4 e III.5 il regolamento recita (traduzione ufficiale dal sito arbitriscacchi.com):


III.4 Se il/la giocatore/trice che ha il tratto ha meno di due minuti restanti sull’orologio, può richiedere che per entrambi i/le giocatori/trici sia utilizzato un incremento extra di 5 secondi. Questo costituisce offerta di patta. Se viene rifiutata l’offerta e l’arbitro concorda con la richiesta, gli orologi verranno impostati con il tempo supplementare, l’avversario/a riceverà due minuti addizionali e la partita continuerà.

III.5 Se non si applica l’Articolo III.4 e il/la giocatore/trice che ha il tratto è rimasto con meno di due minuti sull’orologio, prima che cada la sua bandierina può chiedere la patta. Dovrà chiamare l’arbitro e può fermare l’orologio per gli scacchi (…). Può presentare la propria richiesta sulla base del fatto che il/la suo/a avversario/a non può vincere con mezzi normali, e/o che il/la suo/a avversario/a non sta facendo alcuno sforzo per vincere con mezzi normali.

III.5.1 Se l’arbitro concorda che l’avversario/a non possa vincere con mezzi normali, o che l’avversario/a non stia facendo alcuno sforzo per vincere la partita con mezzi normali, dovrà dichiarare la partita patta. Diversamente, dovrà differire la propria decisione o rigettare la richiesta.
III.5.2 Se l’arbitro differisce la propria decisione, all’avversario/a possono essere assegnati due minuti supplementari e la partita dovrà continuare, se possibile, alla presenza di un arbitro. L’arbitro dovrà dichiarare il risultato finale durante il seguito della partita o al più presto possibile dopo la caduta della bandierina di uno dei/lle due giocatori/trici. Dichiarerà patta la partita se ritiene che l’avversario/a del/la giocatore/trice la cui bandierina è caduta non potesse vincere con mezzi normali, o che non stesse facendo sufficienti sforzi per vincere con mezzi normali.
III.5.3 Se l’arbitro respinge la richiesta, l’avversario/a riceverà due minuti supplementari.


Poichè Dardha ha ancora materiale per vincere “con mezzi normali” (come catturare i pezzi avversari o promuovere il pedone) e sta principalmente rispondendo agli scacchi che riceve (quindi non si può affermare che “non stia facendo alcuno sforzo per vincere”), per quale motivo Sarin avrebbe chiesto la patta? Il motivo è chiaro: non ha il tempo materiale per finire la partita e finirebbe per perdere, quindi ha tentato, con molta lucidità e molta furbizia, un’ultima carta.

La cosa incredibile è che l’arbitro non ha espresso il proprio giudizio, ma ha chiesto a Sarin cosa stesse chiedendo (“la patta”, senza specificare di averlo fatto sulla base dell’articolo III.4 perché non chiede di modificare la cadenza assegnando un incremento di 5 secondi per mossa ad entrambi) e poi a Dardha se fosse d’accordo (e cosa c’entra Dardha? Sarin ha fermato l’orologio, di fatto sospendendo la partita sulla base dell’articolo III.5, quindi è solo l’arbitro a dover esprimere il suo giudizio. I giocatori non hanno più voce in capitolo).

Da quello che sembra di capire, Dardha avrebbe accettato la proposta di patta, che di fatto ha deciso il match in favore della squadra di Sarin, ma è sorprendente come un arbitro, ovviamente di livello internazionale, non abbia applicato le regole. La squadra di Dardha ha presentato reclamo, che non è stato accolto, e il torneo ha registrato il risultato finale di patta.

Il primo turno della Global Chess League 2024

Si può discutere molto di questo episodio, e in molti ne stanno discutendo chiedendo con forza a cosa servano gli arbitri, ma a me interessa solo la considerazione del titolo di questo post. Assistere a questo circo (divertente al circolo, ma non accettabile in un torneo trasmesso in tutto il mondo), significa svilire completamente il senso delle competizioni scacchistiche. Se appena possibile tecnicamente è stato deciso di introdurre l’incremento come suggerito da Fischer, Bronstein a altri, un qualche motivo c’era, solo che, a quanto pare, è stato dimenticato e la ricerca dello spettacolo a tutti i costi ci ha fatto tornare indietro di 25 anni.

Poi non dite che Fischer non aveva ragione!


AGGIORNAMENTO DELLE 23:55 DELL’8 OTTOBRE 2024

Ecco le dichiarazioni dell’arbitro principale del torneo, il francese Stephan Escafre, rilasciate a Sagar Shah di Chessbase India:

L’arbitro ammette alcuni errori anche da parte dell’arbitro del match (che non era lui) e poi spiega che Sarin ha chiesto la patta secondo quanto previsto dal punto III.5 del regolamento che ho riportato sopra. Conferma anche di non aver deciso lui che Dardha non aveva modo di vincere “con mezzi normali” e che ha chiesto al belga se accettasse la proposta di patta, cosa che ha fatto.

Insomma, conferma di non aver applicato il regolamento, che prevede la decisione da parte dell’arbitro e non l’accettazione di una proposta di patta che non è mai stata avanzata da Sarin a Dardha. Che poi secondo lui un giocatore che ha un Alfiere in meno ma ancora una Torre e un pedone non abbia modo di vincere “con mezzi normali” durante uno zeitnot merita ulteriori riflessioni su un regolamento che lascia questa libertà di interpretazione.

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2 thoughts on “Poi non dite che Fischer non aveva ragione!

  1. Non ho letto l’originale in inglese ma la versione italiana mi sembra chiara: “Può presentare la propria richiesta sulla base del fatto che il/la suo/a avversario/a non può vincere con mezzi normali, e/o che il/la suo/a avversario/a non sta facendo alcuno sforzo per vincere con mezzi normali.”. Il punto sta tutto nel “e/o”: se lo intendiamo come “o”, può valere la sola parte da sola: “non può vincere con mezzi normali”. Mi sembra perciò che la decisione dell’arbitro sia stata corretta. Il giocatore ha di fatto chiesto l’applicazione del punto III 5, proprio perché non ha chiesto l’incremento di 5 secondi.

    1. Il problema è che l’arbitro non ha deciso, ma ha chiesto a Dardha se gli andava bene la patta. La richiesta di Sarin è anche secondo me fatta secondo il punto III.5, che però non prevede l’interlocuzione con l’avversario ma la decisione dell’arbitro sul fatto che l’avversario del richiedente non stia provando a vincere o non lo possa fare con mezzi normali. Secondo me c’è materiale per poter vincere senza costruzioni astruse e innaturali, e Dardha sta sfuggendo a una serie di scacchi quindi fa quello che può ma di certo non si può dire che non stia facendo alcuno sforzo. Ma la mia opinione non conta nulla, conta quella dell’arbitro che non l’ha espressa.
      E’ questo, secondo me, il punto.

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