Uno Scacchista

Annotazioni, Spigolature, Punti di vista e altro da un appassionato di cose scacchistiche

Carlsen si impunta sul “dress code” ed è fuori dai mondiali Rapid e Blitz

(Uberto Delprato)
Una notizia di stanotte che francamente ha dell’incredibile: Magnus Carlsen ha deciso di abbandonare i Campionati FIDE Rapid e Blitz in svolgimento a New York dopo essere stato “sospeso” per un turno a causa della violazione ripetuta del “dress code”. L’infrazione contestata è dovuta ai jeans che ha indossato per i prime tre turni del secondo giorno del Campionato Rapid e visto che, dopo una multa e un avvertimento formale, il norvegese ha deciso di tenere il punto, non è stato abbinato nel sorteggio del nono turno. In conseguenza di ciò, Carlsen ha dichiarato che avrebbe rinunciato a giocare oltre nel Rapid e a giocare del tutto il Campionato Blitz.

Per quanto opinabile possa essere il regolamento sul “dress code” e sul fatto che i jeans possano essere considerati un capo d’abbigliamento consono, le regole sono regole e non si possono infrangere senza conseguenze, indipendentemente dal nome del giocatore. Di questo Carlsen ne era consapevole e infatti non ha contestato la decisione di non abbinarlo per il nono turno, ma ha semplicemente deciso, sua sponte, di ritirarsi dai tornei di New York.


Dichiarazione della FIDE

FIDE regulations for the World Rapid and Blitz Chess Championships, including the dress code, are designed to ensure professionalism and fairness for all participants.

Today, Mr. Magnus Carlsen breached the dress code by wearing jeans, which are explicitly prohibited under long-standing regulations for this event. The Chief Arbiter informed Mr. Carlsen of the breach, issued a $200 fine, and requested that he change his attire. Unfortunately, Mr. Carlsen declined, and as a result, he was not paired for round nine. This decision was made impartially and applies equally to all players.

Earlier in the day, another participant, Mr. Ian Nepomniachtchi, was also fined for breaching the dress code by wearing sports shoes. However, Mr. Nepomniachtchi complied, changed into approved attire, and continued to play in the tournament.

The dress code regulations are drafted by members of the FIDE Athletes Commission, which is composed of professional players and experts. These rules have been in place for years and are well-known to all participants and are communicated to them ahead of each event. FIDE has also ensured that the players’ accommodation is within a short walking distance from the playing venue, making adherence to the rules more convenient.

FIDE remains committed to promoting chess and its values, including respect for the rules that all participants agree to follow.


Traduzione non ufficiale in italiano

Le regole FIDE per i Campionati mondiali di scacchi Rapid e Blitz, incluso il “dress code”, sono pensate per garantire professionalità e parità di condizioni a tutti i partecipanti.

Oggi, il signor Magnus Carlsen ha violato il “dress code” indossando jeans, che sono esplicitamente vietati dalle regole in vigore da molto tempo per questo tipo di eventi. L’arbitro principale ha informato il signor Carlsen della violazione, lo ha multato per 200  USD e gli ha chiesto di cambiare il suo abbigliamento. Sfortunatamente, il signor Carlsen si è rifiutato e, di conseguenza, non è stato abbinato al nono turno. Questa decisione è stata presa in modo imparziale ed è valida equamente per tutti i giocatori.

In precedenza, un altro partecipante, il signor Ian Nepomniachtchi, è stato anche multato per aver violato il “dress code” indossando scarpe da ginnastica. Tuttavia, il signor Nepomniachtchi ha rispettato la regola, si è cambiato presentandosi con un abbigliamento conforme alle regole e ha continuato a giocare nel torneo.

Le normative sul “dress code” sono redatte dai membri della Commissione Atleti della FIDE, composta da esperti e da giocatori professionisti. Queste regole sono in vigore da anni e sono ben note a tutti i partecipanti, che ne ricevono comunicazione prima di ogni evento. La FIDE ha inoltre fatto in modo che l’alloggio dei giocatori si trovi a breve distanza a piedi dal luogo di gioco, rendendo più comodo il rispetto delle regole.

La FIDE rimane impegnata a promuovere gli scacchi e i suoi valori, incluso il rispetto delle regole che tutti i partecipanti accettano di seguire.


Ad una prima lettura, devo ammettere che la decisione di Carlsen sembra più frutto di un capriccio che di una reale battaglia per come i giocatori possano vestirsi durante le manifestazioni FIDE. Molti giocatori contestano la regola del “dress code”, ma non erano quelli il momento e il modo per chiedere un cambio della regola.

In una rapida intervista a Levy Rozman per TakeTakeTake, Carlsen ha confermato tutto, aggiungendo che la discussione è diventata una “questione di principio” e che, visto che gli arbitri FIDE non hanno accettato la sua intenzione di non vestire jeans solo nella giornata successiva, ha deciso di chiuderla lì. “Sono troppo vecchio per questo genere di cose” ha aggiunto.

Nella stessa intervista, Carlsen ha citato la volontà della FIDE di andare verso lo scontro viste le minacce di espulsione dai Campionati del Mondo FIDE per i giocatori che avessero giocato nei tornei di FreeStyle Chess (ne ho parlato pochi giorni fa) e che, giunti al punto in cui erano arrivati, sarebbe andato a passare i prossimi giorni “in un luogo con il clima migliore di quello di New York“. Ha poi confermato, anche direttamente, che il suo ritiro non era limitato al Campionato Rapid, ma che sarebbe stato esteso al Campionato Blitz (con un’espressione anche decisamente sopra le righe).

Rapid WCC24 – Magnus Carlsen (Lennart Ootes)

Per completare il quadro, va anche detto che Carlsen stava giocando malissimo per il suo standard, avendo ottenuto solo 5 punti su 8 partite, perdendo da Lazavik e pattando molte partite dopo essere finito in posizione persa. Conoscendo il carattere di Carlsen è facile pensare di collegare il suo ritiro ai cattivi risultati alla scacchiera, come se avesse cercato (e trovato) una ragione “esterna” al suo gioco per la probabile mancata vittoria. Il precedente del suo ritiro dal torneo di Saint Louis 2022 dopo aver perso da Niemann viene subito in mente.


Insomma, Carlsen sbatte la porta e se ne va. Lo fa per un motivo che, anche se fosse valido, non giustifica un gesto così plateale e così di sfida nei confronti della FIDE. Lo fa, soprattutto, lasciando spettatori e avversari con un torneo che acquista tutto un altro sapore, spostando l’attenzione su qualcosa che non riguarda il risultato sportivo. La cosa non è facilmente accettabile, soprattutto perché il norvegese sa bene la sua influenza nel panorama scacchistico mondiale.

A New York la battaglia sulla scacchiera tra Duda, Erigaisi, il redivivo Grischuk, Il sorprendente Murzin e gli altri che dopo 9 turni li seguono è viva ed appassionante, come un Campionato del Mondo Rapid deve essere, con o senza il numero 1 della lista Elo mondiale. Chiunque vincerà il torneo lo farà con pieno merito e senza che il ritiro di Carlsen possa sminuirne il risultato.

E’ bene dirlo subito, perché si può non essere d’accordo con la FIDE e con molte delle sue decisioni, ma non si può mettere su una battaglia “di principio” a torneo in corso con regole note e accettate da tutti. C’è un tempo per tutto e se Carlsen vede la sua futura carriera al di fuori della FIDE è padrone di perseguirla, ma ciò non gli dà il diritto di ritenersi al di sopra delle regole di un Campionato del Mondo al quale avrebbe potuto non partecipare.

Parimenti, non riesco a capire come la FIDE pensi più ad imporre la sua forza nello scegliere le scarpe o i pantaloni dei giocatori che nel creare le condizioni per stimolare e mantenere al suo interno i giocatori più grandi e di impatto: Fischer e Kasparov entrarono in rotta di collisione con la FIDE e ne uscirono, con noi appassionati come principali vittime dello scontro, dato che non li vedemmo giocare come e quanto avrebbero potuto. E’ ora la volta di Carlsen?

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3 thoughts on “Carlsen si impunta sul “dress code” ed è fuori dai mondiali Rapid e Blitz

  1. 1) gli scacchi sono un gioco universale e come tale non possono essere limitati alle sole persone che vestono in un certo modo, sia nella quotidianità ma anche nei tornei.
    Il mondo è cambiato e FIDE dimostra di non sapersi adeguare.
    Poi ho una curiosità: un religioso, un sacerdote cristiano o un rabbino oppure un Imam, sono esclusi dai tornei perché non indosserebbero mai una cravatta o una giacca all’ occidentale o un pantalone classico (per gli Imam)?
    Purtroppo il dilemma del “rispetto delle regole” o no è vecchio come il mondo: Gesù Cristo invitò a dimenticare l’astensione dal lavoro al sabato se il motivo fosse quello di salvare una vita umana o perfino la “vita del vostro capretto”. “Il sabato è per l’uomo e non l’uomo per il sabato” disse, e anche per questo fu condannato a morte.
    Il popolo ebraico è sempre stato riluttante alla trasgressione delle regole ma a volte può essere paradossale rispettarle e quindi è più saggio trasgredire.
    Credo che sia giunto il momento che ogni attività umana si debba innanzitutto occupare di regole strettamente riferite all’ attività stessa e stop.
    Gli scacchi, i tornei, dovrebbero occuparsi solo di fissare correttamente le regole inerenti esclusivamente al gioco degli scacchi, il resto se ha la pretesa di “regolamentare” vìola la libertà dell’ individuo.

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