Il lunghissimo fine settimana di Parigi è finito, con una overdose di scacchi ad altissimo livello, e finalmente ci possiamo riposare sul posto di lavoro! Come dite? Non si può? Beh, si può sempre organizzare uno sciopero ad hoc, giusto?
Alla fine delle due giornate del torneo Rapid, Hikaru Nakamura era in testa con un punto di vantaggio su Magnus Carlsen e alla fine delle due giornate del torneo Blitz, Hikaru Nakamura ha vinto la tappa di Parigi del Grand Chess Tour con un punto di vantaggio di Magnus Carlsen. Quindi, non è successo nulla nei 18 turni totali di Blitz? No, è successo molto ma, tra alti e bassi, tra sviste e grandi combinazioni, tra fortuna e sfortuna, le cose si sono bilanciate e i due campioni sono rimasti nelle stesse posizioni.
Chi ha avuto il tempo e la voglia di seguire le partite in diretta si sarà divertito nel vedere come anche i grandissimi lasciano (o mettono!) pezzi in presa, e come posizioni vinte diventano perse nel giro di una o due mosse (e viceversa). E comunque, ci sono state tante combinazioni viste ed eseguite in un batter d’occhio e finali giocati con grande perizia. Su tutto, ovviamente, ha avuto la meglio l’energia nervosa e la motivazione, in grado di sopperire alla mancanza di tempo o a una posizione difficile. Insomma, tutto ciò che amiamo e odiamo delle partite lampo.
I risultati del torneo sono disponibili sul sito degli organizzatori, dove potrete anche una nutrita serie di fotografie dell’evento e dei protagonisti. Ci sono molti episodi tra le 90 partite blitz giocate che meriterebbero di essere descritti, ma mi limiterò a due soli.
Topalov inventa la sottopromozione a pedoneAl sesto turno, Topalov, fino a quel momento molto sotto tono, sta mettendo sotto il leader del torneo Nakamura: gioco dinamico, con i due alfieri a spazzare la scacchiera, il Re a controllare le velleità del pedone libero del bianco e il pedone in e2 pronto per essere promosso. Con 22 secondi sull’orologio (un’eternità per questi campioni), il bulgaro gioca la mossa vincente, spingendo il pedone in e1. La promozione a Torre o Donna avrebbe obbligato Nakamura a perdere la Torre e rapidamente la partita. Invece Topalov schiaccia l’orologio senza sostituire il pedone con il pezzo promosso, giocando, in pratica, 42. … e1=P ???. Questa è una mossa illegale e Nakamura chiede, a ragione, partita vinta. Cosa che l’arbitro concede immediatamente, con Topalov che, avendo realizzato la colossale svista, stringe sportivamente la mano all’americano. Non è dato sapere cosa avrà pensato Carlsen che stava osservando la partita, avendo appena battuto Giri. Se si considera che Nakamura ha vinto il torneo con un solo punto di vantaggio sul norvegese…
Il problema di Kramnik: Aiutomatto in 2 mosseL’Aiutomatto è un particolare tipo di problema nel quale il Nero muove e aiuta il Bianco a dargli scacco matto in un determinato numero di mosse. Nel diciottesimo e ultimo turno, un ormai “cotto” Kramnik organizza un aiutomatto a favore di Wesley So giocando 45. … f5??. So gioca rapidamente 46.Cc5 minacciando matto con Cd3, ma Kramnik, che pensava di aver previsto la manovra, gioca 46. … g4, “obbligando” l’avversario a giocare la mossa finale del torneo: 47.Ce6#. E già, da e6 il Cavallo controlla anche la casa g5 appena liberata dalla spinta di pedone… Per Big Vlad è sicuramente meglio dimenticare il torneo e cominciare a pensare ai prossimi 4 giorni di Rapid e Blitz a Leuven (fiammingo), Louvain (Francese), Lovanio (italiano).
Voglio finire questo breve report con una foto, che rappresenta bene l’atmosfera gioiosa del Torneo e l’entusiasmo dei tanti ragazzi che hanno avuto un’occasione forse unica di stare a contatto con i migliori giocatori di scacchi del mondo.
Nato a Roma nel 1960, sono stato scacchista attivo dal 1979 (ma forse scacchista “dentro” da almeno 10 anni prima). Sono Candidato Maestro a tavolino, con carriera interrotta da una felice paternità, e fondatore della rivista periodica “Zeitnot”. Da qualche anno il fuoco sotto le ceneri scacchistiche si è riacceso e ho pubblicato qualche articolo sul blog SoloScacchi e un racconto sul libro “57 storie di scacchi” (ed. Messaggerie Scacchistiche). Nel 2016, in attesa di un ritorno alla scacchiera che si è poi realizzato 3 anni dopo, ho deciso di aprire il blog UnoScacchista.