Campioni a Novi Sad
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Sabato 12 Novembre si è concluso a Novi Sad il 32° Campionato Europeo Scacchistico di Club. Dopo un torneo condotto sempre in testa, si è imposto il team macedone Alkaloid, con la sua clamorosa formazione di 6 GM sopra i 2700 nelle prime 6 scacchiere. Deludente la prestazione del fortissimo team italiano Obiettivo Rinascimento di Padova, mentre il DLF Steinitz si è difeso onorevolmente. Nel torneo femminile, il Cercle d’Echecs Monte-Carlo ha “asfaltato” la concorrenza, vincendo tutti gli incontri. Eccezionale la prova del circolo Fischer di Chieti, giunto quarto, mentre la Lazio Scacchi ha reso un po’ sotto le aspettative.
(tutte le foto sono di Lennart Ootes, pubblicate per sua gentile cortesia)
Il torneo si è svolto in una città con legami molto stretti con lo sport. Ci sono nati alcuni sportivi di fama mondiale, come Monica Seles (tennis), Vujadin Boškov (calcio) e Marko Podraščanin (pallavolo) ed è stata teatro di importanti tornei scacchistici a squadre: prime fra tutti le 29° Olimpiadi nel 1990 (le ultime vinta dall’Unione Sovietica) ma anche il 17° Campionato Europeo Scacchistico per Nazioni nel 2009, quello deciso in favore dell’Azerbaijan dalla partita vinta da Vugar Gashimov grazie ad un clamoroso errore dell’olandese Daniel Stellwagen in un finale di torri teoricamente patto.
Quest’anno la partecipazione al torneo è stata di altissimo livello, con 25 giocatori tra i primi 35 nel ranking Elo: escludendo i due contendenti per il Campionato del Mondo e i quattro campioni che stanno giocando a Saint Louis, mancano all’appello solamente Wesley So, Ian Nepomniachtchi , Michael Adams e Wang Yue. Forse qualcuno di loro è al lavoro a New York?
Nel torneo Open, il rendimento di questi giocatori è stato abbastanza variabile, con punte di eccellenza come nel caso di Ivanchuk e Svidler (rispettivamente medaglia d’oro e d’argento in prima scacchiera) e di Radjabov (medaglia d’oro in seconda scacchiera). Per altri invece, un torneo da dimenticare, come per Grischuk, Dominguez, Li Chao e, purtroppo, Aronian e Vachier-Lagrave, che hanno giocato sulle prime due scacchiere per Obiettivo Rinascimento.
La vittoria finale è andata, come detto, al team Alkaloid (Ding Liren), che con cinque vittorie e due patte (12 punti, con solamente due partite individuali perse su un totale di 42 partite giocate) ha superato cinque squadre a 11 punti, classificatesi in questo ordine per spareggio tecnico: Mednyi Vsadnik (Svidler, +5, =1, -1), Legacy Square di Mosca (Inarkiev, +5, =1, -1), Ashdod (Ivanchuk, +5, =1, -1), Odlar Yurdu (Radjabov, +4, =3, -0) e i campioni uscenti di Syberia (Kramnik, +4, =3, -0).

La partita più drammatica è stata certamente quella tra Evgeny Tomashevsky (Syberia) e Bu Xiangzhi (Mednyi Vsadnik): il GM russo sembrava avviato alla vittoria che avrebbe portato la squadra di Kramnik e Giri al secondo posto, ma, complice alcune imprecisioni, il GM cinese è riuscito a pattare, conquistando così la medaglia d’argento con il suo team.
Obiettivo Rinascimento è partito alla grande, ma poi ha patito la scarsa forma delle sue scacchiere “pregiate”, che lo ha relegato a un dodicesimo posto ben lontano dalle ambizioni di vittoria e dal ranking iniziale. Molto buone le prestazioni degli italiani: Vocaturo ha ottenuto una performance da 2690 con il suo 4 su 5, e anche David (3 su 4) e Dvirnyy (3.5 su 4) hanno contribuito alla stabilità nelle scacchiere basse: in tre hanno perso una sola partita sulle 13 giocate.
Onesta la partecipazione del DLF Steiniz. Partito bene con due vittorie e due sconfitte, i ragazzi di Roma non sono riusciti a concretizzare posizioni promettenti, specialmente nell’incontro del quinto turno contro gli svedesi del Rockaden. Comunque di sicuro una bella esperienza, con i MF Napoli e Ramondino che ottengono ottimi risultati vista la superiorità sulla carta degli avversari incontrati. Il risultato finale (54° posto, +2, =0, -5) è in linea con il 52° posto iniziale nel ranking. Speravamo tutti di meglio, ma posso solo immaginare la difficoltà di un torneo come questo per una squadra con Elo medio 2219.
Nel torneo femminile, tutto come previsto: il circolo di Monte Carlo (forte della campionessa del mondo Hou Yifan, della Campionessa uscente Maryia Muzychuk, di sua sorella Anna e di una intramontabile Pia Cramling) vince a punteggio pieno, con solo una partita individuale persa sulle 28 giocate. Al secondo posto e terzo posto le altre due squadre favorite, NONA Batumi (Dzagnidze, +5, =1, -1) e Ugra (l’altra ex-campionessa del mondo Ushenina, +5, =0, -2).

Ma la vera, bellissima sorpresa è il quarto posto del Circolo Fischer di Chieti! Guidata dalla fortissima GM Monika Socko (autrice di uno strepitoso 5.5 su 7 che le è valsa la medaglia d’argento in prima scacchiera dietro alla “marziana” Hou Yifan che le ha vinte tutte), Olga Zimina (anche per lei 5.5 su 7 e una bella medaglia di bronzo in terza scacchiera), Gaia Paolillo ed Eugenia Di Primio, il quartetto teatino ha totalizzato gli 8 punti (+3, =2, -2) che, grazie anche uno spareggio tecnico favorevole, hanno significato un risultato di assoluto prestigio.
Meno positive le notizie riguardo la Lazio Scacchi, che, accreditata dell’ottava posizione in partenza, è arrivata solamente undicesima (+2, =0, -5), con solo Marina Brunello (4.5 su 7) che ottiene un risultato individuale sopra il 50%. Deludente l’apporto di Elisabeth Paehtz in prima scacchiera, che non vince nessuna partita delle sei giocate, perdendone due. Brava Desiree Di Benedetto, con il suo (+2, =2, -2) in terza scacchiera.
Visto che, come spiegato nel post introduttivo al torneo, avevo deciso di seguire le vicende della WGM Mihaela Sandu, la rumena mi ha ripagato con un eccellente 5 su 7, che le è valso un guadagno di ben 53 punti Elo. Risultato molto migliore di quello della ucraina Natalia Zhukova, che, sempre in prima scacchiera, ho ottenuto solo 3.5 su 7.
Per chiudere questo post, due posizioni tratte dalle partite di uno dei giocatori più divertenti, incostanti e brillanti in giro: l’ungherese Richard Rapport. Avevo segnalato lo schieramento “a tre punte ” del team Sveti Nikolaj Srpski (con anche Mamedyarov e Morozevich): le partite più squilibrate sono state proprio quelle del ventenne ungherese che ha pagato però questa sua esuberanza con un risultato relativamente modesto: 4 su 7.
Vi mostro la parte finale della sua partita vinta contro Aronian al terzo turno, impreziosita da un sacrificio di Torrre assolutamente sorprendente anche se non immediatamente vincente. Ma la caccia al Re di Aronian è stata veramente brutale.

Qui Rapport gioca 27. … Th1!! alimentando un attacco che risulterà poi vincente. La partita è continuata con 28. Rxh1 Axd4 29. f3 Ab6 30. Ce4 Dh5+ 31. Rg1 Ac7 32. Rf2 Dh2 33. Re1 Td8 34. Ad2 Cd3+ 35. Rd1 De5 36. g4 Db5 37. Dg2 Cb2+ 38. Rc2 Cc4 39. Ac1 Td5 40. g5 Ca5 41. Ad2 Dd3+ 0-1
La seconda posizione è invece tratta dalla partita che Rapport ha perso con il redivivo Radjabov al settimo e ultimo turno. Dopo l’inusuale apertura 1.b3 b6, i due hanno cominciato una lotta senza quartiere attaccando sui lati opposti della scacchiera. E’ risultato evidente che l’azero ne aveva di più, fino a giungere alla posizione del diagramma.

Radjabov ha chiuso la partita con 27. … cxb3 28. gxf7+ Txf7 0-1, ma, per puro divertimento, trovate la sequenza di sette scacchi consecutivi con il quale il Nero può dare matto a partire dalla posizione del diagramma.
Soluzione (evidenziate il testo tra le parentesi quadre per leggere le mosse):
[[[27… Axc2+ 28. Ra1 Ab2+ 29. Rxb2 Dxa2+ 30. Rc1 Db1+ 31. Rd2 Ce4+ 32. Re1 Cd3+ 33. Axd3 Dxd1#]]]
Bene, e adesso, torniamo al mondiale di New York, sperando di vedere un po’ più di azione.