Wijk aan Zee 2018: vince Carlsen
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(UnoScacchista)
Con un torneo molto convincente Anish Giri ha condiviso con Magnus Carlsen il primo posto nel Tata Steel Chess 2018. La vittoria finale è stata decisa con un tie-break Blitz, vinto facilmente da Carlsen. Al terzo posto un combattivo Kramnik, che con due vittorie finali ha raggiunto Mamedyarov, quarto per spareggio tecnico. Nel torneo Challengers, meritata vittoria per l’indiano Vidit, che nel 2019 giocherà quindi il torneo Masters.
[Tutte le foto sono di Alina L’Ami, dalla pagina Facebook del torneo]
L’80ª edizione del Tata Steel Chess è stata decisamente una delle migliori dal punto di vista dello spettacolo: poche patte, molte partite di alto livello, tensione fino alla fine per il titolo e, soprattutto, una partecipazione del pubblico intensa e numerosa. Comincerò quindi questo report proprio con l’aspetto organizzativo del torneo.
Una organizzazione perfetta
Tutti i giocatori, del presente e del passato, sono concordi su una cosa: Wijk aan Zee è un torneo speciale, dove si respira una gioiosa atmosfera scacchistica. E quest’anno la tradizione è stata confermata.

Il torneo principale (Masters e Challengers) è stato come sempre abbinato a molti tornei secondari, creando un ambiente ricco di appassionati.
La configurazione della sala è ormai ben sperimentata e se pensate che sia complicato guardare da vicini i propri beniamini…
… c’è sempre modo per chi lo vuole veramente! E quando le partite sono finite oppure viene voglia di una pausa?
Niente di meglio che andare al pub, dove gli scacchi non mancano mai.
Ma una caratteristica del torneo degli ultimi anni è anche quella di organizzare un paio di turni in altre città olandesi. E’ sicuramente qualcosa che è nella cultura locale, perché anche i due match per il titolo di Campione del Mondo tra Alechine e Euwe si svolsero muovendosi di città in città . L’aspetto peculiare di questi spostamenti è che le città che intendono ospitare il torneo si devono candidare e convincere gli organizzatori di come aggiungeranno lustro al torneo: insomma il torneo come veicolo turistico per tutta l’Olanda!
Ecco qualche immagine dalle trasferte di quest’anno a Hilversum e a Groningen: in quest’ultima sede, è stato calcolato si siano presentati circa 3000 spettatori, che hanno pazientemente dovuto aspettare il loro turno per entrare nella sala di gioco: che dire se non che gli scacchi possono essere un potente richiamo per gli spettatori, se organizzati nel modo giusto?
L’edizione 2019 del torneo è già stata annunciata: si svolgerà tra l’11 e il 27 Gennaio. Se non temete vento e pioggia, e amate gli scacchi, segnatevi queste date sul calendario.
Il Torneo Masters
Alla fine Carlsen è riuscito a spezzare l’incantesimo. Non riusciva infatti a vincere un torneo a cadenza classica da Bilbao 2016: un’eternità per un campione vincente come lui. Lo ha fatto però superando il sorprendente Anish Giri solamente al tie-break, dopo che entrambi avevano finito il torneo imbattuti e a +5.

Se Giri ha cominciato il torneo con due vittorie e può vantare di aver battuto Kramnik e Mamedyarov, Carlsen come suo solito ha cominciato a macinare punti solo nella seconda parte del torneo: un perentorio 5 su 6 tra il 7° e il 12° turno (con vittoria su So) gli ha consentito alla fine di appaiare Giri.

Solitamente a Wijk aan Zee il titolo di vincitore va condiviso tra chi arriva primo a pari merito, ma dall’anno scorso gli organizzatori hanno voluto stabilire un vincitore unico con un match Blitz (due partite da 5 minuti + 3 secondi di incremento ed eventuale Armageddon)

Neanche a dirlo, Carlsen, uno specialista di questi spareggi, ha vinto 1½-½. La prima partita è stata una convincente vittoria tecnica del norvegese, mentre la seconda è stata un vivace Gioco Piano, nel quale Giri ha anche sacrificato un pezzo per poi subire il controgioco del Nero: in una posizione ormai persa ha offerto la patta, prontamente accettata.
I due maggiori protagonisti fotografati al Museo di Groningen, in una posa che ricorda la battaglia per lo “Steel Throne”
Fatti i dovuti complimenti a Giri, che è anche rientrato tra i primi 10 in classifica Elo, bisogna ammettere che Carlsen, pur non entusiasmando per preparazione in apertura e brillantezza di gioco, sembra aver superato l’involuzione del 2017. tra l’altro, con questa vittoria raggiunge i sei titoli complessivi a Wijk aan Zee, record di sempre.

Molto positivo il torneo per i “Candidati” Kramnik e Mamedyarov, anche se quest’ultimo è stato protagonista di una patta quanto meno incomprensibile con Jones al dodicesimo turno: solo 12 mosse giocate e speranze di vittoria nel torneo gettate al vento. Peccato perchè ha altrimenti giocato il torneo con grande aggressività e fantasia (splendida la sua vittoria con Svidler), salendo anche al secondo posto in classifica Elo.
Tra gli altri protagonisti del “Torneo dei Candidati” di Marzo, buone prestazioni, ma senza acuti, per So e Karjakin (anche lui imbattuto), mentre Caruana può solo cercare di consolarsi pensando che peggio di così non potrà andare: quattro sconfitte a fronte della sola vittoria con Hou Yifan e 27 punti Elo persi testimoniano di uno dei suoi peggiori tornei.
Anand può archiviare con soddisfazione il torneo: ha mostrato un’ottima qualità di gioco (guardatevi la vittoria contro Jones) e solo la sconfitta con Kramnik gli ha tolto la gioia del podio. Non si può dire lo stesso di Wei Yi e Matlakov: le attese erano molte per questi giovani campioni, ma i risultati non sono stati positivi. Il russo in particolare ha finito il torneo in calando, con un solo punto negli ultimi 5 turni. Un discorso a parte merita Svidler: l’otto volte campione russo ha giocato abbastanza bene, ma non è mai riuscito a concretizzare quanto creato; un difetto forse caratteriale che gli ha sempre impedito di raggiungere le più altte vette.
Infine, se Adhiban e Hou Yifan non sono riusciti a confermare i buoni risultati degli anni scorsi, Gawain Jones si è difeso bene: se avesse battuto Carlsen quando il norvegese ha lasciato un pezzo in presa, il torneo sarebbe stato completamente diverso.
Il Torneo Challengers
Avevamo lasciato il torneo con la coppia Vidit-Korobov saldamente in testa. Gli ultimi tre turni hanno però visto l’ucraino in evidente crisi e alla fine il giovane indiano ha vinto, con pieno merito, il torneo e il diritto di giocare il Torneo Masters nel 2019.

Vidit ha dimostrato qualità e sicurezza di gioco decisamente superiori, confermando i suoi recenti risultati positivi. La sua progressione in classifica Elo è costante e Harikrisha è ormai in vista, assieme al secondo posto dietro Anand come miglior giocatore indiano.

Korobov non può essere deluso del suo torneo: come lui stesso ha detto, dovrebbe cercare di guadagnare un po’ di forma fisica per tornare ai livelli di qualche anno fa, quando superò i 2720 Elo; la qualità di gioco c’è: manca la continuità .

Dietro di loro, quattro giocatori di belle speranze che hanno chiuso in crescendo. Xiong, Amin, Jorden Van Foreest e Gordievsky hanno infatti tutti registrato tre vittorie nelle ultime sei partite.

Bassem Amin ha tentato in tutti i modi l’assalto al secondo posto, insistendo a giocare un finale patto contro Bok all’ultimo turno: la partita è continuata su una scacchiera laterale della sala durante il tie-break tra Carlsen e Giri. La sua insistenza non è stata però premiata.
Non positive come speravano le prestazioni di Bluebaum (penalizzato da un pessimo inizio) e Tari. Lucas Van Foreest ha avuto una terribile parte centrale di torneo, con 4 sconfitte consecutive, ma ha motivi di essere comunque soddisfatto. Lo stesso non può dire il polacco Krasenkow, che ha perso una vagonata di punti.
In fondo alla classifica le due uniche donne, l’indiana Harika Dronovalli e la russa Olga Girya: il torneo a Wijk ann Zee si conferma difficilissimo per le rappresentanti femminili.
Arrivederci al Tata Steel Chess 2019