#AltiboxNorwayChess: Carlsen batte Aronian; Ding Liren in ospedale
3 min read
(Uberto D.)
A Stavanger, Carlsen fa già il vuoto: battendo Aronian al terzo turno, è ora in testa con un punto di vantaggio, visto che, a parte la sua vittoria con Caruana, tutte le altre partite fino ad ora sono state patte. Nella giornata di riposo, i giocatori si sono sfidati in una prova culinaria: è risultata vincitrice la coppia Anand-Ding Liren.
ULTIMORA: A causa di una caduta in bicicletta nel primo pomeriggio di ieri, Ding Liren si è fratturato l’osso iliaco. In serata è stato ricoverato nell’ospedale di Stavanger e sarà operato oggi. La partita con Caruana è stata posticipata e il cinese potrebbe essere costretto ad abbandonare il torneo.
[Le foto sono di Lennart Ootes, prese dal sito ufficiale del torneo]
Quest’anno Carlsen sembra veramente fare sul serio. Smentendo la sua abitudine ad una partenza lenta nei tornei, ha cominciato con due vittorie in tre partite, battendo Caruana e Aronian, e tornando, dopo quasi due anni, al simbolico Elo 2851. (Perchè simbolico? Perché è stato il punteggio ufficiale più alto raggiunto da Kasparov nella sua carriera).
La vittoria al terzo turno con Aronian è stata una tipica prova di forza nello stile del norvegese: apertura non pretenziosa, piccolissimo vantaggio che via via cresce e, grazie ad un gioco debole dell’avversario, vittoria con attacco vincente sul Re. Una lezione da guardare e riguardare.
Una vittoria di qualità, che, come detto, proietta Carlsen da solo in vetta alla classifica, con già un punto di vantaggio.
Dopo il 3° turno gli organizzatori hanno programmato il primo turno di riposo, ma il concetto norvegese di “riposo” è particolare. Se l’anno scorso avevano portato i giocatori in una fattoria costringendoli a manovrare trattori e mungere mucche, quest’anno hanno sfidato i giocatori a mettere in mostra le loro abilità culinarie. In pratica hanno fatto cucinare ai giocatori (organizzati in coppie) un pasto completo: dopo aver cucinato il tutto (con un cuoco professionista ad aiutarli quando necessario), le loro opere sono state prima giudicate e poi sono state il pasto per giocatori e accompagnatori.
Il cuoco ha dichiarato vincitrice della sfida la coppia Anand – Ding Liren. I commenti non si sono fatti attendere: Anand ha detto che non ha mai vinto una competizione nella quale nutrisse meno aspettative di questa, mentre sua moglia Aruna non ha perso l’occasione di sottolineare “Allora non è vero che non sai cucinare!”.
Da notare come Ding Liren non abbia potuto fare molto, perché, a causa di una caduta in bicicletta, era talmente dolorante che è rimasto seduto quasi tutto il tempo. Anand ha però fatto notare come abbia tagliato e preparato gli ingredienti con la stessa perizia con la quale gioca i finali di Torre!
Vedremo oggi quali saranno i risultati pratici di questa sfida ai fornelli. Ecco i risultati degli ultimi due turni e gli accoppiamenti del 4° turno.
Voglio chiudere questo post con un “chicca” dal Torneo Karpov Poikovsky che si sta giocando in questi stessi giorni.
Giunti al 5° turno, sono in testa Nepomniachtchi, Jakovenko e Fedoseev con 3 punti e mezzo. Nella partita di ieri, il GM indiano Vidit aveva una partita vinta contro il veterano Gelfand, ma… mai dire mai contro i protagonisti di mille battaglie.
Simpatica l’idea di mettere i GM ai fornelli! Almeno li vediamo in una dimensione “umana”. Divertente il commento della moglie di Aronian “allora non è vero che non sai cucinare”!
(Mi sa che un giorno o l’altro dovrò mettere alla prova pure quell’appassionato di scacchi di mio marito…. chissà che combinerebbe!)
Una volta ho partecipato anche io a una gara culinaria organizzata alla stesso modo. Era in Germania, a contorno del meeting iniziale di un progetto triennale. Fu molto divertente (anche se le ricette erano scritte in tedesco quindi fummo costretti a “mischiare” le squadre). Alla fine cenammo con quello che avevamo cucinato tra tutti e il risultato fu sorprendentemente eccellente. Sarà stata l’ottima qualità degli ingredienti di base, sarà stato l’aiuto del cuoco nei momenti critici, ma tutto risultò buonissimo.