Alexander Rueb, primo presidente FIDE
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(Riccardo M.)
Alexander Rueb. Nato all’Aja il 27 dicembre 1882 da una famiglia di giuristi, dal 1901 al 1911 studiò giurisprudenza e poi scienze economiche all’Università di Leida (Leiden). Dal 1908 fu avvocato al Tribunale Supremo. Dal 1920 console del Lussemburgo.
[A.Rueb, a destra, con M.Botvinnik – Foto tratta da “The History of FIDE” di Edward Winter]
Apprese gli scacchi all’Aja all’età di 12 anni. A Leida rifondò, nel 1905, il circolo degli studenti “Paul Morphy”, che, sorto una prima volta nel 1872 per iniziativa di suo padre, si era successivamente sciolto.
Nel 1908 entrò a far parte del circolo “Discendo discimus” a L’Aja, fondato nel 1852. Nel 1919 venne eletto Presidente del medesimo. Nel 1923 divenne Presidente della Reale Federazione Scacchistica Olandese.
Rueb fu tra i fondatori della FIDE (che in un primo momento era stata denominata semplicemente FIE) nel 1924, insieme al francese P.Vincent e all’inglese L.Rees, e da allora Presidente ininterrottamente fino al 1949. Era precisamente il 20 di luglio, giornata di chiusura delle Olimpiadi di scacchi di Parigi (quelle che laurearono “primo campione del mondo amatori” il lettone Hermanis Matisons).
I firmatari originari rappresentavano 15 Paesi, per l’Italia c’era Florenziano Marusi. “Gens una sumus” ne fu da subito il motto. La sede legale iniziale era L’Aja, dal 1925 spostata a Zurigo.
Ma alla storia della FIDE dedicheremo altri spazi. Torniamo ora al nostro Alexander Rueb, che è stato anche un grande studioso di finali, di cui possedeva, forse, la più completa raccolta esistente. Come giocatore, le sue partite migliori sono, probabilmente, quelle del torneo di Ginevra del 1910 e del torneo per corrispondenza tedesco del 1911. Fu anche buon amico di Max Euwe.
Qui una sua partita.
Nel 1926 fondò a L’Aja il Centro Nazionale degli Scacchi “NSG”, da lui diretto fino al tragico incendio di guerra del 3 marzo 1945, in cui perdette, sotto i bombardamenti, tutte le collezioni di quadri, libri e manoscritti che aveva faticosamente raccolto durante vent’anni. Quanto si salvò fu poi donato, dopo la sua morte, alla biblioteca dell’Università di Amsterdam.
Nel ruolo di Presidente della FIDE si sono dopo di lui succeduti lo svedese Folke Rogard (1949-1970), l’olandese ex campione del mondo Max Euwe (1970-1978), l’islandese Fridrik Olafsson (1978-1982), il filippino Florencio Campomanes (1982-1995) e dal 1995 l’ex presidente calmucco Kirsan Ilyumzhinov.
Nel 1951 la FIDE assegnò a Rueb il titolo di “arbitro internazionale per la composizione”.
Pubblicò due opere su studi e finali, in più volumi: De Schaakstudie (1949–1955) e Bronnen van Schaakstudie (1951-1953).
La grandezza di Rueb risiede nell’essere stato per un quarto di secolo il più grande animatore e organizzatore al mondo del gioco degli scacchi.
Come quasi tutti coloro che si sono trovati ai vertici di un’organizzazione, anche lui non mancò di essere oggetto di feroci critiche. Fra queste, ad esempio, ricordo la voce del campione americano Reuben Fine, il quale, in una intervista rilasciata nel 1949 al giornale britannico “Chess”, dopo le decisioni relative al Campionato del mondo individuale, diede del dittatore al presidente Rueb e degli stupidi ai membri della FIDE [1]:
“The FIDE has shown itself, at Stokholm, supremely unfit for the task. It has shown already more bias, stupidity and incompetence than any world champion ever did”. (La FIDE si è mostrata, a Stoccolma, del tutto inadatta al suo compito. Ha mostrato più stupidità e incompetenza di quanto abbia mai fatto qualsiasi altro campione del mondo).
Insomma, un po’ come accade oggi. “Nihil sub sole novi”.
Alexander Rueb si spense nella sua L’Aja il 2 febbraio del 1959.
[1] Ricordo che Fine rinunciò a partecipare ai mondiali FIDE del 1948, ai quali era stato invitato, ufficialmente per motivi di studio. Larry Evans molti anni più tardi dichiarò che Fine gli avrebbe detto di non aver voluto buttar via tre mesi di preparazione per poi vedere i russi “passarsi le partite”.