Ārons Ņimcovičs il satanico
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(Riccardo M.)
Un lettore ci ha scritto chiedendoci perché in un articolo sia stata usata la dizione “Nimzovic” (pronunzia dalla grafia slava) anziché altre più frequentemente utilizzate e note e forse pure più piacevoli.
[Nella foto, Nimzowitsch, a sin., contro l’argentino Gabriel Grau, Sanremo 1930]
Ārons Ņimcovičs dovrebbe essere in teoria la versione più precisa, se vogliamo rispettare la lingua madre del grande scacchista e teorico lettone, tra gli inventori della “scuola ipermoderna” e autore (1925) del “My System”.
Infatti Ārons Ņimcovičs era di Riga, capitale della Lettonia. Di Riga come Mikhail Tal (o Mihails Tāls, “il mago di Riga”) e come Alexsei Shirov (o Aleksejs Širovs), di Riga come Hermanis Matisons, Vladimirs Petrovs e Aivars Gipslis.
Ecco di più cosa ci suggerisce il nostro Uberto: “Nimcovic è la grafia slava. Si può scrivere in altre lingue: Aron Nimzowitsch (inglese), Aron Niemzowitsch (tedesco), Aron Nimtsovich (russo), Aron Nimzòvich (spagnolo), Aaron Nimzowitsch (italiano, francese e olandese)”.
Insomma, Nimzowitsch o Nimcovic (o come volete chiamarlo) era un giocatore diabolico, satanico: se vinceva, era Nimzowitsch a crescere di punti Elo; se perdeva, a perdere punti poteva essere Nimzovic o Ņimcovičs o un altro ….
…. Càspita, non credeteci troppo, eh? Infatti l’Elo allora non esisteva!
E lui era satanico anche nelle combinazioni. L’articolista che sulla “Italia Scacchistica” si firmava con la sigla V.D.B. (e che altri non era se non il grande Vittorio De Barberi) giudicò ad esempio davvero “satanica” la mossa numero 32 dal lettone giocata a Berlino 1928 in una partita contro Rubinstein.
Ecco la posizione:

Ed ecco arrivare (dopo la 31. … Ted8 del Nero) la mossa satanica: 32.Dg6!
Rubinstein abbandonò. Non c’è bisogno di commenti, vero?