Uno Scacchista

Annotazioni, Spigolature, Punti di vista e altro da un appassionato di cose scacchistiche

Dmitrij Kollars vince il 4° “Roma Città Aperta”

7 min read

(Riccardo M.)
“Il numero 2 (del tabellone) è il tedesco Dmitrij Kollars (Elo 2587), classe 1999, ormai alla sua quarta partecipazione al Roma Città Aperta, un giovane in costante ascesa e che potremmo forse considerare il principale favorito del Torneo Master”.

[Le foto sono dell’autore del post]

E’ esattamente quanto scrissi nel mio post di presentazione a novembre del “Roma Città Aperta”. E questo è accaduto … Pronostico rispettato, anche se Kollars ha avuto bisogno di un poderoso rush finale (3 su 3) per conquistarsi il successo nel “Master”.
E così anche Roma Città Aperta/4 ha chiuso i battenti, domenica 15. In bellezza. Una manifestazione ben riuscita, convincente, spettacolare ed istruttiva, in ogni suo aspetto. Un nuovo record di partecipanti (206), un torneo combattuto ed equilibrato conclusosi sul filo di lana, una sede di gioco accogliente, ben dotata e spaziosa, una conferma della professionalità degli organizzatori e degli arbitri. Insomma, chi era indeciso e ha poi finito per non venire a giocare a Roma (preferendole magari i primi slalom sulla neve alpina od altro) ha sicuramente da pentirsene, anche se non lo sa ancora (ma glielo diciamo noi e rimedierà l’anno prossimo …).

A dimostrazione dell’interesse suscitato dalla manifestazione, aggiungo che sabato 14 dicembre erano presenti in sala torneo anche le telecamere di RAI-3.

 

E veniamo alla gara e in particolare al Master.

Il numero 1 di tabellone era l’olandese Sergei Tiviakov; ha avuto una buona partenza, ma alcune patte di troppo e la sconfitta al 6° turno per mano di Evdokimov lo hanno estromesso dal podio già prima dell’ultimo turno.

Dopo il quinto turno la classifica vedeva in testa (4/5) l’australiano Anton Smirnov, il vietnamita Tuan Minh Tran, il bielorusso Nikita Maiorov (da noi intervistato lo scorso anno, ricordate?), il russo Maxim Vavulin e l’armeno Arman Mikaelyan, il quale partiva con appena il numero 14 di tabellone.

Vavulin perdeva con Mikaelyan al 6° turno e con Kollars all’8°, Maiorov perdeva con Smirnov al 6°, Tran con Mikaelyan all’8°; così, prima dell’ultimo turno, l’armeno era solo in testa con 6,5/8, davanti a Smirnov e Kollars (6) e ad un gruppone a 5,5 comprendente anche il quindicenne russo Dudin ma nessun italiano. Dei nostri, assente il pre-iscritto Basso, ci avevano provato ad affacciarsi fra i primi sia Dvirnyy, sconfitto da Smirnov e Tran, sia Sonis, sconfitto da Maiorov e dall’altro russo Levin.

Si arrivava così al fatidico e decisivo ultimo turno, con Mikaelyan primo da solo a 6,5 ma con i colori neri contro Kollars (6), e con Smirnov (6) a fare da terzo incomodo ma anche lui col nero contro il brasiliano Fier (a 5,5 con diversi altri). Il tedesco prendeva un certo vantaggio in apertura contro una siciliana un pochino dubbia dell’armeno e intensificava la pressione fino ad un attacco vincente e all’abbandono di Mikaelyan alla mossa n. 37. Smirnov a quel punto avrebbe dovuto superare Fier per agguantare il primo premio per spareggio tecnico, ma non ha mai dato la sensazione di farcela ed è solo riuscito a salvare un mezzo punto ratificato alla settantunesima mossa, mezzo punto che gli consentiva la seconda piazza, mentre la terza andava a Mikaelyan, a pari punti (6,5) col russo Evdokimov autore di una nuova convincente vittoria, in 35 mosse, sul connazionale Vorobiov.

4° Roma Città Aperta 2019 – Classifica finale Torneo Master

Dmitrij Kollars è nato il 13 agosto del 1999 a Brema. Ha appreso il gioco dal papà e ha frequentato inizialmente i circoli di Brema. Poi si è trasferito ad Amburgo e qui è entrato in quello che è il corrispettivo, per la Germania, della nostra Accademia Scacchistica Romana, ovvero l’Hamburg SK, il più importante circolo tedesco, attivo fin dal  lontano 1830.

Kollars è professionista dal 2015. E’ divenuto GM nel 2017, gioca molti tornei, insegna e scrive di scacchi. Nel suo blog possiamo leggere che lo affascina trasmettere le sue conoscenze, aiutare dei giocatori a crescere e a sua volta apprendere lavorando insieme ad altri, così come lo interessa parlare e scrivere di scacchi per avvicinarli ad un pubblico sempre più vasto. Bravo!

Dmitrij Kollars
Anton Smirnov

L’australiano Anton Smirnov, classe 2001, è giunto secondo e imbattuto come il vincitore, ma a lui è mancato il colpo di reni finale, un finale suggellato da tre patte contro MIkaelyan, Evdokimov e (appunto) Fier. E’ molto giovane, è GM dal Memorial Capablanca di Creta 2017 e ha grinta e spazio per migliorare assai.

Terzo è il bravo Arman Mikaelyan, che non è nuovo, nella sua pur breve carriera, a sfortunati o non indovinati ultimi turni. Il ventitreenne GM (lo è anche lui dal 2017) di Erevan è stato allievo del GM Vladimir Hayrapetyan. Ottimo terzo nello scorso agosto a Riga (p.7 su 9 in un torneo con 34 GM), era reduce da un 2018 piuttosto negativo e può ben accontentarsi di quest’altro terzo premio e di una prestazione da +100 Elo.

Arman Mikaelyan

Ancor meglio, con una prestazione da 2607 Elo e un +135 di Elo, è andato il GM russo di Astrakhan Alexander Evdokimov (classe 1985 e imbattuto come i primi due), che era meno atteso a questi livelli e che si consola così da un terzo posto sfuggitogli soltanto per mezzo punto “Buholc”.

Tra gli 8 giocatori a pari merito giunti a 6 punti, la quinta piazza va ad un altro GM russo, Evgeny Levin; anche lui ha terminato imbattuto, ma non ha mai messo in mostra un gioco sufficientemente energico per aspirare a qualcosa di più. A 6 punti troviamo (12°) il migliore degli italiani, Danyyil Dvirnyy, che è mancato negli scontri decisivi (sconfitte con Smirnov e con il vietnamita Tran).

E troviamo a 6 punti pure la sorpresa del torneo, il quindicenne MF russo Gleb Dudin, protagonista di una performance Elo da +190, sconfiggendo il GM Epishin e pattando col GM brasiliano Fier e con il GM bielorusso Maiorov! Di lui sentiremo ancora parlare.

il Maestro FIDE moscovita di 15 anni Gleb Dudin, che quest’anno a Bergamo qualcuno si ricorderà aver fermato sulla patta il GM Mikhail Gurevitch dopo 55 combattute mosse, e che qui a Roma ha battuto il GM Epishin

A proposito di giovani, quando aveva 18 anni qualcuno chiese ad Arman Mikaelyan perché gli piacessero così tanto gli scacchi. Lui rispose che gli piacevano perché “è uno dei rari giochi in cui i piccoli possono stare alla pari con i grandi”. Alla pari e basta? Ne sanno qualcosa alcuni titolati e maturi giocatori qui a Roma, avendo subìto il gioco di giovanissimi avversari, come i gemelli irlandesi di origine indiana Trisha e Tarun Kanyamarala (classe 2005) e poi soprattutto l’astro nascente di Singapore Zi Han Goh (classe 2009), il quale ha terminato con 5/9 ed una “variazione Elo” di +166.

Zi Han Goh; questo ragazzino di Singapore, CM classe 2009, sembra già un professionista, tanto che Chess.com ha scritto che a volte lui pare assomigliare a Tal e altre volte a Petrosian

Ma la variazione positiva più larga l’ha ottenuta (+224) un altro ragazzo, il quattordicenne Maestro Fide sudafricano Yashil Modi, partito fra gli ultimi con il suo Elo di 1947 e giunto brillantemente anche lui a 5/9. Tra i giovani in gamba inseriamo anche il nostro M.I. Francesco Sonis, anni 17, che ha chiuso con 5,5 punti. Sempre a 5,5 ha chiuso un altro promettente ragazzo: il sedicenne CM romano Emanuele Carlo.

Francesco Sonis, maestro internazionale di Oristano, è una delle nostre migliori speranze

Conclude il suo rispettabile torneo con  5,5/9 e 5 vittorie anche la prima delle donne, la brava WGM Ulvyya Fataliyeva (pure lei GM dal 2017!), ventitreenne proveniente dall’Azerbaijan e in particolare dalla leggendaria città di Ganca (o Ganja). Oggi c’è anche lei fra i “tesori” di Ganca!

Largo ai giovani allora, come ben sanno fare due fra i “maturi” collaboratori del nostro Blog, che qui paiono giocare fra di loro ma non è così (si tratta di illusione ottica): sono i valenti artisti Glauco Senesi (a sin.) e Giuseppe Arabito (a dx).

L’uomo pensa perché ha le mani” diceva il filosofo greco presocratico del V° secolo a.C. Anassàgora.

Le mani? L’uomo? Chissà! Forse Anassàgora non conosceva gli scacchi e, soprattutto, forse aveva dimenticato …. la donna!

…. mani che sono di Angela Flavia Grimaldi, 16 anni di Bari, altra speranza degli scacchi italiani, che ha portato a casa buoni 4 punti

Qualche parola merita senz’altro anche l’Open secondario, che ha dato luogo alla sorpresa più grande della manifestazione, con la vittoria di un bravissimo ragazzino di Trapani di  12 anni: Giuseppe Salvato, appena seconda nazionale! Giuseppe era soltanto il n. 60 del tabellone, ma ha mostrato un’inattesa maturità, soprattutto psicologica, chiudendo (come ha fatto Kollars nel Master) con un convincente 3 su 3 e lasciandosi alle spalle ben 135 giocatori. Complimenti, Giuseppe, e in bocca al lupo per la tua carriera!

4° Roma Città Aperta 2019 – Classifica finale Torneo Open
Il consueto spazio per intenditori “libri e non solo”, di Valerio Luciani
Massimo Carconi della “Scuola Popolare”, di spalle, con i due arbitri principali, gli “internazionali” Ilaria Olivo e Giuseppe Buonocore

Ho chiesto a Massimo Carconi quali potranno essere i programmi per l’anno prossimo.

“Vediamo, ci sono da mettere a fuoco meglio alcuni aspetti preliminari, anche se l’intenzione di massima, se tutto va bene, è quella di coinvolgere nella eventuale organizzazione della manifestazione 2020 (oltre all’Accademia Scacchistica Romana) anche altre realtà regionali”.   

L’augurio che noi del Blog possiamo fare al Roma Città Aperta per il 2020 e l’edizione numero 5?

E’ uno soltanto: che qualche “sponsor” di peso si renda conto della spettacolarità dell’evento, di ciò che significa avere 200 partecipanti ed altri 200 fra addetti ai lavori, famigliari, amici e spettatori per 8 giorni nei due saloni principali di uno dei più importanti hotel di Roma (Eurostars Roma Aeterna in Piazza del Pigneto) e che di conseguenza si faccia poi in modo per coinvolgere meglio il quartiere e la città attraverso una pubblicità ben più visibile sui media, nel quartiere e sul posto.

Il torneo di Roma ha tutte le possibilità, grazie all’esperienza ormai acquisita sul campo da Massimo Carconi, Ivano Pedrinzani, Paolo Andreozzi e dai loro collaboratori, per fare un ulteriore, importante e definitivo salto di qualità.

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: