Ellen Gilbert, la Regina degli Scacchi
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(Mario Spadaro)
La signora Gilbert è stata chiamata «La Regina degli Scacchi» e questa è la sua storia.
[L’immagine di apertura è un ritratto di Ellen E. Gilbert (Fonte Sci. Am. Suppl. v4 (Sep 1, 1877) p. 1390)]
Il 1° settembre 1877, nel Suppl. v4 di p. 1390, la famosa rivista «Scientific American» pubblicò l’immagine della signora Ellen Gilbert di cui sopra, con una breve didascalia:
«Ritenendo che una raffigurazione somigliante di Mrs. J. W. Gilbert, di Hartford, Ct., avrebbe un grande interesse per tutti gli amanti degli scacchi in America, ci piace particolarmente abbellire la nostra galleria di questa settimana con il suo ritratto. Volendo evitare una pluralità, o, come nel caso di Morphy, una confusione di similarità con una scarsa somiglianza in comune, riconosciamo un omaggio internazionale, e riproduciamo dai Westminster Papers un’immagine di cui ci viene garantito che è una fedele riproduzione della riconosciuta Regina degli Scacchi.»
Ellen E. Gilbert (nata Strong), a volte indicata come la signora J.W. Gilbert dal cognome del marito John W. Gilbert, nacque il 30 aprile 1837 a Leverett, Franklin County nel Massachusetts (U.S.A.).
Condusse una vita privata molto seria e discreta, come era in uso per le donne di un certo ceto sociale in quell’epoca rigorosa, austera ed un pò retrograda.
Occorre ricordare che l’insediamento inglese nel Massachusetts fu fondato da una colonia di puritani, il cui movimento era basato su una morale estremamente ferrea, ed il retaggio di questi concetti, seppur in parte diluiti, continuò fino all’ottocento.
Per chi non ricorda gli usi e le consuetudini di questi esaltati parrucconi, consiglio di leggere il libro di Nathaniel Hawthorne «La lettera scarlatta», oppure di vedere l’omonimo film con le tribolazioni subite da Demi Moore.
Ciò ha comportato che quel poco di personale che conosciamo su di lei, proviene dai necrologi e dai memoriali scritti dopo la sua morte, e precisamente dal «The Gazette and Farmers ‘Journal» del 12 aprile del 1900 e dal «The British Chess Magazine» sempre dell’aprile del 1900, anno della sua morte.
Era la figlia del dott. AB Strong, un medico di Leverett, che era anche un naturalista di fama nonché autore di numerosi libri su uccelli e fiori.
Il dottor Strong, in controtendenza rispetto a quei tempi, impartì a sua figlia un’educazione liberale, che molto probabilmente includeva pure gli scacchi.
Al raggiungimento dell’età adulta in un’epoca storica in cui le scelte dignitose di lavoro per una donna single erano estremamente limitate, la signorina Strong si trasferì ad Hartford, nel Connecticut, dove ottenne un incarico di insegnante presso la South School.
Continuò ad insegnare per diversi anni fino a quando non si sposò con John W. Gilbert, un affermato costruttore locale, grande appassionato di scacchi.
La signora Gilbert aveva sposato un marito perfetto per soddisfare la sua passione per gli scacchi, tuttavia il tipico club di scacchi di quell’epoca era tanto una sala per giocare a scacchi, quanto un rifugio per gentiluomini in cui si fumava, si beveva ed a volte si usava un linguaggio un pò «robusto».
Pertanto, sebbene la signora Gilbert (anche se non aveva mai partecipato a tornei) fosse già considerata la più forte giocatrice di scacchi di Hartford, il suo nome non era presente nelle liste dei soci dello Hartford Chess Club, perché come donna di alto livello sociale, con un illustre scrittore come padre ed un importante uomo d’affari come marito, sarebbe stato scandaloso per lei frequentare un club di scacchi per uomini, con o senza accompagnatore; ma con l’aiuto del consorte, il problema venne risolto.
Infatti in un breve articolo la storica degli scacchi per la Pa. State Chess Federation, Neil Brennan scrisse: «La signora Gilbert e suo marito fondarono un “Queen’s Chess Club” ad Hartford nel 1860, permettendo ai membri di entrambi i sessi di incontrarsi per praticare il Royal Game».
Inoltre, nel 1867 la signora Gilbert era in attesa della sua unica figlia, per cui gli scacchi necessariamente dovevano avere un posto minore a casa ed in famiglia.

Però anche con queste limitazioni, nel 1871 ebbe la possibilità di disputare un match su 12 partite con il capitano O’Farrel, il più forte giocatore di Hartford (che avrebbe vinto il campionato del Washington DC Chess Club per 4 volte tra il 1895 e il 1901).
L’incontro fu molto combattuto ed equilibrato e fu vinto dal capitano O’Farrel che prevalse nell’ultima partita col punteggio di +6 -5 = 1.
Questa una delle partite:
Inoltre la signora Gilbert ebbe modo di stupire giocando, di tanto in tanto, partite alla cieca!
Le sue imprese sono state occasionalmente registrate, tanto che nel giornale «Hartford Weekly Times» del 4 novembre 1871 venne scritto:
«In diverse occasioni abbiamo avuto modo di parlare degli scacchi che hanno portato a termine le conquiste di un certo numero di donne di Hartford, ma più in particolare dell’abilità dimostrata dalla signora JW Gilbert. ………. Gli scacchi con gli occhi bendati sono una esibizione così difficile che solo pochi giocatori hanno intrapreso questa alternativa di gioco. La signora G__ ha recentemente giocato una serie di partite alla cieca e le ha quasi invariabilmente vinte. Crediamo che sia la prima volta di una donna che gioca bendata a scacchi. Abbiamo ragione? Se qualcuno dei nostri lettori è informato del contrario, lo ringrazieremo se ci farà sapere dove, quando e da chi è stato realizzato l’exploit».
Ecco un esempio di come giocava bendata, pubblicato nel giornale «Hartford Weekly Times» del 27 dicembre 1873:
Mrs. Gilbert vs. amateur 1-0 partita alla cieca Hartford, Conn. 1873. Mrs. G. giocava bendata
A questo punto il Nero ha abbandonato, poiché non può più proteggere il pedone minacciato. Con i tre pedoni passati, il cammino del bianco verso la vittoria non viene ostacolato. 1-0
Tuttavia queste erano state esperienze sporadiche e soprattutto strettamente collegate al luogo in cui abitava, che non potevano soddisfare appieno la grande passione che la signora Gilbert aveva per gli scacchi.
Poiché il gioco frequente a tavolino era limitato dalle convenzioni, dalla famiglia e dalla società, traducendo in compiuta espressione operativa un progetto da tempo anelato, si dedicò con continuità alle gare per corrispondenza, che le permettevano di varcare idealmente i confini della propria città.
La signora Gilbert aveva iniziato a giocare a distanza nel 1870 in un incontro telegrafico tra la squadra di Hartford e quella di Springfield (i giocatori di ogni squadra giocavano consultandosi tra loro).
Come riportato da Miron Hazeltine nella sua rubrica degli scacchi del New York Clipper del 28 dicembre 1872, Hartford, grazie alla signora Gilbert, vinse entrambe le partite.
E poiché Springfield aveva sconfitto Boston in un precedente incontro per telegrafo, Hartford divenne ufficiosamente, la squadra campione di scacchi del New England.
Alcuni anni dopo prese parte ad un altro incontro in consultazione utilizzando il telefono, che era da poco entrato in funzione nelle case di Hartford, ma le sue energie vennero dedicate al gioco individuale attraverso la posta.

Dagli archivi risultano tre partite per corrispondenza giocate tra il 1873 ed il 1874 fra la signora Gilbert e Mr. Hotchkin, che era lo Chess Editor del Watertown Reunion, una vinta dalla Gilbert e due da Hotchkin; però si sconosce se facessero parte di un match tra i due e se ne furono giocate altre.
La partita vinta venne pubblicata nel New York Clipper il 16 gennaio 1875, con note di Johannes Zuckertort, condensate nel The Westminster Papers.
La sua propensione all’analisi, così adatta agli scacchi per corrispondenza, si palesò in tutta la sua forza quando si trattava di annunciare lo scacco matto in molte mosse.
La prima volta accadde in una partita contro il signor Berry del Massachusetts nel 1874, nella quale annunciò un matto in diciannove mosse; in seguito corresse il suo annuncio, dimostrando che il matto poteva essere forzato invece in diciotto mosse, mostrando quanto fosse determinata a raggiungere la precisione nell’analisi di una posizione.
Sempre nel 1875 la vittoria su Isaac Edward Orchard, campione della Carolina del Sud; la partita venne pubblicata nel New York Clipper il 15 febbraio 1876 con note di M. Hazeltine.

Nel 1876 batté due volte il giocatore di scacchi canadese A. Hood, vincitore del secondo campionato canadese per corrispondenza nel 1875.
In entrambi i giochi con Hood, la signora Gilbert continuò la sua particolare caratteristica e cioè di annunciare con largo anticipo il matto forzato; in questo caso uno in undici mosse, l’altro in dodici.
Questa è la partita col matto annunciato in 12 mosse (per l’altra i motori hanno trovato una variante più breve in 10 mosse sin dalla giocata 30 del bianco).
Ma l’apice del suo successo lo raggiunse nell’incontro per corrispondenza tra l’Inghilterra e gli Stati Uniti, nell’International Postal Card Match del 1877-79.
L’organizzatore del match era John G. Belden, direttore scacchistico dell’Hartford Times.
Conoscendo molto bene l’abilità della signora Gilbert nell’analisi, la invitò a giocare in prima scacchiera per la squadra americana (anteponendola nell’ordine delle posizioni a maestri quotati come Eugene Delmar e Max Judd), accoppiandola al maestro e scrittore di scacchi britannico George Hatfield Dingley Gossip, in una serie di quattro partite. (I lettori interessati possono trovare le quattro partite nell’articolo «George Gossip, il re dei cucchiai di legno».)

La squadra americana vinse l’incontro per 27 a 23, per merito della signora Gilbert che prevalse in tutte e quattro le partite contro il suo avversario.
Queste vittorie contro Gossip (che era arrivato primo nel torneo di scacchi per corrispondenza del 1873-1874 organizzato dallo Chess Players Chronicle), combinate con l’annuncio del matto in 21 mosse in una partita, e del matto in 35 mosse in un’altra, fecero grande scalpore nel mondo degli scacchi, consacrando ad imperitura fama la signora Gilbert come La Regina degli Scacchi.
Persino Steinitz ebbe a complimentarsi con lei pubblicando con sue note due partite per The Field, confermando la correttezza del matto annunciato in ben 35 mosse!
Furono scritte poesie inneggianti all’impresa ed in suo onore venne composto un problema con i pezzi disposti a forma di «Q» (Queen of Chess).
Matto in Tre – J. Zim “Q”
New York Clipper , 19 luglio 1879
Dedicato alla Regina degli scacchi, in onore della sua vittoria al Torneo Internazionale.
New York Clipper , 19 luglio 1879. Chiave : 1.Tc5 (1… b×c5 2.Rd6 c4 3.Axf6#)
Il successo internazionale scaturito dalla vittoria su Gossip, purtroppo si rivelò anche come la fine del breve regno della regina; infatti i riferimenti alla signora Gilbert terminano e non si reperiscono più eventi noti della sua carriera, il suo nome manca dall’elenco dei partecipanti ai principali tornei per corrispondenza degli anni ottanta del XIX secolo, non risultando neanche nell’incontro a squadre per corrispondenza contro il Canada nel 1887.
Il suo necrologio menzionava la «perdita della vista» negli «ultimi anni»; aveva 42 anni quando sconfisse Gossip e forse stava già soffrendo i primi sintomi della cecità.
Morì il 12 febbraio 1900 (62 anni), ad Hartford, Hartford County nel Connecticut (U.S,A.).
Ma qual era il vero aspetto della regina? Mi sono chiesto come fosse stato possibile che questa donna che, per il periodo storico rigido e rigoroso in cui era vissuta, aveva condotto sempre una vita sociale piuttosto schiva e riservata, potesse aver posato come modella per un disegnatore artistico, sfidando i retrivi pregiudizi dell’epoca, e non mi convincevo.
E così compulsando pazientemente e con tenacia archivi storici, ho ottenuto il grande piacere di scoprire la fotografia della signora Gilbert da cui è stato disegnato il ritratto.

Come avete letto la signora Gilbert ha ben meritato di essere chiamata «La Regina degli Scacchi», perché è stata la più forte giocatrice di scacchi per corrispondenza del XIX secolo e una delle giocatrici più rilevanti in assoluto nella storia degli scacchi.
[Tutte le foto di questo articolo sono tratte dalla Cleveland Public Library Digital Gallery]