Uno Scacchista

Annotazioni, Spigolature, Punti di vista e altro da un appassionato di cose scacchistiche

Ritorno agli scacchi

3 min read

(Tristano G.)
Qualche mese fa, riaprendo il bel libro di Kasparov Gli scacchi, la vita, ne sono scivolati fuori alcuni appunti scritti a mano. Pur non avendone memoria, ho come intuito che contenessero qualcosa di importante e li ho letti avidamente, come si legge un messaggio in una bottiglia. Ecco ciò che vi era scritto.

«Mentre raccoglievo nella mente e annotavo, su qualsiasi foglietto, scontrino e pezzetto di carta, nei momenti più disparati e a volte impensati, le mie riflessioni sul curioso tema che mi sono inventato – il parallelo fra il volo a vela e gli scacchi –, mi sono anche domandato perché lo abbia fatto, perché lo stia facendo.

Non ha l’aria di una cosa casuale. Assomiglia al raccordare due lunghi frammenti di una vita. Comporli secondo uno schema provvisto di senso, di un’intima ragione.

È anche un omaggio. Non al volo, che vivo settimanalmente a livelli emozionali intensi. Agli scacchi, un po’ dimenticati, un po’ sostituiti nel cuore ormai da parecchi decenni. Con qualche tristezza che a tratti riaffiora.

Aveva ragione chi ha detto che non si smette mai di essere un giocatore di scacchi. Essi restano sempre lì, nel cantone della mente in cui li hai relegati, quiescenti ma ben vivi.

È come ripensare al primo amore. In questo caso è un primo amore che puoi facilmente incontrare. Basta cercarlo lì dove lo hai lasciato.

Gli scacchi hanno formato la mia mente, hanno plasmato il mio carattere. Questo l’ho sempre saputo, non l’ho mai dimenticato.

Gli scacchi sono un universo meraviglioso, assolutamente parallelo a quello in cui viviamo, un universo in cui possiamo entrare soprattutto quando tiriamo fuori la scacchiera nelle ore tarde della sera, e vi disponiamo lentamente i pezzi sopra. La magia della notte è lo scenario perfetto per far animare quel quadrato, magico anch’esso. I pensieri legati alla nostra vita di uomini pian piano sbiadiscono e oltrepassiamo la soglia di questo mondo fatto di linee immaginarie, di dinamismi perfettamente immobili, di pezzi dalle forme diverse che ben presto mostrano anime diverse, volontà diverse, rapporti di forza diversi tra loro. Noi non siamo i veri artefici di questo mondo, esso esiste senza di noi e prima di noi, che ne siamo solo esploratori. Scoprire gli affascinanti segreti di un finale o di un motivo combinativo, di un attacco brillante o di una difesa ingegnosa, in cui si incarnano ardimento e resilienza, apre le porte d’avorio dei sogni, che chiudono fuori il mondo reale e le sue ansie, ti fanno sentire come se il tempo non esistesse più. Le minacce sulla scacchiera sono le uniche che contano e ti proteggono da quelle reali.

Ecco. In questo universo parallelo io ricordo bene di essere cresciuto.

Forse è saggio che, quando sarà il tempo giusto, io vi ritorni.»


PS: Oggi è la Giornata Internazionale degli Scacchi, che cade nel 96° anniversario della fondazione della FIDE. La Federazione ha invitato tutti a celebrare la giornata con una semplice iniziativa: insegnare a giocare a scacchi a qualcuno, possibilmente un bambino. Noi di UnoScacchista pensiamo che questo delicato racconto autobiografico di Tristano rappresenti molto bene le emozioni che gli scacchi possono suscitare e i sentimenti che a distanza di tanti anni possono rimanere in tutti coloro che hanno imparato il gioco dei Re. Questa, oggi, è la nostra celebrazione degli scacchi: il ricordo di cosa sono o sono stati per noi nelle varie fasi della vita. (Noi tutti di UnoScacchista)

About Author

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

%d