Uno Scacchista

Annotazioni, Spigolature, Punti di vista e altro da un appassionato di cose scacchistiche

Sistema svizzero, apertura svizzera e scacchi svizzeri

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(Riccardo M.)
Da Zurigo 1895 a Zurigo 1986… E’ chiaro che non parleremo oggi né del sistema sanitario svizzero, né del sistema fiscale svizzero, né del sistema scolastico svizzero, né del sistema elettorale svizzero.

Parliamo anzitutto del sistema di accoppiamenti più noto e affermato nei tornei di scacchi, e del quale tutti gli abituali frequentatori di festival e manifestazioni varie dovrebbero conoscere abbastanza bene il funzionamento. Ma forse non tutti sanno perché si chiama “sistema svizzero” questa modalità che da circa un secolo è utilizzata per gli accoppiamenti in tornei che non sono “all’italiana”, nei quali invece ogni partecipante incontra tutti gli altri.

Questo sistema si chiama così perché prende il nome da un torneo svoltosi in Svizzera, per la precisione a Zurigo, nel 1895, quando fu per la prima volta sperimentato a seguito di una proposta del signor Julius Müller.

Il “sistema svizzero” consiste nell’accoppiare turno per turno giocatori che hanno lo stesso punteggio in classifica oppure, se non può essere lo stesso, il punteggio più vicino.
L’accoppiamento del primo turno si realizza in base al punteggio Elo. Per solito (ed è il “sistema svizzero accelerato”) i partecipanti si dividono in due gruppi: nel primo la metà con Elo più alto, nel secondo gli altri. Il miglior giocatore del primo lo si accoppia con il miglior giocatore del secondo, e così via. E’ abbastanza ovvio che, via via che i turni procedono, aumentano le possibilità che s’incontrino giocatori di forza più o meno equivalente.
In caso di pari punti nella classifica finale, si fa ricorso a sistemi di spareggio, i più noti dei quali sono il “Sonnenborn-Berger” e il “Buchholz”. Il secondo consiste nel sommare tutti i punti degli avversari incontrati, il primo somma invece tutti i punti degli avversari battuti, ma solo la metà dei punti degli avversari con i quali si è pattato. Tutte cose che la più parte dei lettori già conosce.

E’ tuttavia inevitabile che il fattore-fortuna giochi un suo ruolo negli accoppiamenti e quindi nella classifica finale, in specie quando si allarga la forbice fra il numero dei partecipanti e il numero dei turni. Non di rado infatti può accadere che i punti evidenziati dal “Sonneborn-Berger” o dal “Buchholz” del vincitore siano inferiori ai punti realizzati da chi giunge più in basso nella classifica finale.

Notizie più dettagliate sul “sistema svizzero” potrete trovarle qui.

Lì leggerete come detto sistema stentò ad imporsi e come lentamente iniziò ad affermarsi negli anni ’20, quindi avrete modo di imparare a distinguere le sue diverse “varianti”, in particolare le quattro che pare la FIDE riconosca ufficialmente, ovvero l’Olandese, il Dubov, il Burstein e il Lim. La differenza fra questi consiste nel fatto che alcuni, negli accoppiamenti di giocatori a pari punti, danno la preferenza al rating ed altri al colore.

Ovviamente il “sistema svizzero” non è utilizzato solo negli scacchi, ma anche in altri giochi quali il bridge, il go, lo squash.

Visto che siamo partiti con Zurigo, o da Zurigo, restiamo per pochi minuti in Svizzera, perché probabilmente non avremo troppe altre occasioni per parlarvi dei nostri amici scacchisti d’oltralpe, almeno finché non balzerà un campione bianco-rosso agli onori più alti della cronaca. Insomma, voliamo con un salto carpiato all’indietro dai sistemi svizzeri ai giocatori svizzeri.

C’è da dire anzitutto che una vera e propria scuola scacchistica svizzera forse non è mai esistita. Ne è una prova anche il fatto che il miglior giocatore rossocrociato degli ultimi anni è stato il GM Vadim Milov, che non è nato né a Zurigo né a Losanna, bensì ad Ufa, la lontana capitale della repubblica russa del Bashkortostan.

Milov (classe 1972) nel 2004 raggiunse l’ottimo Elo di 2683 e la piazza n. 24 delle classifiche mondiali FIDE. Vive in Svizzera dal 1996, dopo essere emigrato in un primo tempo in Israele, ed ha avuto i momenti di maggior gloria nel 2002, quando vinse a Mosca il torneo “Aeroflot”, e nel 2005 quando a Bastia (Corsica) vinse un torneo Rapid superando in finale il grande Anand.

Vadim Milov

In Svizzera o per la Svizzera hanno poi vissuto o giocato fior di campioni, quali la ex campionessa mondiale Alexandria Kosteniuk, oppure Viktor Korchnoi, che divenne cittadino svizzero, o Viktor Gavrikov, o Fabiano Caruana, che dopo il 2010 visse per qualche tempo in Svizzera, e chissà quanti altri che qui dimentico.

Alcuni Grandi Maestri in gamba i nostri cugini elvetici li hanno avuti e li hanno. Ricordo Yannick Pelletier (classe 1976 e GM dal 2001), Florian Jenni (classe 1980 e GM dal 2002), Joseph Gallagher (classe 1964 e GM dal 1990, già britannico con genitori irlandesi), Lucas Brunner (classe 1967 e GM dal 1994, quando divenne il primo grande maestro nato in Svizzera). Se poi vogliamo tornare ancor più indietro nel tempo, bisogna citare nomi di assoluto rilievo quali André Cheron, Hans Fahrni, Carl Hamppe, Henri Grob e Paul Johner.

I due più giovani e ancora in ascesa sono oggi, se non sbaglio, Noel Studer e Nico Georgiadis (entrambi classe 1996 e GM dal 2017).

Per me personalmente, che seguo gli scacchi dalla fine degli anni ‘60 ed essendomi lui quasi coetaneo, il più noto di tutti resta però un maestro internazionale: Werner Hug, nato nel 1952 a Feldmeilen, un villaggio sul Lago di Zurigo a pochi chilometri dalla città. Mi ricordo nel 1971 la sua conquista ad Atene del campionato mondiale juniores, un successo che faceva presagire un’ottima carriera, presagi in seguito non confermati.

Werner Hug però detenne un record, quello delle partite in simultanea, ottenuto nel 1979 con ben 560 partite ed uno score di +385 -49 =126.

M.I. Werner Hug, qui in una foto del 1971

Esiste poi anche una “Difesa Svizzera“, che è questa: 1.d4,Cf6  2.c4,e6  3.Cc3,Ab4  4.Dc2,Cc6. Ne parlò tra i primi Giuseppe Stalda, su un numero de “L’Italia Scacchistica” (marzo 1938), così: “Questa difesa, caratterizzata dal 4° tratto del Nero, è stata studiata profondamente ed anche sperimentata spesso in partite d’impegno dai maestri svizzeri Hans Johner, Walter Enneberger e Zimmermann, e di qui il suo nome di Difesa Svizzera o variante di Zurigo. Al suo primo apparire nella pratica non ha sollevato eccessivi entusiasmi, anche per il fatto che la quarta mossa del Nero sembra del tutto contraria ai princìpi generali impedendo la spinta c7-c5 ritenuta indispensabile nella Difesa della Partita di Donna. Oggi però essa è entrata anche nella pratica dei Grandi Maestri e si vede adottata abbastanza frequentemente poiché sembra dare al gioco Nero una grande solidità ed una relativa sicurezza in confronto dei tratti 4…d5 o 4… c5 le cui estreme conseguenze non sono del tutto chiare“.

Chiudiamo in bellezza con il movimento femminile. Per i colori rossocrociati giocano, tra le altre, due WGM: la ex campionessa di Germania Barbara Hund (classe 1959 e WGM dal 1982), che per ben 4 volte ha saputo conquistare la medaglia di bronzo alle Olimpiadi, e Monika Gabriela Müller Seps, che vedete, nella foto di copertina e nell’ultima, aprire e chiudere questo post.

Monika Seps è nata il 22 febbraio 1986, è WGM dal 2014 ed è biologa. Ininterrottamente dal 2015 si trova al primo posto delle classifiche nazionali ed ha partecipato a 7 olimpiadi fra il 2002 e il 2014. Suo allenatore è stato il sopra citato concittadino Werner Hug.

Qualcuno può non aver compreso bene a cosa sia dovuta la nostra scelta di ben due immagini nel post della brava e fotogenica WGM Seps. Ve lo chiarisco subito: lei è nata proprio a Zurigo (come il sistema svizzero!) ed ha sposato un signor Müller, lo stesso cognome dell’inventore del sistema svizzero! Più di così ….

Monika Müller-Seps

Come riflessioni finali, direi che non abbiamo forse molto da imparare dallo scacchismo svizzero, ma da tanti altri loro “sistemi” probabilmente sì. Cito qui solo un particolare, che in pochi conoscono, pochi come quelli che conoscono il signor Julius Müller: la Svizzera è la nazione europea con il minor numero di proprietari di appartamenti e case, appena il 43% contro, ad esempio, il 70% della media dell’Unione Europea, il 73% dell’Italia e il 90% della Romania.

La Svizzera è anche (1) il Paese d’Europa con il più basso debito pubblico (nel 2019 era il 32% del PIL contro il 65% della Germania o il 141% dell’Italia) ed il più alto debito privato (il 130% del PIL contro il 53% della Germania o il 41% dell’Italia).

Se in tanti settori i (chiamiamoli così) “sistemi svizzeri” non fossero da tener presente e, finché possibile, studiare ed imitare, non si spiegherebbe perché l’ONU abbia avuto motivo di affermare che la Svizzera è il Paese più felice (e, aggiungo io, il più fortunato) del mondo, nonostante il … piuttosto basso Elo-medio delle sue giocatrici e dei suoi giocatori. Ma ora sto andando un poco oltre i consueti temi scacchistici e pertanto a questo punto non mi resta che salutarvi e …. abbandonare.

Al prossimo turno!


Note (1) fonte “Il sole 24 ore”

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