Uno Scacchista

Annotazioni, Spigolature, Punti di vista e altro da un appassionato di cose scacchistiche

Scacchi, desiderio di infinito

6 min read

(Carlo Alberto Cavazzoni)
È certo che gli Scacchi sono un gioco, uno sport, un’arte; a mio avviso sono matematici, una filosofia, una psicologia e anche poesia pura.
Antichissimo gioco che personifica le nostre battaglie esistenziali si avvale di soli 32 pezzi che si muovono a rilento in uno spazio geometrico limitato di 64 caselle ma, nonostante ciò, riesce a sconfinare in illimitate praterie della creatività e nelle verdi distese dell’astrazione logico-matematica.

Iniziare una partita a Scacchi è salpare verso l’ignoto, è fare rotta verso l’immenso cercando l’isola non trovata di gozzaniana memoria; quella più bella che si dilegua quando ti avvicini, tingendosi di azzurro color di lontananza.

Lo confesso, più volte, analizzando in profondità alcune complesse disposizioni scacchistiche mi è parso di intravedere l’infinito, l’incommensurabile, l’irraggiungibile e l’inesauribile.

Ad avvalorare il mio pensiero credo sia sufficiente ricordare il sommo Poeta Dante Alighieri che per sostituire l’aggettivo “infinito” approfittò dell’aritmetica e della leggenda di Sissa, quella dei chicchi di grano che per ogni casella successiva della scacchiera vengono raddoppiati fino a raggiungere una quantità enorme, quando volle descrivere la numerosa moltitudine degli angeli del Paradiso con questi famosi versi:

“L’ incendio suo seguiva ogni scintilla;
ed eran tante, che ‘l numero loro
piu’ che ‘l doppiar de li scacchi s’inmilla”.

(La Divina Commedia, Paradiso, canto XXVIII versi 91-93)

e questa bella definizione del filosofo Giorgio Devcich: “Il bordo della scacchiera è la siepe di Giacomo Leopardi (1798-1837). Al di là c’è l’infinito…” (Devcich Giorgio, Gli scacchi come metafora di vita, Susil Edizioni 2020).

Lo stesso Leopardi fu ammaliato dal “Nobil Giuoco” e proprio durante una partita con tal Geltrude Cassi Lazzari fu colpito per la prima volta da Cupido e lo raccontò nel “Diario del primo amore” (1817-1818).

Con il mio esplicitato convincimento applaudo alla nuova e colta iniziativa dell’associazione culturale “Le Pergamene di Melquiades”, di cui sono lieto di essere socio, che bandisce, con il patrocinio della Federazione Scacchistica Italiana e in collaborazione con la casa editrice “LE DUE TORRI” il Premio Internazionale di Poesia “Scacchi, desiderio di infinito” al quale potrà partecipare, con un massimo di tre poesie, purché inedite, chiunque abbia compiuto la maggiore età all’atto dell’iscrizione al concorso; la partecipazione è aperta anche ad autori stranieri, purché presentino la propria opera scritta in italiano.

I componimenti dovranno avere gli scacchi come tema diretto o metaforico di riferimento.

Per prendere visione del bando, potete cliccare qui.

Invito tutti a partecipare seguendo non solo le orme di celebri poeti come Omar Khayyam, Dante Alighieri, Torquato Tasso, Marco Girolamo Vida, Giovan Battista Marino, Jorge Luis Borges, Eugenio Montale ed altri, ma anche quelle che vi presentiamo qui di seguito di poeti più vicini a noi come Glauco Senesi, Giovanni Facchetti (Maestro di Scacchi che da poco ci ha preceduto a lasciare questo strano mondo) e di una bambina, che quando aveva otto anni è stata mia allieva, Alice Barbieri, il cui testo, recitato in casa del poeta Tonino Guerra (1920-2012), mi fece ottenere un graditissimo applauso.

Il pedone un poco matto

Piccolo soldato
al servizio del suo Re,
impavido guerriero,
sfidi il mondo
alla ricerca della perfezione
nella vittoria
e nella promozione.
Forchette ed en passant,
salti vigorosi
ed infine resti solo
a scrutar l’orizzonte;
il traguardo è fissato,
laggiù vi è l’ottava,
solo pochi passi
e ti trasformi in un gigante;
infine corri dal tuo signore
e con gran classe annunci:
“Sono il pedone un poco matto, oh mio
Sire, e per te sacrifico la vita
con la gioia ed il sorriso
di una diva”.

Glauco Senesi


Scacchi

Si fronteggian i Re sulla scacchiera
come fosse una battaglia per la vita
e il giocator perdente si dispera
per la svista che ha deciso la partita

e meditando sulla posizion fatale
che prima della fine avea raggiunto,
dà solo la colpa a quell’error banale
per non aver racimolato il punto,
quasi mai ammette l’altrui bravura
che è come dir d’aver meno intelletto,
del parer dell’avversario non si cura,
sempre alto, a scacchi, di sé il concetto.

Per mitigar la sconfitta che è cocente
mentre l’anima dall’ira è scossa
non fa che ripeter nella sua mente
“perché non ho fatto l’altra mossa”

E poi la notte quando il sonno tarderà,
è la rabbia che procura un tramestio,
fino a che Morfeo non sentirà pietà
nella testa avrà dei pezzi il turbinio.

Cavalli e alfieri volteggian da folletti
per conquistar la casa nera o bianca,
per quella notte saran scacchi maledetti
per poi tornar un gioco che mai stanca.

Vincer inebria come fosse esaltazione
giocar bene diventa quasi un’arte
ogni partita sa regalar nuova emozione
fortunato chi di sto mondo ne fa parte.

Giovanni Facchetti


Il pedone inutile

C’era una volta, un pedone che credeva di non servire a nulla.
Un giorno il pedone decise di andarsene via per sempre.
Ma quando due bambini vollero giocare a scacchi, mancava un pedone!
Allora un bambino disse: “Oh no! dobbiamo assolutamente trovare quel pedone; altrimenti non possiamo più giocare!”
Il pedone, essendo lì vicino, sentì tutto e ne fu felice che tornò subito lì dov’era prima.
Il pedone quel giorno capì che anche se è quello che vale meno,
vale molto perché senza di lui non si può giocare a scacchi!

Alice Barbieri


Vi sono piaciute? Io spero di sì e vi auguro buon lavoro e ricordatevi che “il naufragar è dolce nel mar degli Scacchi; un mare che nessuno scoglio può arginare”.

Anche per questo premio di poesie sul gioco degli scacchi, come per il recente premio letterario riservato a racconti brevi “L’ultimo scacco”, la valutazione delle opere sarà a cura di una commissione giudicante formata tra i più autorevoli esperti del panorama scacchistico e culturale italiano presieduta da me ed è composta da:

Gisella Fidelio (Docente Università N. Ginzburg e Poetessa), Roberto Cassano (Istruttore, studioso del gioco, componente della redazione del blog “Uno Scacchista” e della Commissione Attività Culturali e Benemerenze FSI), Carlo Alberto Cavazzoni (Maestro di scacchi, istruttore e scrittore), Paolo Fiorelli (Giornalista e scrittore di “Scacco matto con delitto”), Mario Leoncini (Coordinatore della Commissione Attività Culturali e Benemerenze FSI, scrittore, divulgatore e Maestro di scacchi), Renata Ricci (Docente Università N. Ginzburg e Coordinatrice Artistica del concorso internazionale di poesia Adriano Fornacciari “Città di Vignola”), Glauco Senesi (Poeta di versi scacchistici), Carmen Salis, (poetessa e editrice di “Amico Libro”), Giuseppe di Matteo (giornalista), Luca Neri (Giornalista di Sardegna Uno e consigliere del Comitato Regionale Scacchi Sardegna).

I criteri che saranno analizzati dai giurati saranno: attinenza al tema, stile, coinvolgimento emotivo e originalità.

Il montepremi di € 300 verrà suddiviso tra le opere finaliste così:

  • 1° classificato: € 150
  • 2° classificato: € 90
  • 3° classificato: € 60
  • 4° classificato: € 50 in buoni acquisto “Le due Torri”
  • 5° classificato: € 30 in buoni acquisto “Le due Torri”

Le prime tre poesie premiate verranno pubblicate nel profilo Facebook e Instagram dell’Associazione Culturale Le Pergamene di Melquiades e sul blog UnoScacchista: ringrazio gli amici della Redazione sempre attenti anche all’aspetto culturale degli scacchi.

Vinca il migliore!!!


Sono nato a Carpi il 17 settembre del 1953. Diplomato nel 1972 in Perito Tecnico Industriale ho successivamente superato il biennio d’Ingegneria chimica. Sono Maestro di Scacchi ad honorem ed Istruttore della F.S.I. Autore di libri di buon successo come: “Il Castello degli Scacchi” (Ed. LE DUE TORRI 2008), “I segreti del Castello degli Scacchi” (in collaborazione con il Maestro Internazionale Roberto Messa Ed. LE DUE TORRI 2011 ), “Il piccolo Cavaliere del Re degli Scacchi” (Ed. La Fondazione di Vignola). Nel 2010 ho ricevuto il premio per il migliore istruttore del nord Italia 2009.

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1 thought on “Scacchi, desiderio di infinito

  1. Buenos días!

    Mi felicitación por la genial idea del Premio Internacional de Poesía de Ajedrez !!!

    Muy cordialmente.

    José María Gutiérrez Dopino

Rispondi a José María Gutiérrez Dopino.Annulla risposta

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