Uno Scacchista

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Purdy-Napolitano, “eccitante come un incubo”

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Cartolina per le partite di scacchi per corrispondenza (BLithiumFlash, CC BY-SA 4.0]

(di Salvatore Tramacere)
Quella che presento è una vecchia partita per corrispondenza molto famosa, ma difficile da reperire con i commenti dei due giocatori, perché la sua ultima pubblicazione, a quanto mi risulta, risale a qualche decennio fa.

Si tratta della Purdy-Napolitano, giocata nel 1° Campionato mondiale per corrispondenza tra il 1950 e il 1953. Come è noto, il vincitore fu l’Australiano Purdy che precedette Napolitano di mezzo punto, ragion per cui questa partita fu certamente decisiva per l’assegnazione del titolo; una partita “selvaggia” ed “eccitante come un incubo”, secondo Purdy, di sicuro drammatica.

Prima qualcosa sui due giocatori.

Cecil John Seddon Purdy (1906 – 1979)
[Courtesy Edward Winter Chess Notes]
Cecil John Seddon Purdy nacque a Būr Saīd (Porto Said) il 27 marzo 1906, primo di tre figli, da John Smith Purdy, medico, ed Emily Crake, Inglesi di nascita.

Per motivi che non mi sono noti la famiglia era in Egitto e, in seguito, si trasferì in Tasmania e poi in Australia. Dopo la I Guerra mondiale, durante la quale il padre servì nell’esercito australiano, i Purdy si stabilirono a Sidney.

Durante i suoi studi Cecil imparò a giocare a scacchi e presto diventò un forte giocatore: prima di laurearsi (nel 1930) vinse il campionato neozelandese del 1924/25 e si classificò terzo in quello australiano del 1926. Nel 1929 fondò la rivista Australasian Chess Review (che nel 1944 mutò nome in Check, dal 1946 in Chess World pubblicata fino al 1967).

Purdy, che ottenne il titolo di GM ICCF nel I Campionato mondiale per corrispondenza, fu un autentico professionista degli scacchi.

Fu colto da un malore mentre giocava a scacchi in un torneo nel Chess Centre del New South Wales il 6 novembre 1979 e morì nello stesso giorno in ospedale a Sidney, per approfondimenti qui.

Mario Napolitano
Autore sconosciuto, Pubblico dominio, https://it.wikipedia.org/w/index.php?curid=2059620

Mario Napolitano (Acquaviva delle Fonti, 10 febbraio 1910 – Firenze, 31 ottobre 1995), divenne Maestro della FSI nel 1935 e Grande Maestro Internazionale per corrispondenza nel 1953.

Vicinissimo più volte al titolo di campione italiano a tavolino (2° a Firenze 1943, Reggio Emilia 1957, San Benedetto del Tronto 1961 e Rovigo 1966).

Vinse il torneo minore di Milano nel 1934, il torneo Magistrale di Milano del 1938, i tornei di Levanto e di Gardone nel 1957.

Nel gioco per corrispondenza vinse il primo (1941) e il secondo (1947) Campionato Italiano ed ottenne il 2ºposto (ex aequo con lo svedese Harald Malmgren) nel primo Campionato del mondo di scacchi per corrispondenza organizzato dall’ICCF (1950-1953), che è rimasto per 60 anni il miglior risultato di un italiano in ambito maschile fino a quando nel 2013 Fabio Finocchiaro divenne Campione del mondo di scacchi per corrispondenza.

Fu molto attivo anche in campo internazionale, partecipando a vari tornei: tre Olimpiadi (1935, 1936 e 1937); il primo Campionato europeo individuale a München nel 1942, nel quale ebbe la ventura di affrontare il Campione del mondo Alechin, senza timori reverenziali, resistendo fino alla 69a mossa; per approfondimenti  qui.

Questa è la partita Purdy-Napolitano: il tema è uno dei classici degli scacchi: prendi una partita recente giocata ad alto livello, con un’apertura originale; trovi dei possibili miglioramenti e decidi – non senza coraggio, considerato il contesto – di seguirne la traccia per sorprendere il tuo avversario.

La ripropongo così come fu pubblicata su Telescacco nuovo [1] nel fascicolo di febbraio 1984 e, successivamente, nel Quaderno tecnico n. 4 [2] a gennaio 1988, a cura di Angelo Bruni, con le note dei due contendenti.

Limito al minimo i giudizi del motore, quanto basta per precisare in alcuni momenti la reale situazione sulla scacchiera, al di là delle valutazioni dei contendenti.

Classifica finale del 1° Campionato mondiale ICCF (1° maggio 1950/31 marzo 1953)

Potete trovare qui tutti i post della rubrica ‘Quando Stockfish era solo uno stoccafisso’.

[1] All’epoca Organo Ufficiale dell’ASIGC (Associazione Scacchistica Italiana Giocatori per Corrispondenza).

[2] Pubblicazione riservata ai soci ASIGC.


Salvatore Tramacere – Classe 1953, pugliese per nascita e sentimento, romano per adozione lavorativa, ho appreso gli scacchi a 11 anni. Per varie ragioni ho giocato con discontinuità a tavolino (sono una passabile 2N); ho ripiegato sul gioco per corrispondenza, conquistando il titolo di Maestro. Amo spulciare tra vecchie carte, spesso virtuali (il web è una miniera). Ho auto pubblicato “Immortali e Sempreverdi”, raccolta di gemme ottocentesche corredate dai commenti dei contemporanei. Mi onoro di far parte del “Gruppo Romano di Studi e Ricerca Storica sul Gioco degli Scacchi”, fondato da Arnaldo Monosilio e Bruno Arigoni.

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