Gli scacchi non hanno età
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22 agosto 1913: Walter Wisby, 8 anni, contro T. Whiltard, 91 anni, a Cheltenham. (Foto da Hulton Archive/Getty Images)
(Rosario Lucio Ragonese)
Il gioco degli scacchi è uno sport, ma uno sport diverso, infatti mentre negli altri sport la “carriera” ha un intervallo di tempo limitato negli scacchi no. Gli scacchi possono durare per tutta la vita e anzi si dice che con gli scacchi il cervello non invecchia.
Certo lo si dice per tutte le attività in cui l’uso del cervello è preminente e ci cercano di far credere che previene demenza senile e Alzheimer. Non sappiamo se sia vero ma lo speriamo.
Non ho iniziato a giocare giovanissimo, non si usava !
Coloro che sono diventati campioni del mondo hanno iniziato quasi tutti a 4 anni e mezzo e oggi i tornei giovanili e le attività scacchistiche giovanili sono molteplici.
Ma abbiamo vissuto in un’altra epoca con orologi meccanici, se c’erano, e circoli nel retro dei bar.
Abbiamo vissuto in un periodo eroico e ci spostavamo per scontri ritenuti epici in cui il Dopolavoro Ferroviario di piazza dei Consoli si scontrava contro Roma 4, il quarto Municipio del Comune di Roma.
Non esiste il Dopolavoro Ferroviario e i Municipi romani hanno cambiato numero.
Cosa c’è rimasto, l’immutato amore per gli scacchi che ci hanno accompagnato per tutta la vita.
Nella foto il trofeo vinto da me a Forli nel dicembre 1981, primo classificato nel Campionato Italiano ARCI di Prima Categoria, il magistrale vinto da Luigi Santolini che proprio quest’anno a settembre ha vestito i colori della nazionale italiana over 65 al mondiale a squadre. Per la cronaca l’Italia si è classificata quarta.
Per chi fosse curioso lo strano trofeo rappresenta la torre di Forlì e gli anelli che si mettono al naso delle mucche.
Nell’altra foto il medaglione vinto qualche mese fa ad Agrigento come primo degli over 65, ecco il punto sono passati 42 anni e si gioca comunque per vincere.
In quale altro sport è possibile fare altrettanto ? Gli scacchi sono unici. Ti permettono di competere con obiettivi diversi ma pur sempre ti senti vivo perché puoi continuare a giocare e a giocare per vincere.
L’importante non è vincere ma poter giocare per vincere.
E se poi ci riesci … meglio
Il 6 settembre è apparso su qualche gruppo scacchi la seguente foto…
… con questa didascalia “Imperia Torneo C – Giovanni Diena (classe 1926) sta per iniziare il quarto turno (imbattuto 2 su 3) contro il suo avversario che ha solo 87 anni in meno”.
Per i non giovani avete davanti l’autore del primo programma informatico per gli accoppiamenti nei tornei di scacchi, il mitico sistema italo-svizzero, Giovanni era un informatico per hobby visto che di professione era farmacista.
Giovanni Diena è un mio amico, gioca nel mio gruppo Lichess, e mi permetto di raccontarvi un aneddoto.
Telefono a Giovanni, mi risponde la moglie, e alla mia richiesta di passarmi Giovanni risponde “Non posso disturbarlo, sta giocando !” Giovanni è un accanito giocatore on line.
Lunga vita a noi e lunga vita agli scacchi un gioco per tutte le età.
Sei un grande Lucio….dal tuo amico del DLF “ti rilassi” Marco