Uno Scacchista

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Chess Tweet: Ma quanto è divertente questo Freestyle!

Immagine di Seraphin Cognitara

(Antonio Monteleone)
Avete mai giocato al Freestyle? Vedo già la folta schiera di puristi alzarsi indignata e andare via senza rispondere. Devo confessare che anche io, le prime volte che se ne parlava, ho avuto delle reazioni del tipo: “Ma che è ‘sta roba?”; “Ma gli scacchi sono un’altra cosa!” e via dicendo, lasciandomi andare a commenti decisamente poco positivi.

Ma cosa è questo “Freestyle”? Non è altro che il nuovo nome dato a un’invenzione del grande Fischer, il Fischer Random, da lui ideato per uscire dalla morsa della preparazione teorica e far giocare l’uno contro l’altro solo con la propria testa fin dalle prime mosse. Poi, il nome è stato sostituito da Scacchi960 perché sono 960 le posizioni raggiungibili modificando la posizione dei pezzi sulla prima e ottava traversa ogni volta ad inizio partita, con l’accortezza di avere il Re sempre tra le due Torri e gli Alfieri su Case di colore contrario. Sembra incredibile che, modificando la posizione iniziale dei pezzi disposti su una sola traversa, si possa raggiungere un numero così alto di configurazioni, ma è una questione matematica e tant’è. E infine si è arrivati al Freestyle! Ma cos’è? Si, la spiegazione sta nella sua traduzione in italiano ma a me, quando ho visto per la prima volta questo nome, sono apparse nella mente le immagini di quei balli moderni giovanili, con passi inventati al momento e con le evoluzione acrobatiche dei ballerini (ma sono poi definibili così?) che roteano sulla schiena per terra e non solo.

Ora, mi chiedo cosa ci spinga a cambiare il nome di un’invenzione, di per sé rivoluzionaria, di uno dei più grandi geni scacchistici mai esistiti, e quasi mi farei promotore di una petizione per tornare al nome originale senza se e senza ma. Però oggi, nomi e mode scacchistiche le decidono altri e obtorto collo dobbiamo accettare la cosa.

Ma dove si gioca questa nuova variante del Nobil Giuoco? Oltre che nei vari, non frequenti, tornei organizzati agli alti livelli, sicuramente online sul sito Chess [dot].com e regolarmente a tavolino… al circolo scacchistico A.S.D. Steinitz di Roma! E sì, almeno due volte al mese qui viene organizzato, il mercoledì alle 21,00, un torneo blitz o rapid con questa nuova formula che sta incontrando il favore degli scacchisti del circolo e non.

Come si può vedere dalla locandina, noi dello Steinitz non ci pieghiamo alle mode e ancora utilizziamo i due vecchi nomi per questo tipo di tornei!

Tornando al quesito iniziale, devo confessare che è proprio divertente! Diciamo che l’orario scelto, soprattutto dopo una giornata lavorativa, non è il massimo per la concentrazione e l’attenzione; stessa cosa per la cadenza di gioco: già è difficile capire cosa fare soprattutto all’inizio, poi se mettiamo anche il tempo ridotto per operare le scelte delle mosse…

Io, dopo aver letto il post dedicato alla sua vittoria del Grenke Open Freestyle, ho scoperto di giocare alla Carlsen! Penso parecchio all’inizio della partita (e qui finisce la similitudine) e poi muovo, o cerco di muovere, velocemente per recuperare il tempo perso con effetti simili a quando iniziai a giocare a scacchi da ragazzino: pedoni e pezzi in presa in quantità fino ad arrivare, “… solo in due casi, solo in due casi vostro onore”, a lasciare in presa la Donna! Diciamo cose devastanti se accadute in partite a tempo lungo regolari, ma alla fine divertenti in questo nuovo contesto, soprattutto per l’avversario!

Come tutte le cose nuove, diciamo che questa formula attira e, come le ciliegie, una partita tira l’altra, soprattutto quando si decide di giocare con la variante del cambio della posizione ad ogni turno. Non so, ma l’idea di trovarsi in “mondi inesplorati” è decisamente stuzzicante, solo che bisogna cambiare completamente il modo di affrontare le partite, soprattutto all’inizio, perché concetti e idee consolidate nel tempo, in questo caso vengono rimesse in discussione.

Per capire meglio di cosa stiamo parlando, ecco due partite tratte dal torneo sopra citato vinto da Magnus Carlsen con uno stratosferico 9 su 9 ad affiancare l’altrettanto stratosferico 11 su 11 di Robert Fischer ottenuto nel Campionato Statunitense 1963/64 e a rendere così omaggio alla sua invenzione: il Fischer Random!



Una delle partite più complicate del torneo. Carlsen ha espresso un disappunto alla caduta della bandierina di Maghsoodloo, perché avrebbe voluto non vincerla per il tempo ma sulla scacchiera, e alla fine la fortuna aiuta gli audaci e lui lo è oltre che fortissimo. Vittoria importante perché il giovane iraniano è arrivato poi nel gruppo dei secondi e, in caso di vittoria, avrebbe potuto insidiargli il primo posto.

Di seguito la sua vittoria all’ultimo turno contro il giovane Keimer che lo ha consacrato alla storia.



Allora? Che ve ne pare?

Alcuni nostri commenti al circolo, dopo aver giocato le nostre partite, sono stati di questo tenore: “Non c’ho capito proprio niente!”; “A me quest’Arrocco proprio non va giù.”; “Ma il pedone “h” non era protetto!” dopo aver perso pedone e Qualità a seguito di un’inaspettata ♗xh7 con un Cavallo in h8, la Torre in g8 e il Re in f8. Eh sì: dopo aver metabolizzato per decenni che i pedoni “h7” e “a7”, e gli omologhi dall’altro lato della scacchiera, sono protetti dalle Torri, non fai caso che questi in alcune delle nuove posizioni così non sono e, pata-trac, il danno è fatto!

Cosa dite? Sono gli Scacchi del futuro o ancora solo una divertente variante?

A voi e ai posteri l’ardua sentenza!

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4 thoughts on “Chess Tweet: Ma quanto è divertente questo Freestyle!

  1. dobbiamo dire che un po’ riequilibria le cose, il vantaggio del giovane veloce che sa a memoria la teoria della variante giocata, con questa nuova situazione dove praticamente devi già passare ad un approccio da mediogioco, e l’esperienza del meno giovane può compensare il divario. spero prenda piede nei circoli cosi da poterlo giocare sempre piu’ spesso, però il tempo di riflessione dovrebbe essere piu’ lungo, tipo 20+2

    1. Sapere a memoria una variante non significa poi saperla giocare. Sicuramente, oggi, la teoria ha qui un impatto minore vista la difficoltà di prepararsi su tutte le configurazioni iniziali possibili. La cosa più interessante è la possibilità di cambiare la posizione ad ogni partita ed entrare in territori sconosciuti come un esploratore. Per I tempi di riflessione, poi, si possono utilizzare tutti quelli conosciuti. Al Grenke, ad esempio, hanno utilizzato la cadenza di 90 minuti per tutta la partita più 30 secondi a mossa. Che dire? Decisamente stimolante.

  2. Si, ma se mettessimo il Centauro a sx ( alfiere+cavallo) e il Campione a dx (torre +cavallo) in 10×8?

    1. Ti risponderemmo di trovarci difronte a delle variazioni eterodosse già tentate, senza successo, nel passato. Ne abbiamo già parlato qui: https://unoscacchista.com/2020/10/31/variazioni-eterodosse-le-rivoluzioni-fallite-sulla-scacchiera/. Che dire di aggiungere anche la Donna Cavallotta, pensata addirittura da Ruy Lopez nel 1561e magari di arrivare a una Scacchiera 10×10 come si fa oggi nella Dama internazionale? Tutto interessante, ma possiamo poi parlare ancora di Scacchi?

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