Seconds out!
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“Fuori i secondi!” si grida poco prima dell’inizio dei round degli incontri di boxe. Qui stiamo parlando di scacchi, ma comunque oramai ci siamo: tra meno di 24 ore comincia l’incontro tra Carlsen (25 anni) e Karjakin (26 anni) per il titolo di Campione del Mondo di Scacchi.
Oggi pomeriggio a New York si è svolta la conferenza stampa di prammatica, durante la quale si dicono tante cose inutili (il classico ringraziamento alla FIDE, agli sponsor e agli organizzatori) e tante cose ovvie, si fanno domande scontate e si ricevono risposte altrettanto scontate, ma comunque alcune piccole annotazioni e commenti si possono fare.
Il presidente della FIDE Kirsan Ilyumzhinov non era presente a causa delle sue beghe con l’Amministrazione USA. Il rappresentante FIDE, il vice-presidente Israel Gelfer, si è rifiutato di commentare il fatto in risposta a una domanda del corrispondente della BBC sull’eventuale imbarazzo creato da questa ingombrante assenza, definendo la domanda fuori contesto nella conferenza stampa e legata a questioni “politiche”: il presidente è contento di rispondere privatamente, gli ha fatto eco Ilya Merenzon di WorldChess. [1S: Insomma non hanno detto se si sentono in imbarazzo, quindi lo sono]
Carlsen è sembrato molto più a suo agio di Karjakin, a prescindere dalla ovvia maggior padronanza dell’inglese, lingua usata da tutti durante la conferenza stampa. Si è anche permesso una battuta sul fatto che tutti si stavano riferento ai due contendenti “entrambi di soli 26 anni” (essendo nati nel 1990): Carlsen ha tenuto a precisare che ha 25 anni e che non compirà il ventiseiesimo anno nelle prossime due settimane. Credo che parlare di “couple of weeks” sia stato solamente l’uso di una espressione generica in inglese, perchè il match (a meno di sorprese) durera tre settimane. [1S: Oppure Carlsen ha un piano preciso?]
Sull’argomento hacker, Carlsen ha tenuto a precisare che non temeva certo un’attività di questo tipo da parte del team Karjakin. Il russo, dal canto suo, ha detto che hanno usato solamente un antivirus scaricato da Internet. [1S: Mi sembra una questione che può essere derubricata a chiacchiera da circolo oppure inquadrata in una situazione ben più ampia e legata agli ormai famosi e famigerati “hacker russi”]
E’ stato svelato il segreto di Pulcinella: la composizione dei team per i componenti già noti a tutti. Nel senso che si sa da tempo che con Karjakin lavorano Vladimir Potkin e Alexander Motylev e che il danese Peter Heine Nielsen è il coordinatore del team Carlsen. Per il resto, bocche cucite, anche se Karjakin ha svelato l’ulteriore segretissima notizia che “Skype lavora per lui” (ovvero che molti altri sono in contatto con lui). [1S: Ma a che cosa saranno mai serviti tutti i soldi investiti nella preparazione del match (per Karjakin si parla di un milione di euro)?]
E’ stato chiesto a Carlsen se la partecipazione (suggerita ma non dimostrata) di Ian Nepomniachtchi al team Karjakin gli avesse creato qualche problema, visto che “Nepo” aveva partecipato a molte sessioni di allenamento con Carlsen prima dei match con Anand. Carlsen, molte semplicementa ha detto che, anche se fosse una notizia confermata, per lui non ci sarebbe nessun problema di rapporti con Ian. [1S: Magari, visto che il responsabile del suo team passò dal team di Anand a quello di Carlsen per la preparazione del primo match mondiale, sa che queste cose sono sempre accadute…]
A parte una deludente presentazione di una scatola nera con scritta bianca “WOW” sul retro che Merenzon ha descritto come dei visori 3D che permetteranno a coloro che useranno la loro applicazione sullo smartphone di avere una visione molto più realistica delle partita (senza però fare vedere nulla di questa meraviglia, a parte le facce perplesse di che era seduto al tavolo – i rappresentanti degli sponsor, i giocatori e l’arbitro capo), non è stato detto nulla su quali saranno gli ospiti famosi, chiamati a eseguire l’ormai rituale prima mossa. E’ stato chiesto, provocatoriamente, se sarebbe stato il neo-eletto presidente Trump, ma Merenzon ha solo detto che saranno delle “celebrità”, scelte per popolarizzare il gioco. [1S: Ce ne faremo una ragione e ci accontenteremo delle mosse che faranno i due campioni]
Insomma una mezz’ora di molte banalità e qualche conferma sulle personalità dei giocatori: teso e probabilmente a disagio in una conferenza tutta in inglese Karjakin, spigliato e anche spiritoso Carlsen, ormai sempre più abituato a stare davanti alle telecamere e ai microfoni. Tutte qualità che però sulla scacchiera non contano.
Forza, manca ormai poco: Seconds out!