I più matti di Marzo
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(Topatsius)
Il mese di marzo non è ancora finito ma già due concorrenti bussano, da domenica 5, alla porta della redazione di “Unoscacchista” per la corona di “Il più matto”. Giudicate voi chi è il meno meritevole dei due.
Il primo matto viene da Teheran, e precede l’altro solo di un paio d’ore. Il bianco è il diciassettenne grande maestro (Elo 2524) Shahin Lorparizangeneh, giovanotto di belle speranze ma dal cognome che lontano dal Golfo Persico risulta difficilmente pronunciabile. Il nero è il connazionale Pouria Darini, 26 anni, anch’egli GM (Elo 2518). E’ il primo turno del campionato nazionale iraniano.
Questa è la posizione dopo la mossa n. 47 nera: Cd7-f6.

Lorparizangeneh, sul quale crediamo punti assai la IRCF (Chess Federation of Islamic Republic of Iran), fa rabbrividire il proprio allenatore e i propri fan con la sua mossa, che è 48.Cxc5??
I due punti interrogativi sono pochi, visto che di scelte per mantenere l’equilibrio sul campo ce n’erano più d’una: ad esempio cambiare i due cavalli, o ancor meglio piazzare il proprio in d6. Adesso invece al Darini non resta che ringraziare e portarsi a casa un insperato e bel matto con …. 48. … Td1+ e il matto arriva in tre mosse, sia dopo 49. Re2 sia dopo 49. Rf2, confezionato da quegli scalmanati dei due alfieri neri. 49. Re2 Af3+ 0-1.
Seguono infatti 50. Rf2 Ae1+ e 51. … Axg3#.
Il secondo matto del mese viene dal circolo del Café Batavia di Amsterdam, che qualcuno di voi avrà frequentato perché sta (dal 1920) proprio di fronte alla Stazione Centrale e dove per solito si gioca a scacchi ogni lunedì. In questi locali si è concluso ai primi del mese un piccolo torneo con 10 giocatori.

La vecchia guardia è stata poco fortunatamente rappresentata dal tedesco Eric Lobron, classe 1960, GM molto forte e temuto negli anni Ottanta-Novanta. Lobron (a inizio 2017 aveva Elo 2533) vanta numerosi successi, primo fra tutti l’essere stato dal 2004 al 2014 (così dicono le cronache) il compagno della splendida modella estone Carmen Kass, a sua volta buona giocatrice e poi parlamentare europea ed anche ex Presidente della Federazione scacchi di Estonia.

(Foto di Carsten Straub/André Schulz, fonte ChessBase)
Lobron ad Amsterdam è finito nelle retrovie, con una sola partita vinta e alcune amarezze come questa contro l’olandese Mark Timmermans (MI, 2407).

Qualunque principiante difenderebbe qui il pedone g5, forse con h6 o forse con De5, con posizione abbastanza equilibrata. E’ prevedibile che Eric sia stato qui distratto da qualcuno (o qualcuna!) entrato nel bar e che abbia deciso di chiudere subito questa noiosa partita. Ha infatti mosso: 36. … g4??, subito abbandonando dopo la evidentissima 37. Dg5+. Infatti il Re non può andare in h8 per il matto di Torre in f8. E nemmeno si può giocare 37. … Dg6, a causa di 38. Dxe7+.
Una conclusione, oserei dire, tipica di “spingipedoni da bar”. Da uno come Eric Lobron, che ai suoi tempi ha battuto gente del calibro di Korchnoi, Seirawan, Polugaevsky, Larsen, Timman, Hort, Adams, Gelfand, Shirov e Karpov non ce lo aspettavamo. Lo perdoniamo? Ma sì, anche perché sappiamo che dal 2004 circa si è occupato in prevalenza di backgammon e di altro.
Per il momento mi pare che Lobron conduca nettamente e meritatamente la gara, con la sua “cappella” da dilettante!
Forse Lobron è stato distratto da qualcosa ( o “qualcuna”), ma il giovane iraniano? Secondo me il “più matto di Marzo” è ben meritato da quest’ultimo.