Il piacere di giocare a scacchi non ha età
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(UnoScacchista)
Scordiamoci campionati, titoli in palio, torneo a squadre, promozioni e punteggi Elo: cosa rimane? Il piacere di giocare a scacchi, di condividere una passione e di sfidarsi senza pressioni particolari. Il 25 e il 26 Marzo a Jurmala si è giocato un match tra due giocatori apparentemente intramontabili: Nona Gaprindashvili e Evgeny Sveshnikov.
Una sfida che rimanda a qualche decennio fa, anche se, nel periodo d’oro dei due giocatori, mai si sarebbe potuto pensare a un match tra di loro, visto l’allora quasi incompenetrabilità degli scacchi femminili con quelli maschili.
La georgiana Nona Gaprindashvili, oggi 75enne, è stata campionessa del mondo per 16 anni tra il 1962 e il 1978 e la prima donna ad ottenere, nel 1978, il titolo di Gran Maestro (“meritato“, come tenne a precisare Pal Benko). Tanta è la sua importanza nella storia degli scacchi che, con lei ancora gagliardamente in giro a spostare pezzi sulla scacchiera, alle Olimpiadi Scacchistiche viene aggiudicato il premio “Nona Gaprindashvili” alla Nazione che arriva prima nella classifica combinata maschile e femminile. Tanto per smentire chi potrebbe pensare che ormai le sue capacità scacchistiche siano scomparse, ricordo che è campionessa del mondo 65+ in carica da tre anni.
Il léttone Evgeny Sveshnikov, che ha da poco compiuto 67 anni, ha legato il suo nome a una ben nota variante della Difesa SIciliana e, come dimostrato anche di recente, si difende ancora molto bene nei tornei, anche rapid.
L’incontro, organizzato in paralleo a un torneo rapid con partecipazione riservata a ragazzi sotto i 15 anni e adulti sopra i 55 anni (una combinazione curiosa e interessante, ammetterete) , ha un sapore particolare, sia per l’effetto, se vogliamo, nostalgico di vedere questi due grandi interpreti degli scacchi fronteggiarsi sia per l’atmosfera rilassata che entrambi hanno affermato di apprezzare.

Il risultato? Non è la cosa più importante, ovviamente, ma è giusto riportarlo. Anche perchè prima del match il bilancio tra i due giocatori era a favore della georgiana, che, come Sveshnikov ha tenuto a precisare, “dopo avere combattuto alla pari con tutti i grandi campioni, è ancora molto forte“.

(fonte Federazione Russa)
Giocato su 6 partite rapid, alla fine Evgeny ha prevalso nettamente (5 a 1 con due patte). Nona non sarà stata contenta alla fine, ma le partite non sono state tutte decisamente in favore del lituano, che alla fine ha reso onore all’avversaria e al pubblico in questo modo “Sono state tutte partite combattute e a Nona è mancata solo l’energia.” “Dopo la prima giornata di gioco (NdA: Sveshnikov era in vantaggio per 2,5 a 0.5) mi sarei anche accontentato di tre patte, ma abbiamo voluto giocare per il pubblico che è accorso numeroso.” “Dopo due giorni e sei partite mi sento abbastanza stanco: non so so come faccia Nona, che sembra fresca come una rosa!”
Chissà se un giorno, tra 30 anni, si giocherà un match tra Judit Polgar e Baadur Jobava e chissà come finirà!