FIDE World Cup 2017 – Terzo turno
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(UnoScacchista)
Per arrivare agli ottavi di finale, la World Cup ha deciso di mettere in scena un turno pieno di sorprese ed eliminazioni eccellenti: Carlsen, Kramnik, Nakamura, Caruana, Nepomniachtchi e Li Chao fanno le valigie e tornano a casa. Sono stati quindi eliminati (o, come Topalov, non hanno partecipato) tutti i protagonisti dei Match per il titolo di Campione del Mondo da quando, nel 2006, è stati riunificato il titolo. Ma il terzo turno è finito sui giornali anche per un paio di bermuda…
Partiamo proprio da quest’ultima notizia, ma lo facciamo solo per dovere di cronaca, perchè non è una bella pagina per gli scacchi. Come sapete, una delle grandi sorprese del secondo turno è stata l’eliminazione di Anand da parte del canadese Anton Kovalyov.

Il venticinquenne, di origini ucraine, è arrivato in anticipo nella sala di gioco, indossando un francamente poco elegante paio di bermuda (vedi foto). Uno degli arbitri gli ha chiesto di indossare un paio di pantaloni più consoni al torneo (esiste, anche se non definito precisamente, un Codice di Abbigliamento nei tornei FIDE). Alle rimostranze di Kovalyov, che aveva giocato proprio con quel paio di bermuda i due turni predecenti e dato addirittura una intervista dopo la vittoria con Anand, è poi seguita una richiesta di chiarimento sul colore che il canadese avrebbe avuto contro Rodshtein. Mentre l’arbitro andava a controllare, è intervenuto Zurab Azmaiparashvili, Presidente dalla ECU e uno degli organizzatori del torneo, che gli ha chiesto bruscamente di andare a cambiarsi pena una sanzione. La discussione è rapidamente salita di tono, sia perchè il Regolamento FIDE non parla di sanzioni, sia perchè Kovalyov si è risentito dell’atteggiamento violento di Azmaiparashvili, che lo ha anche apostrofato con la parola “zingaro”. Il georgiano dice che intendeva dire che era “vestito come uno zingaro”, Kovaylov dice che lo ha usato come insulto; in ogni caso il giocatore si è allontanato dalla sala di gioco per non tornarvi più. Entrambi hanno poi rilasciato dichiarazioni scritte pubbliche, presentando versioni e punti di vista diversi.
Insomma, un episodio tutto sommato di scarsa importanza e che sarebbe stato possibile gestire molto meglio convocando il giocatore separatamente e con ampio anticipo sull’inizio delle partite (in fin dei conti tutti avevano potuto vedere quello sgargiante paio di bermuda durante i giorni precedenti) o risolvere con un semplice compromesso (ossia far giocare il giocatore ammonendolo a giocare il giorno dopo con un paio di pantaloni “consoni”) si è concluso con una bruttissima figura da ambo le parti: da parte di Kovalyov che ha abbandonato frettolosamente Tbilisi (senza neanche ritirare il premio a cui aveva diritto) dando così un incongruo vantaggio a Rodshtein che ha fatto accesso agli ottavi senza giocare, e da parte degli organizzatori, che hanno creato le condizioni peggiori per un giocatore che si stava preparando a una delle partite più importanti della sua carriera.

Se volete, potete leggere molto sulla questione in giro sul web (addirittura sul Washington Post: sembra che per finire sulle pagine dei grandi giornali gli scacchi debbano sempre creare scandalo…), ma a me colpisce anche il fatto che uno degli organizzatori (e non un arbitro) possa minacciare un giocatore di sanzioni pecuniarie (per altro ingiustificate) e che, per di più, sia praticamente impossibile per il giocatore presentare appello perchè uno dei membri del Comitato di Appello nominato dalla FIDE è proprio la persona che lo ha minacciato! Davvero, cambiamo pagina e parliamo di scacchi giocati, prima che lo sconforto mi faccia chiudere il post qui.
Ormai la lista dei Top40 si è trasformata un un campo di battaglia, con solo 12 di loro rimasti in lizza. Ma è ancora più degno di nota il fatto che tra i primi 20 della lista, il solo Svidler guadagna qualche punto Elo, mentre tutti gli altri ne perdono, in qualche caso anche molti! E tra i secondi 20, solo 8 guadagnano qualche punto Elo.

Tra le eliminazioni pesanti ci sono quelle di Kramnik e di Caruana, perchè per qualificarsi per il Torneo dei Candidati adesso non hanno altro che la classifica media annuale: il vicino Torneo dell’isola di Man è diventato improvvisamente importantissimo.
Sul discorso Torneo dei Candidati 2018, c’è un’importante notizia comunicata da Agon, la società organizzatrice del torneo e del Match di finale: la sede è stata confermata in Berlino, dal 10 al 28 Marzo. Visto che tra i qualificati ci sarà anche una wild card scelta dagli organizzatori, è già cominciato il gioco dei pronostici: ne beneficierà Aronian (che soggiorna spesso a Berlino, dove ha una casa) o Kramnik (abituale frequentatore e vincitore del torneo di Dortmund)?
Primo Ottavo (Carlsen)
La vera notizia del giorno, se vogliamo, è qui: il Campione del Mondo (testa di serie n.1) è stato battuto meritatamente dal cinese Bu Xiangzhi, che lo ha prima sconfitto col Nero grazie a un coraggioso sacrificio di Alfiere e poi ha controllato agevolmente la seconda partita, chiusa con un sacrificio di Torre con conseguente scacco perpetuo.

La partita, iniziata come Gioco Piano, ha assunto le sembianze tipiche di un Marshall, con il Bianco in grande ritardo di sviluppo ma con un pedone in più. La differenza rispetto a un Marshall “doc” la fa il pedone in h3. Bu ha infatti potuto giocare 15. … Axh3! e dopo 16. gxh3 Dxh3 17. Cf1 (Carlsen avrebbe ancora potuto rifugiarsi nella patta con 17. Df3 Ah2+ 18 Rh1 Ag3+ e scacco perpetuo) 17. … Tbe8 ha via via sviluppato un attacco insidioso che alla lunga si è dimostrato vincente contro una difesa imprecisa da parte del norvegese. Simpatica (per il cinese!) la posizione finale.

E così Carlsen, che qualche anno fa aveva dichiarato la sua disponibilità a mettere in palio ogni anno il titolo di Campione del Mondo con questo formato e che aveva detto di gradire questo tipo di torneo che premia la capacità di uno scacchista di giocare e vincere a tutte le cadenze, si ritrova fuori ai 32-esimi senza aver neanche giocato una partita Rapid nè tanto meno Blitz. Non è certo un dramma in termini di Elo (un solo punto perso), ma l’ego di Carlsen deve aver avuto un’altra botta, visto che perdura il suo digiuno di vittorie (nessuna nel 2017, se si escludono gli eventi Rapid e Blitz del GCT) e che aveva sicuramente ben altre aspettative da Tbilisi. Da notare anche che quello con Bu è il primo match che Carlsen perde dal 2010 (anche quell’anno nella World Cup, per mano di Kamsky).

Continua senza scossoni la marcia di Svidler, una vera sicurezza nei tornei con questo formato: oltre ad aver vinto l’edizione del 2011 ed essere arrivato secondo in quella del 2015, si è qualificato per gli ottavi in tutte le ultime edizioni a partire dal 2007.
Secondo Ottavo (Vachier-Lagrave)
Finisce la favola dello statunitense Lenderman, che comunque porta un convincente Vachier Lagrave fino agli spareggi.

Fatica molto Grischuk ad avere ragione di Navara, che alla fine cede solamente ai secondi spareggi Rapid. Notevole da parte del ceco il salvataggio in finale della prima partita.

L’ottavo di finale tra Vachier-Lagrave e Grischuk è l’unico che vede di fronte i favoriti della vigilia, le teste di serie 8 e 9.
Terzo Ottavo (Kramnik)
Anche questo ottavo perde la sua testa di serie, Kramnik, ma per mano di uno dei giocatori più geniali, imprevedibili e amati di tutto il circus: Vassily Ivanchuk. Non c’è bisogno di ricordare le mille battaglie vinte dall’ucraino (e, ahimé, anche le tante perse per la sua incostanza di rendimento, una fra tutte la finale per il titolo di Campione del mondo persa nel 2002 con il giovanissimo Ponomariov). A 48 anni, “Chuky” potrebbe avere un’altra chance di giocare un Torneo dei Candidati: siamo con lui!

Il match con l’età media più alta del torneo è stato deciso da un finale giocato in maniera sopraffina da Ivanchuk, che non ha dato scampo a Kramnik.
Nell’altro match, Giri ha rischiato seriamente di perdere con l’indiano Sethuraman, che ha sprecato l’impossibile nella seconda partita. Anche gli spareggi Rapid hanno visto partite caratterizzate da un gioco impreciso ed è solo grazie alla maggior abitudine a giocare partite ad alto livello che l’olandese ha vinto. Come ha poi dichiarato “Non è una questione di saper giocare meglio, ormai: è solo fortuna“. Se lo dice lui che sta giocando, cosa dovremmo pensare noi? Che, in buona parte, ha ragione.

Quarto Ottavo (Aronian)
Aronian è riuscito a superare il turno, ma che fatica! Dopo aver vinto brillantemente la prima partita, tutti si aspettavano una facile patta nel secondo incontro con Matlakov. Ma non avevamo fatto i conti con il russo che, poco d’accordo nell’andare via senza lottare, ha invece sfoderato una grande partita di attacco, punendo l’armeno per un gioco un po’ troppo ottimista. Con soddisfazione Matlakov ho detto che “Aronian ha cercato di battermi 2-0, ma io quest’anno sto giocando meravigliosamente e sono riuscito a provarlo un’altra volta“. Anche agli spareggi il russo ha recuperato una prima volta da una sconfitta ed ha tenuto anche nel secondo spareggio Rapid, per poi crollare nello spareggio blitz: bravissimo comunque, ne sentiremo parlare di nuovo.

Dubov procede nel torneo vincendo il derby russo con Artemiev, ma solo perchè ha vinto una partita che tatticamente avrebbe dovuto perdere. Il giovane Daniil ha candidamente ammesso che “La mia strategia è giocare d’azzardo, sempre.“; questa volta ha funzionato, ma sarà dura contro Aronian.
Quinto Ottavo (So)
Wesley So vince il match con Vallejo Pons grazie alla vittoria nella prima partita, dove lo spagnolo ha giocato un’attacco da kamikaze. Vista con l’ausilio del computer, sembra che l’ex-filippino abbia avuto gioco facile a rintuzzare gli attacchi del Bianco, ma sono sicuro che alla maggior parte di noi sarebbero tremati i polsi. Alla fine, tutto è andato come doveva andare è adesso So è rimasto come principale favorito (sulla carta) alla vittoria finale. Questo è quello che sicuramente sperano Caruana e Kramnik, impegnati in un testa a testa con lui per accaparrarsi la qualificazione per punteggio Elo al Torneo dei Candidati.

Il beniamino del pubblico locale (e anche di molti spettatori virtuali) Jobava batte il russo Nepomniachtchi in un match che prometteva fuochi d’artificio tattici ma che, a causa della formula a eliminazione diretta, è stata in realtà giocata con molta cautela da entrambi. Jobava, che ha dichiarato di sentire molto la pressione del giocare davanti al suo pubblico, ha vinto grazie a una mega-svista del russo, che è tornato rapidamente a casa (davvero, neanche un’ora dopo la fine dello spareggio stava già facendo check out): “Meglio una fine orrenda che un orrore senza fine” ha poi twittato. Se questa è una testimonianza dell’enorme difficoltà psicologica che i giocatori provano nel competere con la formula a eliminazione diretta, siamo d’accordo. C’è chi ha scritto: “Se esiste un inferno per gli scacchisti, la pena è quella di giocare la World Cup per l’eternità“.

Sesto Ottavo (Nakamura)
In questa parte di tabellone segnata dallo “Shortsgate” di Kovalyev, si arriva ad un match di ottavi assolutamente imprevisto: Fedoseev-Rodshtein. Il giovane russo batte infatti la testa di serie n.7, Hikaru Nakamura con una convincente seconda partita. L’americano ha atteso lunghi minuti prima di abbandonare in una posizione strapersa, continuando a guardare il formulario e la sala di gioco: è stata sicuramente dura per lui, visto che non ha praticamente più possibilità di qualificarsi per il Torneo dei Candidati. Adesso volerà rapidamente verso l’isola di Man, dove proverà a giocarsi le ultime tenui speranze di qualificarsi per media Elo.

Settimo Ottavo (Caruana)
Anche qui ci sono state grandi sorprese: abbandona il torneo Fabiano Caruana, uno dei grandi favoriti. Devo ammettere che non ho capito molto la sua strategia di giocare due patte relativamente rapide contro Najer, visto che non è sicuramente uno specialista delle cadenze veloci. E questo è risultato evidente proprio nel primo spareggio Rapid, dove il russo ha vinto con apparente facilità.

Anche l’altro match ha visto la vittoria del giocatore sulla carta più debole, ma , trattandosi di Richard Rapport, la differenza di Elo tra lui e Li Chao non era poi così decisiva. Dopo aver pattato le prime due partite, l’ungherese ha poi vinto con disinvoltura lo spareggio Rapid, raggiungendo Najer in un altro Ottavo che era poco prevedibile a inizio torneo.

Ottavo Ottavo (Mamedyarov)
Già orfano della sua testa di serie Mamedyarov, l’ottavo di finale che si è venuto a creare è un derby cinese. Wang Hao e Ding Liren hanno avuto ragione, rispettivamente, di Kuzubov e Vidit. L’indiano ha avuto le sue chances nella prima partita , ma poi ha ceduto abbastanza nettamente nel primo spareggio Rapid: un ottimo torneo per lui, comunque, che conferma quanto di buono sta facendo e quanto si merita di essere entrato nel club dei 2700. A questo punto ci sarà sicuramente un cinese nei quarti di finale.

Con tutte queste eliminazioni a sorpresa, la composizione dei qualificati agli Ottavi rispecchia comunque la distribuzione iniziale delle nazionalità. Delle nazioni con la rappresentanza più numerosa sono infatti rimasti in lizza 5 russi (un quarto della pattuglia iniziale), 3 cinesi (un terzo dei giocatori al primo turno) ma un solo statunitense (circa un decimo dei 9 ai nastri di partenza). Niente indiani (che avevano 7 giocatori ad inizio torneo): un risultato abbastanza deludente, vista la qualità dei giocatori. Completano l’elenco dei sopravvissuti un giocatore a testa per Ucraina, Georgia, Armenia, Francia, Ungheria, Olanda e Israele.
Oggi si continua con la prima partita degli ottavi di finale. Non c’è riposo per i partecipanti alla World Cup!
Se volete leggere i post precedenti sulla FIDE World Cup, li trovate qui:
- La Domenica Scacchistica: Tbilisi
- La FIDE World Cup verso il Torneo dei Candidati
- FIDE World Cup 2017 – Primo turno
- FIDE World Cup 2017 – Secondo turno
Ritengo si sia in presenza di una formula strampalata, che privilegia essenzialmente le patte d’accordo e la fortuna. In ogni modo avremo degli ottavi di finale interessanti, in specie nella parte alta del tabellone.