Hulak vinse senza volerlo
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(Riccardo M.)
Due anni fa, il 23 ottobre del 2015, si spegneva a Zagabria il Grande Maestro Krunoslav Hulak, detto amichevolmente “Kruno”. Era nato ad Osijek il 25 maggio del 1951. Fu campione jugoslavo (1976) e campione croato (2005). Partecipò a 6 Olimpiadi fra il 1982 e il 1996, tre con la maglia jugoslava e tre con quella croata. Era fortissimo nel blitz. L’ultimo suo buon risultato fu il terzo posto nel mondiale senjores disputato a Rijeka nel 2013 (e vinto da Anatoly Vaisser). E’ stato anche “coach” della nazionale di Croazia. Ed era un grande esperto della difesa siciliana.
Alcuni si ricordano in Italia di lui perché partecipò nel 1984 al Torneo di Capodanno di Reggio Emilia, dove ottenne un buon secondo posto, imbattuto. Seppe vincere svariati tornei (due volte a Banja Luka, poi Varna, Sombor, Osijek) e fu soprattutto ottimo secondo, alle spalle di Tony Miles, all’IBM di Amsterdam nel 1977.
Sempre del 1977 è un curioso episodio, avvenuto in febbraio a Malta, dove si giocava un quadrangolare fra le squadre di Jugoslavia (Parma, Rajkovic, Kovacevic, Hulak, Popovic), Italia (Renato Cappello, Trabattoni, De Eccher, Serpilli, Leoni), Malta e Libia. Risultato scontato, con sole due patte su 12 partite concesse dagli slavi. Per noi piazza d’onore, anch’essa scontata. Ma nella partita Italia-Jugoslavia il nostro Leoni inciampò, purtroppo, in un errore “non tecnico” quando il suo avversario, proprio il GM Hulak, gli offrì la patta. Hulak aveva parlato in slavo, il nostro non aveva compreso nulla e quindi non aveva risposto e si era continuato a giocare. Nella continuazione, Leoni inciampò in ulteriori errori, stavolta “tecnici”, e così il buon Hulak finì per vincere una partita che non voleva vincere.
“Kruno” non era un giocatore di altissima classe mondiale, piuttosto un giocatore forte tatticamente e a volte audace. Gli mancava un poco la cattiveria agonistica. Era soprattutto un personaggio amabile, dotato di buon senso dell’umorismo e (si narra) con un certo successo fra le donne. Un amico da incontrare al bar o al ristorante, insomma, più che sulla scacchiera.
L’unico guaio è che ci vollero degli anni per fargli imparare qualche parola d’inglese! Ma, come avete visto, a volte “non tutti i mali vengono per nuocere”.
Una bella miniatura di “Kruno” Hulak? Eccola!
Hulak-Simic
Campionato jugoslavo, Umag 1976
1.e4, c5 2. Cf3, Cc6 3.Ab5, Db6?! 4.Cc3, a6 (sembra che il Nero sottostimi i principi dello sviluppo) 5.Axc6, Dxc6 6.d4, d6 7.0-0, cxd4 8.Cxd4, Dc7 9.Ag5, e6 10.Te1, Cf6 11.Axf6, gxf6 12.Dh5!, Dc5
Beh, in certe posizioni i due alfieri valgono molto meno dei due cavalli. Questa è una.
13.Cf5, Ad7 (non pareva troppo igienica la presa del cavallo: 13… exf5 14.exf5+, Ae7 15.De2, De5 16.Dc4 con la minaccia Cd5) 14.Dh4!, Ae7? (Hulak suggerì 14. … 0-0-0 15.Dxf6, De5) 15.Cxe7, Rxe7
16.e5!,Thg8 (se 16… dxe5 17.Ce4; certo che la posizione nera è penosa!) 17.Dxf6+, Rf8 18.Ce4, Dc6 (oppure 18…. Dxe5 19.Dxe5, dxe5 20.Cf6)
E qui è ormai un gioco da ragazzi, avremmo vinto tutti (o no?):
19.exd6, Te8 20.Dh6+, Tg7 21.Te3 1-0