Da Norvegia e Kazakistan i campioni Junior U20
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(UnoScacchista)
Sabato 25 Novembre si sono conclusi al Tarvisio i Campionati Mondiali Junior Under 20 Maschili e Femminili. Dopo un torneo praticamente sempre in testa, si sono laureati campioni il GM norvegese Tari Aryan (18 anni) e la MI kazaka Zhansaya Abdumalik (17 anni). Brilla anche il ragazzino indiano MI Praggnanandhaa (12 anni) che conquista la sua prima norma di GM.
(Tutte le foto di Ruggero Percivaldi sono tratte dalla pagina Facebook del torneo)
Molte storie e molte foto per un torneo che ha visto ai nastri di partenza 148 giocatori nel torneo Open e 89 giocatrici nel torneo femminile. Diamo subito il giusto riconoscimento agli organizzatori del torneo: tutti si sono complimentati per come è stato preparato il tutto e i tornei si sono svolti senza intoppi, nonostante le temperature da inverno alpino che alcuni hanno patito. Probabilmente gli stessi che poi hanno potuto vedere la neve per la prima volta nella loro vita!

Il torneo open è vissuto sulla contrapposizione tra i favoriti della vigilia, il GM olandese Jorden Van Foreest (fratello di Machteld che vedremo al Roma Città Aperta tra pochi giorni) e il GM russo Grigoriy Oparin, ed un gruppo di agguerriti giovani che hanno già calcato importanti scene scacchistiche: il GM tedesco Rasmus Svane, il GM norvegese Tari Aryan e il GM indiano Aravindh Chithambaram. Osservati speciali i ragazzini terribili Awonder Liang (GM statunitense, 13 anni, anche lui al Roma Città Aperta) e il MI indiano Praggnanandhaa (12 anni, ancora in corsa per diventare il più giovane GM della storia).
Dopo il brillante torneo di Creta, noi italiani potevamo riporre le nostre giustificate speranze sul GM Luca Moroni, 17 anni e solo 29° nel seeding iniziale, ma in chiara ascesa.

L’inizio è stato un assolo imprevisto del GM russo Kirill Alekseenko, che si è prodotto in un brillante 5 su 5, fino a quando è stato fermato e superato da Tari Aryan. Una bella storia quella del norvegese, prodotto di punta della “fucina” di Oslo che approfittando dell’effetto Carlsen sta generando una schiera di giovani GM che ha raggiunto un notevole quinto posto alle ultime Olimpiadi di Baku. Se poi aggiungiamo che, come si deduce facilmente dal suo cognome, Aryan non è di stirpe norvegese (è figlio di immigrati iraniani), si può ben capire come questa la sua sia una bellissima storia da raccontare.

Dal sesto turno in poi, Aryan è stato in testa al torneo, fino a quando, nel decisivo e ultimo 11° turno ha incontrato Jorden Van Foreest che lo inseguiva a mezzo punto. Dietro di lui e a pari merito con l’olandese un temibile quintetto: il MI cinese Xu Xiangyu, il GM armeno Manuel Petrosyan e i citati Chithambaram, Alekseenko e Praggnanandhaa. Quest’ultimo, dopo aver già conquistato la sua prima norma di GM (battendo strada facendo Liang) era ancora teoricamente in corsa per conquistare direttamente il titolo di GM, che viene assegnato al vincitore del Campionato del Mondo Junior.
Più indietro il russo Oparin, “appiedato” dalla sconfitta con Aryan, e Luca Moroni che, dopo un torneo sempre di rincalzo ai primi, aveva la chance, contro il GM armeno Martirosyan, di agguantare una posizione tra i primi 20.
L’ultimo turno è stato molto emozionante, con Aryan che è riuscito a salvare la patta in un finale di Cavalli inferiore, arrivando agli 8,5 punti che gli avrebbero garantito quanto meno il primo posto a pari merito. Le vittorie di Petrosyan e Chithambaram hanno creato un terzetto in testa, ma il vero thriller è stata la partita di Praggnanandhaa: se avesse vinto contro Svane, avrebbe quasi sicuramente vinto il torneo per spareggio tecnico! Non ci è riuscito e quindi Tari Aryan si è laureato Campione del mondo Junior U20. Complimenti a lui e al movimento norvegese, che può vantare ad oggi ben due Campioni del Mondo. C’è chi dice che se il GM Simen Agdestein (50 anni) avesse partecipato al Mondiale Seniores di Acqui Terme, molto probabilmente i campioni sarebbero addirittura tre!

Niente da fare invece per Moroni che, causa una sfortunata sequenza dopo la 30a mossa, è rimasto intrappolato in una bella combinazione tattica di Martirosyan. Per lui un 28° posto pari merito, mentre i nostri altri rappresentanti sono giunti più indietro: Basso (20 anni) 69° a pari merito, Signorelli (19 anni) e Favaloro (19 anni) 103° a pari merito, Zenari (16 anni) 125° a pari merito, Lumachi (14 anni) e Cappelletto (12 anni) 141° a pari merito, ancora dopo Posocco (17 anni) e Donati (19 anni).

Torneo relativamente mediocre per Awonder Lieng, giunto 18° a pari merito con 7 punti su 11, e molto deludente il risultato dei ragazzi russi: il migliore è stato il MF Sorokin (17 anni e solo 32° del seeding iniziale), mentre Oparin è arrivato anch’egli 18° a pari merito.
Prima di passare al torneo femminile, vediamo una bella immagine dei nostri ragazzi.

Da sinistra Desirée Di Benedetto, il capitano, Pier Luigi Basso, Michele Donati, Andrea Favaloro, Gaetano Signorelli, Tea Gueci, Maria Andolfatto, Luca Moroni, Dennis Posocco, Marco Zenari, Gabriele Lumachi e Joshuaede Cappelletto
Il Torneo femminile vedeva favorite la MI kazaka Zhansaya Abdumalik e la Mi iraniana Sarasadat Khademalsharieh, con le russe Bibisara Assaubayeva e Polina Shuvalova come principali contendenti assieme alla azera Gunay Mammadzada e alla bielorussa Olga Badelka. Per noi solo qualche speranza di un buon piazzamento per Desirée Di Benedetto, Tea Gueci (entrambe reduci dal Campionato Europeo a Squadre di Creta) e Maria Andolfatto.

Torneo dominato dalla Abdumalik che, a parte una pausa al quarto turno, è sempre stata in testa. L’unico rischio corso è stato all’ottavo turno quando è stata battuta e raggiunta in testa dalla sorprendente russa Anastasya Paramzina (19 anni) che ha giocato un torneo eccezzionale, giungendo seconda nonostante fosse la n.44 del ranking iniziale. Per lei è stata fatale la sconfitta al nono turno contro la statunitense Jennifer Yu (15 anni).
La Yu è stata in lizza fino all’ultimo turno, quando ha affrontato con i Bianchi la capolista del torneo, dalla quale distava solo mezzo punto. La Abdumalik ha però giocato un’ottima partita, suggellando un successo convincente.

Il successo della Abdumalik raddoppia quello kazako del 2016 a Bhubaneswar, dove l’allora ventenne Dinara Saduakassova si laureò Campionessa del Mondo Junior. Adesso è il turno della diciassettenne di Almaty: non dovrebbe passare molto tempo da quando vedremo anche il Kazakistan giocare un ruolo importante sulla scena dello scacchismo femminile.
Nonostante il secondo posto della Paramzina, anche qui è deludente la prestazione delle giocatrici russe: dopo la Shuvalova (6ª a pari merito), la Dordzhieva e la Chernyak sono giunte 10ª a pari merito, con altre tre giocatrici più indietro. L’erede di Aleksandra Goryachkina (campionessa nel 2013 e nel 2014 a 15 e 16 anni) non è ancora in vista.
Poca gloria purtroppo anche per i colori italiani: Tea Gueci e Desirée Di Benedetto sono giunte 41ª a pari merito con prestazioni ben al di sotto delle aspettative e Maria Andolfatto 51ª a pari merito.
Tea Gueci è stata intervistata (in inglese) dal canale YouTube FideAcademy. Un’intervista che rivela come la ragazza abbia le idee chiare: punta a diventare una scacchista professionista (senza disdegnare l’idea di laurearsi in Psicologia) e a giocare tornei Open, considerando i titoli femminili come solo un modo per sottolineare la differenza tra giocatori e giocatrici.
C’è anche un’altra cosa che veniamo a sapere da questa intervista: i giocatori di scacchi selezionati dalla FSI che frequentano ancora la scuola dell’obbligo, come Tea, seguono un programma di studi speciale, concordato per conciliare gli impegni sportivi con quelli scolastici. Mi sembra un’ottima iniziativa, di cui ero all’oscuro: c’è qualcuno che può condividere qualche ulteriore dettaglio?