Uno Scacchista

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L’antico Caffè Greco scompare?

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(Riccardo M.)
Pochi giorni fa abbiamo parlato dei Caffè di Roma e degli scacchi negli antichi Caffè di Roma. Anche del Caffè Greco, di Via Condotti, a pochi passi da Piazza di Spagna. Prima di noi ne hanno parlato in tanti, di noi ben più noti. Fra questi lo scrittore, poeta e pittore romano Cesare Pascarella (1858-1940).

Ecco un suo brano, “L’antico Caffè Greco”, tratto da “Prose” (1920):
“… Un giovanotto, assiduo frequentatore del Caffè, oltre all’aver molto ingegno, aveva, cosa molto naturale, un picciol debito col padrone del negozio, e, cosa più naturale ancora, cotesto debito non lo pagava mai. Rebus sic stantibus, il suo nome, che più tardi doveva esser scritto a lettere d’oro nel libro glorioso dell’arte, per allora rimaneva, purtroppo, vergato col nero inchiostro in un vile scartafaccio ove erano annotati i nomi di coloro che dovevano denaro alla bottega.
Il giovanotto, ogni giorno, giuocava or con questo or con quello qualche partita a scacchi e, abilissimo com’era, vinceva quasi sempre la posta: il prezzo di una tazza di caffè. Una volta i suoi amici furono sorpresi di sentirgli chiedere al cameriere, invece dell’abituale «tazza nera», un bicchierino di un liquore bianco ferocissimo, fabbricato, Dio ce ne scampi e liberi tutti! coi nòccioli delle ciliege.
— Non pigli il caffè? — gli chiesero.
— No — rispose il giovanotto, vuotando in fretta il bicchierino — no. Il caffè m’urta troppo i nervi.
La risposta era persuasiva: gli amici non gli domandarono più nulla, e lui seguitò ad annaffiare le sue vittorie (a scacchi) con l’infernale mistura …

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“Il Caffè Greco” in un’opera di Renato Guttuso (1936)

Perché oggi parlo del Caffè Greco? Perché dalla società “Change.org” abbiamo in tanti ricevuto in questi giorni la segnalazione della sua possibile definitiva chiusura.

Questo è il link e, di seguito per esteso, il suo contenuto.

“Aiutateci a salvare l’ultimo tra i caffè storici rimasti a Roma, l’antico Caffé Greco di via Condotti, locale in cui si sono dati appuntamento artisti, musicisti e intellettuali dal lontano 1760. Da 250 anni il Caffè Greco, chiamato così probabilmente per le origini levantine del fondatore, è punto di riferimento per tutti i grandi pensatori, artisti, letterati e patrioti, corroborati dallo scambio d’idee. L’elenco degli avventori illustri è sterminato: da Renato Guttuso, che ha prodotto anche un ritratto della sala, passando per Gabriele D’Annunzio, Wolfgang Goethe, Arthur Schopenhauer. E poi Alberto Moravia, Elsa Morante, Pier Paolo Pasolini, Ennio Flaiano e Orson Welles. Entrare in questo Caffè equivale a fare un viaggio nel tempo: i tavolini con marmi antichi, uno diverso dall’altro, sembrano popolati da personaggi di altri tempi, intenti a scrivere un racconto, una poesia o a leggere un libro in attesa che venga servito loro il caffè.

Un caffè sempre uguale, servito nelle stesse tradizionali tazzine cerchiate di arancione, e i camerieri rigorosamente in frac.

A settembre scorso è scaduto il contratto e il 6 novembre il Tribunale di Roma ha imposto alla Antico Caffè Greco srl, attuale gestore della struttura, di lasciare il locale (250 anni di storia-cultura-musica-pittura-letteratura-politica della Capitale) entro il 20 marzo 2018. Entro marzo c’è tempo per un eventuale intervento del Mibact, ma il Campidoglio finora non si è espresso. L’Ospedale Israelitico, proprietario dell’immobile, avrebbe garantito di voler mantenere la continuità dell’esercizio, ma sembra intenzionato ad affittarlo ad un nuovo gestore con una locazione più alta dei 18 mila euro al mese pagati attualmente. Tanti. L’Ospedale da due anni è sottoposto a commissariamento per risanare i conti, dopo la bufera giudiziaria che ha coinvolto l’ex dg Antonio Mastrapasqua, pertanto cerca di valorizzare al massimo il suo patrimonio immobiliare, compresi i locali del Caffè Greco.

Tuttavia l’Antico Caffè Greco è sottoposto dal 1953 a vincolo in quanto esercizio storico, ed inoltre ospita al suo interno una collezione di circa 300 opere d’arte che ne fanno la più grande galleria d’arte privata, aperta al pubblico, esistente al mondo”.

E’ una notizia che fa male e che fa riflettere, quella della possibile chiusura e sparizione di queste splendide sale.

Antico Caffè Greco

Il Caffè Greco è il secondo Caffè più antico d’Italia, dopo il celeberrimo Florian di Venezia. Fu ufficialmente fondato nel lontano 1760 dal caffettiere greco Nicola della Maddalena, ma già nel 1743 era citato nelle memorie di Giacomo Casanova. Presto divenne tappa obbligata a Roma per tutti gli artisti del mondo.

Di questi artisti così scriveva intorno al 1840 il compositore Felix Mendelssohn Bartholdy in una lettera al padre: “Sorseggiano il caffè discorrendo del Tiziano e del Pordenone come se questi sedessero accanto a loro e portassero anch’essi folte barbe e cappellacci da briganti. Dipingono Madonne dal volto malato, santi macilenti, eroi sbarbatelli”.

Il Caffè Greco vanta, come scrive “Change.org”, avventori famosi, ma molti di più di quelli citati dalla stessa “Change.org”. Ricordo: Giacomo Leopardi, Gabriele D’Annunzio, Edvard Grieg, Nikolaj Gogol, Henry James, René de Chateubriand, Antonio Canova, John Keats, Hans Christian Andersen, Thomas Mann, Gioachino Rossini, Franz Liszt, Silvio Pellico, Mark Twain, Richard Wagner, James Joyce, Henrik Ibsen ed altri ancora.

Il Caffè Greco nelle sue superbe sale ha esposte, come detto, circa trecento opere e può davvero considerarsi la più grande galleria d’arte privata aperta al pubblico esistente al mondo.

In tante altre città le istituzioni si sarebbero date già da fare per salvarlo, i cittadini mobilitati allo stesso scopo. In Italia, a Roma, l’ignoranza, l’indifferenza (e talora la diffidenza) per la cultura e per la storia, e l’insensibilità e i sonni delle istituzioni, fanno temere il peggio, temere che possa accadere un vero e proprio delitto.

Parecchie associazioni, fra le quali “Italia Nostra”, si stanno muovendo. Ma né il ministro dei Beni Culturali né la sindaca di Roma si sono finora espressi al riguardo. Cosa stanno aspettando? Forse stanno cercando, come al solito, di trovare i nomi dei “responsabili” in qualche loro predecessore e in qualche precedente amministrazione? Cari signori, avete detto e fatto dire, in questi ultimi anni, tanti inutili e comodi NO, sappiate finalmente dire un serio e netto NO anche ad un inammissibile e imperdonabile crimine!

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5 thoughts on “L’antico Caffè Greco scompare?

  1. Se fossi miliardario lo comprerei , restaurerei come l’originale e ci farei la sede del piu’ bel circolo di scacchi possibile!!

    1. Giorgio, a questo punto non mi resta che augurarti di diventare miliardario già in questo fine settimana e augurarmi di essere il primo socio iscritto al “C.S.Nuovo Caffè Greco”.

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