Uno Scacchista

Annotazioni, Spigolature, Punti di vista e altro da un appassionato di cose scacchistiche

“Lampo” al Circolo Artistico di Napoli

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(Riccardo M.)
Eh, già! Oggi che in tutto il mondo si parla di “rapid” e “blitz”, in Italia siamo in pochi ad utilizzare ancora il termine “lampo”. Lampi di nostalgia? Forse.

Sapete quando si giocò il Primo Campionato Italiano “lampo”? No? Era il 1964.

Si era a Napoli, presso il Circolo Artistico, sede della “Accademia Napoletana degli Scacchi“. Il torneo fu fortemente voluto dal Presidente del Circolo Artistico, il commendatore Armando Caruso, e si svolse a margine del 25° campionato assoluto (20-30 agosto).

Quest’ultimo fu vinto alla grande dal romano Alberto Giustolisi, con 9,5 punti su 11 e due punti di vantaggio sul celebre napoletano Giorgio Porreca. Era la terza volta che la finale di campionato si disputava a Napoli; accadde anche nel 1923 (vincitore Rosselli) e nel 1937 (vincitore Castaldi).

Ma veniamo al Campionato “lampo”. 20 furono i partecipanti, arbitrati dal maestro Giovanni Ferrantes. Brillante era stato l’avvio del lecchese Elio Romani, con 9 punti dopo 10 partite. Poi pian piano emerse il giovane Alvise Zichichi, che trionfò con 15 su 19, precedendo di un punto il napoletano Milanesi e di un punto e mezzo lo stesso Romani (già terzo nel campionato assoluto) appaiato a Roberto Primavera.

Alvise Zichichi si confermava così il miglior “lampista” italiano, essendo anche fresco reduce dal successo in un affollato torneo “lampo” svoltosi a Milano pochi mesi prima e al quale avevano partecipato ben 47 giocatori per collaudare le nuove regole stabilite al riguardo dalla Federazione.

Qualcuno ancor oggi dovrebbe ricordare quel “Campionato Lampo” di Napoli 1964 e potrebbe raccontarci in merito qualcosa di inedito. Mi riferisco, ad esempio, al maestro Roberto Palombi, ottimo quinto a 13 punti, o al maestro Mario Boschetti, buon ottavo a 12, o ancora ad un giovane Adolivio Capece, 14° con 8 punti.

Mi piace qui riportare, sulla manifestazione di Napoli, le parole (non firmate) della “Italia Scacchistica” (n. 707), soprattutto perché paiono rappresentative di un’epoca che, “lampo” o blitz” a parte, qui ci appare lontanissima, più lontana ancora di quanto possono valutare i nostri ricordi:

…. Alla premiazione … ha partecipato un numeroso pubblico ed una folta schiera di gentili signore, consorti di scacchisti. Il vice-presidente dell’Accademia Napoletana, avv. Mario Gazzara, ha tenuto un appassionato, efficace ed applaudito discorso di chiusura, in cui fra l’altro, ha citato un’interessante frase di Bontempelli: “il giuoco degli scacchi preesisteva probabilmente all’apparizione dell’uomo sulla terra e forse anche alla creazione del mondo; e se il mondo ripiomberà nel caos, ed il caos si dissolverà nel nulla, il giuoco degli scacchi rimarrà, fuori dello spazio e del tempo, partecipe della eternità delle Idee”. Il relatore ha inneggiato, infine, alle maggiori fortune dello scacchismo italiano ed ha offerto, a nome dell’Accademia Napoletana degli Scacchi, una medaglia d’oro al Presidente del Circolo Artistico, Armando Caruso, il quale ha chiuso la cerimonia ringraziando tutti i convenuti.

Insomma, la nostalgia del “lampo” è stata una scusante per tornare a citare, tutti insieme, alcuni grandi nomi degli scacchi novecenteschi italiani, da Giovanni Ferrantes a Giorgio Porreca, da Alberto Giustolisi ad Alvise Zichichi.

Non omettiamo neppure un accenno allo scrittore citato in sede di premiazione, e ai giorni nostri piuttosto dimenticato (almeno quanto fu sopravvalutato nel ventennio fascista). Massimo Bontempelli (1878-1960), al di là di metafore ed iperboli, era un appassionato del gioco e fu autore nel 1922 di un divertente romanzo breve per ragazzi dal titolo “La scacchiera davanti allo specchio”.

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Armando Caruso con Eduardo De Filippo

Ma soprattutto ci tenevamo a far conoscere di più il Circolo Artistico di Napoli, meritoria associazione culturale che nel 2018 compirà la bellezza di 130 anni. Il Circolo fu fondato nel 1888 dal marchese Giuseppe Caravita, principe di Sirignano, e oggi si chiama “Circolo Artistico Politecnico”. Visse probabilmente il suo periodo migliore proprio negli anni Sessanta, sotto l’illuminata presidenza di Armando Caruso. Ha sempre la stessa sede dal 1907, nel seicentesco edificio, ex Foresteria di Palazzo Reale, in Piazza Trento e Trieste, edificio che appunto quell’anno fu acquistato dai soci.

Sul sito dell’associazione potrete trovare altre informazioni sul Circolo.

Non merita una visita (almeno) “lampo”? Io direi di sì. E non meriterebbe forse un altro “Campionato Lampo”?

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