Nigel Short si candida alla presidenza della FIDE
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(Uberto D.)
Dopo la netta presa di posizione del Consiglio Presidenziale della FIDE di inizio Aprile contro Kirsan Ilyumzhinov, invitato senza mezzi termini a dimettersi, è iniziata la campagna elettorale per le prossime elezioni che si svolgeranno a Batumi il 3 Ottobre 2018. Ma invece di semplificare la scena, quella mossa ha portato a 3 candidature: quella di Makropoulos, quella di Ilyumzhinov e, da lunedì scorso, anche quella di Nigel Short.
[Nella foto, Dresda dopo la fine della II Guerra Mondiale]
Le motivazioni dei tre candidati sono diverse, come è ovvio che sia, ma la battaglia si sta svolgendo sullo sfondo di una situazione drammatica per la FIDE. Per carità, nulla di tragico come i bombardamenti a tappeto che rasero praticamente al suolo Dresda durante la Seconda Guerra Mondiale, ma i segnali di una crisi profonda ci sono tutti:
- la lotta intestina tra l’attuale Presidente e il suo Vice-Presidente Makropoulos, che per decenni è stato fedele esecutore delle decisioni di Ilyumzhinov, lascia abbastanza interdetti: quale tipo di discontinuità sarebbe garantita?
- la chiusura dei conti correnti della FIDE a causa della situazione di Ilyumzhinov nei confronti del Dipartimento del Tesoro USA è ormai avvenuta: come è possibile gestire una Federazione Mondiale che gestisce budget di milioni di Euro (le sole riserve ammontano a 1.7 Milioni di Euro, secondo le ultime dichiarazioni di Makropoulos) senza operare con le banche?
- il Campionato del Mondo femminile, una delle massima espressioni delle competizioni scacchistiche, non è stato praticamente promosso e, al di fuori della Cina, ben poco si è saputo fino a pochi giorni prima del suo inizio: come è possibile che alla cerimonia inaugurale non fosse presente nessuno dei rappresentanti principali della FIDE?
Kirsan Ilyumzhinov
Quello che di nuovo è successo nelle ultime settimane è stato un battibecco tra il Direttore Generale della FIDE Freeman e Ilyumzhinov (che, sfacciatamente, ha suggerito alcune banche a cui rivolgersi per sostituire Banca UBS – secca la risposta di Freeman) e la presentazione del “ticket” di Ilyumzhinov per le elezioni presidenziali.
Questa la sua squadra:
- Kirsan Ilyumzhinov (Russia) – Presidente della FIDE
- Behgjet Isa Pacolli (Kossovo) – Vice Presidente (Deputy)
- Glen Stark (USA) – Segretario Generale
- Principessa Rajadarasri Jayankura (Tailandia) – Vice Presidente
- Inal Sheripov (Belgio) – Vice Presidente
- Tahar Battikh (Tunisia) – Tesoriere
- Altri Vice Presidenti nominati: Mair Mammadov (Azerbaijan), Smbat Lputyan (Armenia), Yang Junan (Cina)
- Direttore Generale Willy Iclicki (Israele)
- Rapporti con la stampa Philip Alimo (Ghana).
I nominativi inseriti hanno sollevato più di qualche perplessità, in particolare per Mr. Glen Stark, di cui più di qualcuno non solo mette in dubbio il Curriculum Vitae, ma addirittura l’esistenza!
I have a comprehensive dossier that demonstrates that Glen Stark one of Ilyumzhinov's so called Vice Presidents for his FIDE election ticket does not exist #KirsanFakes #GlenStark
— Malcolm Pein (@TelegraphChess) May 5, 2018
E’ vero che Malcolm Pein è dato come facente parte del team Makropoulos (che non la ha ancora annunciata ufficialmente), ma è un dato di fatto che nessuno dei vari giornalisti è risucito a rintracciare il candidato Segretario Generale di Ilyumzhinov.
Quest’ultimo, comunque, ha già iniziato una attività frenetica di visite in giro per il mondo, presumibilmente per assicurarsi i voti necessari all’elezione: Vietnam, Togo, Ghana, Israele e, ovviamente, Russia sono tra le ultime destinazioni visitate, che gli hanno fruttato la dichiarazione di supporto alla sua candidatura da parte di Bulgaria (nella persona di Silvio Danailov) e Russia (ufficializzata a Sochi, anche se con qualche distinguo, durante la riunione dell’assemblea della Federazione Russa presieduta da Filatov).
Georgios Makropoulos
Nessuna notizia invece da parte di Makropoulos, che, dopo l’annuncio ufficiale l’8 Aprile a Minsk, deve ancora rendere pubblici il suo ticket e il suo programma.
Nigel Short
Sarà interessante vedere quali saranno le reazioni dei membri della FIDE e degli altri candidati all’annuncio (a sorpresa ma non troppo) che Nigel Short ha deciso di candidarsi per la presidenza. Solo un annuncio per ora, ma che ha suscitato molto scalpore, sia perché Short è il terzo giocatore di “peso” che recentemente ha tentato la scalata alla presidenza (dopo Karpov e Kasparov, senza dimenticare Olafsson e Euwe in tempi più lontani), sia per la vis polemica che l’inglese non ha mai risparmiato nei confronti della FIDE.
Short ha già annunciato che la sua battaglia sarà per allontanare la FIDE dalla politica dei soldi e riportarla a quella della promozione dello sport, combattemdo l’idea che per essere presidente della FIDE si debba essere una persona con ampie disponibilità finanziarie (il riferimento a Campomanes e Ilyumzhinov è evidente). Punterà però anche a rappresentare un elemento di discontinuità dalla coppia Ilyumzhinov-Makropoulos, e ha iniziato subito a definire il greco come “un elemento strumentale della gestione Ilyumzhinov, che ha contribuito in maniera decisiva al marciume che c’è ora in FIDE“. Vista la lingua tagliente di Short, sono sicuro che non ci si annoierà nei prossimi mesi.
Il buono, il brutto, il cattivo?
Senza riferimenti alla attuale situazione politica in Italia (che tanto ricorda lo “Stallo alla Messicana” messo in scena magistralmente da Sergio Leone), i tre contendendi al titolo di presidente della FIDE ricordano un po’ i protagonisti di un triello.
Non credo che qui si possano assegnare i titoli di “Buono”, “Brutto” e “Cattivo”, ma forse quelli di “Quello”, “Quasi come Quello” e “Quell’altro” magari sì. Staremo a vedere cosa succederà nella battaglia politica per assicurarsi i voti all’assemblea generale di Ottobre.