Curiosità dalla Mitropa
2 min read
5 giugno: nella Mitropa Cup, che è il campionato per squadre nazionali dell’Europa Centrale e che si sta giocando a TH Isola Capo Rizzuto–Le Castella (immagine sotto il titolo tratta dal sito ufficiale), la giocatrice tedesca Elisabeth Paehtz ha esordito oggi nella compagine maschile.
La Paehtz (MI 2475) è anche la ‘prima scacchiera’ della squadra tedesca femminile: il regolamento permette che lei giochi nell’una o nell’altra squadra. Elisabeth (trentatreenne moglie di Luca Shytaj) sulla terza scacchiera di Slovacchia-Germania affronta col nero il MF Marin Jablonicky. Nell’Open la Germania (4 punti in 4 partite) è staccata di tre punti dal terzetto di testa formato da Ungheria, Italia e Svizzera.

Oggi l’Italia maschile (Vocaturo, Moroni, Brunello, Valsecchi) gioca il 5° turno contro la Francia (Gozzoli, Sochacki, Loiseau, Guidarelli). L’Italia femminile (Zimina, Sedina, Di Benedetto, Gueci) affronta invece nel 4° l’Austria, che con 6 punti in 3 partite è sorprendentemente al comando insieme alla Germania.
Oggi è stato di nuovo effettuato il controllo dei giocatori con il ‘metal detector’ per evitare i rischi dell’uso di dispositivi elettronici nascosti.

Ieri in occasione della giornata di riposo è stata organizzata una visita al Castello Aragonese, con circa una cinquantina di partecipanti.
Le partite proseguiranno fino a sabato 9 con l’ultima giornata di gioco del torneo “Open”, mentre le ragazze concluderanno la loro fatica venerdì.
Gli arbitri sono Franca Dapiran (internazionale) e Mario Held (di Venezia, arbitro Fide)
Le premiazioni sono previste per sabato 9 giugno alle ore 15.
Aggiornamenti dal torneo quasi in diretta: nell’Open la Slovenia ha fermato sul pari l’Ungheria, ma la Svizzera ha superato di misura la Croazia. Italia-Francia 2,5-1,5 grazie al successo di Vocaturo siglato dopo 74 mosse. Italia e Svizzera al comando. Fra le donne l’Italia non va oltre il pari con l’Austria, mentre le altre sei nazionali hanno gli incontri ancora in corso al momento in cui scriviamo.
P.S.: ringraziamo l’Ufficio Stampa FSI e salutiamo il maestro Adolivio Capece.