[R] Quando il Nuovo Circolo degli Scacchi dette Scacco Matto al Principe
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R I S T A M P A
(Roberto C.)
Ricordavo un po’ di tempo fa tra me e me d’aver sognato di aver partecipato al “Trofeo delle Due Sicilie” e, per questo, di essere entrato nella sede del Nuovo Circolo degli Scacchi a Palazzo Rondinini [1]. Le cronache del 22 novembre 2011 riportavano: “in un clima di armoniosa serenità di gioco, interrotta piacevolmente da un tè” e che “Il Circolo degli Scacchi ha voluto inoltre offrire ai primi classificati del Torneo di Burraco un piattino in argento con logo del Circolo, oltre a foulards e accendini.” [2]
[Cartolina illustrata con un dettaglio di “Avanti Savoia”
di Alcide Davide Campestrini, Giugno 1915]
A quel punto mi svegliai di soprassalto perché io non gioco a Burraco ma a Scacchi ! Era solo un sogno, peccato, e speriamo che non resti tale per sempre. Sarà mai possibile un giorno raccontare d’aver giocato nei suoi prestigiosi saloni un torneo di Scacchi come ad esempio accade da tempo a Vienna nel Wiener Rathauses, a Lucca nel Palazzo Ducale e a Spoleto nella Rocca Albornoziana?

Per ora dobbiamo accontentarci di queste errate annotazioni riportate nella scheda ‘af 976’ dell’Archivio Fotografico Comunale di Roma [3]:
“La scena si svolge probabilmente a palazzo Costa a San Marcello al Corso, sede del Circolo degli Scacchi dal 1872 fino al 1884.”
relative ad una vecchia e rara fotografia, quella di color albumina e la didascalia ASSOCIAZIONE NAZIONALE DE’ GIUOCATORI DI SCACCHI – PRIMO TORNEO TENUTO IN ROMA L’ ANNO 1875, dalla quale molto probabilmente fu realizzata una famosa incisione a firma CANEDI – FOLI (approfondimento).
Annotazioni sbagliate perché, secondo quanto riportato nel libro del torneo [4], questo venne giocato “nelle magnifiche sale del Circolo Filologico [5] di Roma (Palazzo Del Drago)”, l’immobile situato tra Via delle Quattro Fontane e la vecchia Via Pia (oggi Via del Quirinale), dove il 25 aprile 1875, giorno di apertura del Torneo, “tutti i concorrenti (meno il Cav. D’Aumiller atteso per il 6 Maggio) insieme ai soci di Roma si trovarono riuniti”. (approfondimento).
Crediamo che venne indicato Palazzo Costa perché il CIRCOLO DEGLI SCACCHI nel 1872 iniziò proprio qui la sua esistenza; queste le sue sedi: Palazzo Costa a San Marcello al Corso (1872 – 1884); Palazzo Torlonia a Piazza Venezia (1885 – 1889); Palazzo Pericoli al Corso (1890 – 1916). Queste invece le sedi de Il NUOVO CIRCOLO: Palazzo Odescalchi al Corso (1906 – 1912) e Palazzo Sciarra al Corso (1913 – 1916). E sempre Palazzo Sciarra divenne la sede del NUOVO CIRCOLO DEGLI SCACCHI dal 1917 al 1922 che si trasferì prima a Palazzo Fiano al Corso dal 1923 e poi, dall’ottobre 1990, all’attuale Palazzo Rondinini al Corso, capolavoro del rococò romano soprattutto negli ambienti interni.
Ma il Circolo degli Scacchi, nonostante il nome, poco o nulla aveva a che fare col Nobil Giuoco; non è da escludere vi si giocasse a Scacchi ma niente di così attinente col Nobil Giuoco: i loro interessi erano altri. Storicamente nacque come ritrovo dei nobili fedeli al pontefice Pio IX in conseguenza della grande frattura tra Stato e Chiesa creatasi dopo la ‘Breccia di Porta Pia’ (20 Settembre 1870).
“Inevitabile conseguenza di questo clima acceso da contrasti insoluti fu la divisione degli animi in seno alla società romana, ed in particolare al ceto aristocratico: proprio lo storico conflitto tra nobiltà “bianca„ (o filounitaria) e “nera„ (o filopapale) diventa la “petite historie„ in cui ha origine la nascita del Circolo degli Scacchi.” [6]
Nel 1906 il Circolo degli Scacchi aveva già incorporato il Circolo dell’Unione costituitosi nel 1903 e nel 1916, cambiando il nome in Nuovo Circolo degli Scacchi, si fuse con il Nuovo Circolo, nato nel 1906 da alcuni dissidenti del Circolo della Caccia, contrari all’aprire le porte agli invasori della Casa Savoia: i loro Bersaglieri aprirono la ‘Breccia di Porta Pia’ al grido di “Avanti Savoia !”.
“Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, non era praticato in modo particolare il gioco degli scacchi, prediletto invece da un’Accademia così intitolata che si riuniva tutte le sere al caffè Santa Chiara in Via di Torre Argentina, sotto la presidenza del romano Serafino Dubois vincitore di premi e tornei internazionali.” [7]
Si riferisce a Serafino Dubois, di gran lunga il più forte giocatore italiano dell’800, ed al più antico circolo italiano di scacchi, l’Accademia Romana degli Scacchi; fondata nel 1819 con prima sede il Caffè dei Pastini, nelle vicinanze del Pantheon, organizzò il “Primo Torneo Nazionale dei giuocatori di scacchi” svoltosi a Roma dal 25 aprile al 25 maggio 1875 (approfondimento) ed ancora oggi dopo quasi due secoli in piena attività [8].
Il Nuovo Circolo degli Scacchi ha come stemma una scacchiera 8 x 8 dalle caselle d’argento e di verde, con quella chiara in basso a destra, all’interno di una cintura ben chiusa sulla sua fibbia; che forse il bianco e il nero, come lo scaccato nobiliare, tipico nell’araldica, non sono validi motivi per scegliere proprio il nome ‘degli Scacchi’ ?
Oggi è un club per gentiluomini dell’aristocrazia romana e non solo, regolamentati dallo Statuto che, insieme o separatamente all’elenco dei soci, viene anch’esso stampato.
I primi club per Gentlemen, ambienti esclusivamente riservati agli aristocratici e tradizionalmente per soli uomini, nascono a Londra nel XVIII secolo sulle ceneri delle Coffee Houses.
Nei suoi lussuosi ambienti offre i servizi di bar, ristorante, sale di foresteria, barbiere, terrazza, palestra e persino l’ufficio postale. Qui si può giocare a ‘boccette’ (con le palle da biliardo ma senza stecca), a scacchi, a bridge ed altri giochi di carte come lo scopone; i suoi soci partecipano a gare di tiro, golf, regate, sci ed equitazione [9]. Oggi, associazione culturale privata senza scopo di lucro, superate le divisioni tra bianchi e neri, ha aperto ai più qualificati rappresentanti della società (cultura, economia, della scienza); non mancavano prima [10] e nemmeno in tempi recenti personaggi istituzionali, delle forze armate e industriali [11].
Nel 2012 i soci erano 683, tutti uomini; pare che accedere agli elenchi completi non sia facile ma tra i tanti cognomi nobiliari Aldobrandini, Borghese, Colonna, Ludovisi, Orsini, Torlonia, Lante della Rovere, Ruspoli, ecc.
Nel 1933 all’elenco dei soci era allegata questa importante comunicazione a firma del Presidente, il Principe Don Giovanni Torlonia
Nell’elenco dei soci solitamente oltre al cognome e nome, anche l’anno di adesione, il domicilio e persino il numero di telefono, sempre tutti anticipati dall’elenco dei Soci d’Onore, questo è del 1952.
Il primo Presidente (1872-1878) fu il Principe di Sulmona Don Paolo Borghese Duca di Bomarzo mentre quello attuale, in carica dal 2001, è il Marchese Don Giulio Patrizi di Ripacandida Duca di Castel Garagnone. Proprio questi, nell’estate del 2006, dopo che Amadeo di Savoia non riconobbe più la guida della “Real Casa” e la presidenza della “Consulta dei senatori del regno” a suo cugino Emanuele affermando: “va detto e ripetiamo che Vittorio Emanuele e suo figlio Emanuele Filiberto di Savoia sono del tutto esclusi da qualsiasi ruolo dinastico” [12], espulse dal Nuovo Circolo degli Scacchi nientepopodimenoche Vittorio Emanuele di Savoia (Napoli, 12 febbraio 1937; nome completo Vittorio Emanuele Alberto Carlo Teodoro Umberto Bonifacio Amedeo Damiano Bernardino Gennaro Maria), figlio dell’ultimo re d’Italia Umberto II e di Maria José, per il suo «comportamento etico» incompatibile con la tradizione, la dignità, lo stile, il decoro e l’onore del Circolo degli Scacchi. Scacco al Re, anzi Scacco Matto al Principe: “Indietro Savoia !”.
[1] Via del Corso 518 a Roma (http://www.circolodegliscacchi.it/)
[2] http://www.costantinianocampania.it/22-novembre-il-burraco-al-circolo-degli-scacchi/
[3] Attualmente all’interno del Palazzo Braschi (Piazza San Pantaleo 10)
[4] Dubois S., Tonetti G.: Il primo torneo nazionale dei giocatori di scacchi, contenente una scelta delle migliori partite giuocate in questa memorabile occasione con note analitiche di Serafino Dubois, Tipografia della Pace, Roma 18
[5] Sodalizio costituitosi nella sede di Palazzo Albani Del Drago, all’epoca così denominato dopo un recente cambio di proprietà
[6] http://www.circolodegliscacchi.it/page2.html
[7] Marinelli M.: IL NUOVO CIRCOLO DEGLI SCACCHI, Fratelli Palombi Editori, 1990
[8] Accademia Scacchistica Romana Via Luigi Pulci, 14 Roma http://www.accademiascacchistica.gilda.it
[9] Fa parte dell’Unione Circoli Italiani (UCI), associazione che dal 1947 raggruppa i circoli italiani più importanti ed organizza incontri culturali ed eventi sportivi tra i circoli stessi.
[10] Solo per elencarne alcuni: Benito Mussolini, Varè e Visconti Venosta (Ministri), Bocconi e Serristori (Senatori), Bragiola e Donegani (Deputati), Capece e Scelsi (Ammiragli), Baduel e Piccio (Generali), Caproni e Persico (Ingegneri), ecc.
[11] Solo per elencarne alcuni: Gianni e Umberto Agnelli, Gianni Letta, Andrea Monorchio, Luca Cordero di Montezemolo ecc.
[12] Bubarelli P., “Disonore, Vittorio Emanuele espulso dal Circolo degli Scacchi”, Il Giornale, 13 luglio, pag. 18