Uno Scacchista

Annotazioni, Spigolature, Punti di vista e altro da un appassionato di cose scacchistiche

Un Tè agli scacchi

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(Riccardo M.)
A Bari c’era fino all’anno scorso il Caffè Stoppani, a Roma c’erano il Caffè Greco e, in diversi momenti, il Caffè Branca e il Caffè Fassi (sul quale tornerò a scrivere). Sempre a Roma, poco è durato l’esperimento del Bar Liszt all’EUR, ma c’è ancora aria di scacchi, in centro storico, al Bar del Fico.

[L’interno del “Tea Room” di Trieste, in via Cadorna]

A Torino c’è il ben più nobile Caffè Fiorio, tra i cui avventori si ricorda il Cavour. A Trieste c’è il Caffè San Marco, sede della “Società scacchistica triestina” e che ebbe tra i suoi clienti James Joyce e Italo Svevo. E così via altre realtà in altre città.

E all’estero? A Vienna c’è tutt’oggi il Cafè Central, che era conosciuto come “L’Università degli Scacchi”. A Praga c’è il Cafè Louvre, che era frequentato anche da Franz Kafka e da Albert Einstein. Non parliamo poi del Caffè scacchistico forse più celebre di ogni tempo, a Parigi, che risponde al nome di Cafè de la Règence e che meriterà di sicuro un articolo a parte.

Nel secolo di internet e dei cellulari è però difficile attendersi che gli scacchi possano ancora godere di un ruolo di primo piano nei Bar e Caffè. Ma un posticino perché no?

Ecco perciò che ci piace dar rilievo a informazioni che potrebbero consentire ai nostri lettori di decidere di uscir di casa e recarsi in un piacevole locale a far due chiacchiere con amici e giocare una partita a scacchi sorseggiando un tè.

Stavolta tocca a Trieste, dove sappiamo di avere degli affezionati lettori. Riprendiamo con piacere, pertanto, il testo (è un estratto) di una notizia sull’apertura di un locale, il “Tea Room”, apparsa ieri 25 agosto scorso sul Blog triestino “Trieste Cafe”.

Questa:

“Aria di novità artistiche in quel di Trieste. Il Tea Room – locale sito in Via Cadorna, 2b – si veste di nuovo e spalanca le porte a una gestione che pone l’accento sulla cura dei dettagli e sulla volontà di riportare il concetto di arte ai massimi livelli.

L’immagine di questa particolare sala da tè è stata affidata a Cinzia Lacalamita e a Igor Damilano, scrittori che da anni pubblicano su scala nazionale ed entrambi insegnanti di scrittura creativa emozionale.

… è stata allestita una sala che ospiterà presentazioni di libri, conferenze, mostre, simposi a stampo filosofico e corsi formativi. Tra le curiosità, un tavolo riservato agli scacchisti e una parete dove scrittori e giornalisti potranno lasciare il segno del loro passaggio con un pensiero autografato.

Nel periodo autunno-inverno è prevista ogni giorno la pausa “Tè delle cinque” che avrà lo scopo di incentivare quel tipo di dialogo a cellulari spenti ormai in via d’estinzione.

“Vorremmo” dicono Cinzia e Igor “ … che il Tea Room diventasse un rifugio accogliente per tutti gli amanti del buon vivere, di quel vivere che ha la gentilezza di un sorriso sempre in punta di labbra”.

La riapertura del Tea Room, dopo una pausa per lavori di manutenzione, è prevista per il 27 agosto, ma sarà dai primi di settembre che il locale inizierà a proporre le sue attività con regolarità e lascerà spazio alla clientela per richieste personalizzate”.

Eh, Trieste, Trieste! Splendida città mitteleuropea ricca di locali storici e di cultura!

Il centro di Trieste negli anni trenta

Sarà forse perché il Caffè Fassi di Roma ha ancora un posto di riguardo tra i miei ricordi giovanili, sarà forse soltanto nostalgia, ma confesso che ai circoli scacchistici in senso stretto, come quelli che poi frequentai, io di gran lunga preferisco locali variegati, polivalenti, aperti quasi in via continuativa, come appunto certi Caffè, in specie “Caffè culturali”, punti di ritrovo dove potersi scambiare conoscenze ed esperienze, dove gli scacchi non necessariamente (come spesso accade nei circoli) rappresentino lo scopo principale e talora ossessivo del tempo libero delle persone, e dove non esistano né èlites culturali o caste né divisioni per età o sesso.

E allora, senza voler essere conservatori ad ogni costo, torniamo a giocare nei Bar e Caffè, torniamo sui nostri passi, riscriviamo i nostri sentieri. Scriveva il poeta portoghese Josè Saramago: “Bisogna ritornare sui passi già dati, per ripeterli, e per tracciarvi a fianco nuovi cammini. Bisogna ricominciare il viaggio. Sempre”.

Andiamo pertanto a giocare a scacchi anche al Tea Room di Trieste e magari proviamo la ”Apertura del Tè”!

Come cos’è? Non conoscete l’Apertura del Tè? Ve la spiego io.

In età (purtroppo) avanzata iniziai a frequentare un circolo. Era l’ “ARCI UISP Roma Quattro” di Via Monte Epomeo, quartieri nord-est di Roma, al quale aveva dato impulso il bravissimo Ascenzo Lombardi. Un pomeriggio osai l’apertura 1.Ch3!? contro l’amico Marco Pandolfi. Lui mi guardò sorpreso e disse:

Ehi, Riccardo, ti sei fatto a pranzo un paio di bicchieri di Montepulciano, eh?”.

Ma no, Marco, ho solo preso un tè alla curcuma, che vuoi che mi faccia un tè alla curcuma?”.

Ho capito, ho capito, volevi inventarti l’apertura del Tè! Ma adesso io che gioco qui? Forse 1….g5, il “Gambetto curcuma”?”.

Marco ne sarebbe stato capace: non era un teorico, mi pare avesse letto in vita sua solo le “My 60 memorables games” di Fischer, ma di fantasia ne aveva da vendere … Non ricordo il risultato di quella partita, ma evidentemente persi perché non la giocai mai più.

Scoprii in seguito che l’apertura 1.Ch3 aveva già un nome, “apertura Amar” (nome adattissimo per un Bar/Caffè!), e che era stata giocata perfino da Xavier Tartakower, ad esempio nella Tartakower-Lilienthal, Parigi 1933. Ho saputo pochi giorni fa da Uberto che qualcuno la chiama anche “apertura Ammoniaca”, dal momento che NH3 (notazione inglese) è la sigla chimica, appunto, dell’ammoniaca.

Vediamo quali aperture e difese s’inventeranno ora i giocatori del Tea Room di via Cadorna a Trieste, e speriamo siano in tanti così da convincere i proprietari ad aggiungere un secondo tavolino! … Buone partite!

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2 thoughts on “Un Tè agli scacchi

  1. All’infernetto da M&M Toys, in via Wolf Ferari 237, Roma; tel. 06 9727 1611, negozio di giocattoli per bambini, si gioca con i bambini, il venerdì pomeriggio.

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