Ancora dal mondiale: Prime mosse, AlphaZero, Stockfish e altro
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(Uberto D.)
Riguardando tra gli appunti del mondiale che si è appena concluso a Londra, ho trovato nomi, diagrammi e foto che non hanno trovato spazio nei post giornalieri ma che è un peccato che vadano persi. Ho pensato quindi di preparare questo post “Arlecchino”, che ripercorre rapidamente le 13 giornate di gioco.
[Nella foto, mia, alcuni dei gadget offerti ai giornalisti]
Prime mosse
Come sapete (e se non lo sapevate lo saprete tra poco), la prima mossa di ogni partita del mondiale e della prima partita del Tie-break è stata giocata da un ospite d’onore. Gli organizzatori hanno scelto in maniera apparentemente casuale tra celebrità, sponsor e artisti, come potrete vedere scorrendo la sequenza di fotografie che segue. Sapevate che uno di loro è un italiano?
Se avete sfogliato tutte le immagini avrete notato che la mossa iniziale della 12ª partita è stata giocata da Aldo Del Bo, Head of Global Partnerships di Kaspersky Lab, uno degli sponsor del match.
A prescindere dalla scelta di invitare per la prime mossa Shreyas Royal, giovanissima promessa dello scacchismo inglese che ricordete per i problemi superati per rimanere nel Regno Unito dopo la scadenza del permesso temporaneo dei genitori, e Sergey Karjakin, che potremmo definire vice-campione uscente, mi ha fatto molto piacere vedere Jimmy Wales, uno dei co-fondatori di Wikipedia, e Demis Hassabis, co-fondatore di DeepMind e uomo del momento per tutto ciò che sta avvenendo attorno ad AlphaZero. Oltre ad essere stato uno dei junior migliori al mondo (Maestro a 13 anni, con Elo 2300, secondo al mondo solo a Judit Polgar a quell’età), Hassabis è dietro al progetto AlphaZero, di cui ha spiegato alcune caratteristiche durante due interessantissime conversazioni proprio con Judit Polgar durante l’ottava e la nona partita del mondiale. Il suo coinvolgimento negli scacchi giocati continua anche dopo il mondiale, visto che la prima fase del London Chess Classics, che si giocherà tra qualche giorno a Londra, sarà ospitato nella sede di DeepMind.
Sono però stato molto emozionato nel vedere Lucy Hawking giocare la prima mossa della prima partita del tie-break. Lucy è infatti la figlia di Stephen Hawking e la sua presenza ha portato molta della luce del grande scienziato recentemente scomparso. Stephen amava gli scacchi e Lucy ha tenuto a mostrate un dipinto, ritrovato di recente, che mostra suo padre mentre gioca a scacchi con uno dei figli.
AlphaZero
Visto che abbiamo parlato di AlphaZero, non posso non citare l’interessantissimo lavoro che il GM Matthew Sadler e la WIM Natasha Regan hanno svolto facendo analizzare le partite del mondiale al sistema di Intelligenza Artificiale. I risultati saranno documentati in un loro libro di prossima pubblicazione, Game Changer: AlphaZero’s Groundbreaking Chess Strategies and the Promise of AI, ma Chess24.com ha pubblicato molti video nei quali Sadler (due volte Campione inglese) descrive e commenta le valutazioni e le scelte di AlphaZero. Potete trovare i video raggruppati nelle partite 1-8 e nelle partite 9-12.
Stockfish e gli altri programmi
Se parliamo di AlphaZero, non possiamo non parlare della “concorrenza”, anche se il termine è improprio, visto che stiamo parlando di un sistema di intelligenza artificiale che è completamente diverso dai programmi scacchistici di cui siamo abituati a sentire il nome. Tanto per darvi un esempio, i programmi scacchistici esprimono la loro valutazione in “centesimi di pedone” (i numeretti +1,21 o -0,45) che indicano la valutazione della posizione. AlphaZero, invece, si esprime in percentuale attesa di vittoria nella posizione in analisi, ad ulteriore dimostrazione che il modo con il quale “ragiona” non è legato al calcolo di sequenze, ma alla valutazione delle conclusioni apprese durante la fase di apprendimento: lo stesso Hassabis ha detto che al momento uno dei sottoprogetti più interessanti per DeepMind è proprio comprendere “come” AlphaZero prenda le sue decisioni. Al momento, in effetti, lo descrive come una scatola nera (blackbox) che fornisce risultati in maniera evidentemente corretta ma secondo un processo decisionale non ancora compreso. Spaventoso e affascinante allo stesso tempo…
Ma torniamo a quello che è l’argomento di questa sezione del post: le analisi di Stockfish. E’ interessante guardare i grafici che il sito FiveThirtyEight ha costruito utilizzando le valutazioni del programma.

Insomma, secondo Stockfish solo la prima partita aveva passato il “punto di non-ritorno” a favore di Carlsen, mentre Caruana ha avuto la sua migliore chance nella 6ª partita: nulla che non sapessimo, ma i grafici sono graziosi.
Interessante anche il calcolo che ha sviluppato Benjamin Nordtorp, che, utilizzando Stockfish, ha compilato gli “errori” compiuti dai due giocatori nelle 12 partite a cadenza regolare, esprimendoli in “centesimi di pedone” (Centipawn).
After game 12 stats. Total average centipawn loss from all 12 games are 99!@lichess @chesscom #nrksjakk #2sjakk @GMjtis @TarjeiJS #CarlsenCaruana pic.twitter.com/saNi8FAtyL
— Ben (@DilemmaParadox) November 27, 2018
Qualcuno potrà anche dire che il match è stato noioso perché si sono viste 12 patte e nessun attacco da matto, ma la precisione di gioco è stata spaventosa! E, a parte l’ultima partita, non è che i giocatori non abbiano provato a vincere o, tranne in un paio di occasioni, che abbiano giocato varianti insipide.
Come avevo citato nel mio post a commento del mondiale, il sito Chess.com ha organizzato un torneo a doppio girone all’italiana tra 8 programmi scacchistici, facendogli giocare tutte partite la cui posizione iniziale è stata la posizione finale della 12ª partita, che tante critiche ha sollevato. Questo il risultato, mostrato con ampi commenti in un articolo dedicato:

Stockfish si è dimostrato il programma meglio equipaggiato per giocare la posizione scelta, e il risultato finale complessivo delle 56 partite è stato di 27 vittorie del Nero (48%), 26 patte (46%) e 3 vittorie del Bianco (6%). Si conferma, insomma, il giudizio “umano” che Carlsen non avrebbe rischiato praticamente nulla a continuare, se fosse stato un computer. Essendo però un essere umano, soggetto quindi a possibili errori, è anche comprensibile perché abbia deliberatamente scelto di seguire il suo piano originale di pattare e andare agli spareggi.

Il tie-break è stata una storia completamente diversa, e lo si vede bene. C’è ben poco da commentare…
Paralleli curiosi
I comunicatori di Olympic Channel hanno pensato di lanciarsi in un ardito parallelo tra i pezzi degli scacchi (non tutti) e alcuni campioni sportivi. Il risultato è interessante, anche se gli accoppiamenti, pubblicati su Twitter, sono abbastanza misteriosi, a mio avviso. Comunque meritano di essere riproposti qui.
Compleanno
Concludo con gli auguri a Magnus Carlsen per i sui 28 anni, compiuti lo scorso 30 Novembre. Se il mondiale di New York si era concluso con gli spareggi proprio il giorno del suo compleanno, quest’anno ha potuto festeggiare con il titolo già in tasca.
Carlsen so far in his career:
– 4 classical WC titles
– 5 WC titles in Blitz & Rapid
– 31 victories in super tournaments
– A total of 101 months as the World #1
– World #1 in Classical, Blitz & Rapid
– Highest rated player ever (2882)
– 1st player to hold all 3 WC titles https://t.co/vWCoUnN8Db— Tarjei J. Svensen (@TarjeiJS) November 30, 2018
Nulla da dire, una carriera fantastica!

Interesting and revealing 😉 compilation.Thanks for that.
Interessante e rivelatore 😉 compilation.Grazie per questo.
Sabine